Josip Ilicic ieri sera è tornato a giocare titolare ed è tornato al gol. E’ andata a segno circa un mese dopo l’ultima volta: non è passata una eternità, ma nemmeno poco in un calcio che vede le squadre regolarmente impegnate ogni tre giorni. E non è passato poco tempo anche perché a non segnare, a non incidere, è stato Josip Ilicic, non un calciatore qualsiasi.
Di più, Ilicic è un giocatore che può decidere le partite da solo. Ancora di più: può decidere qualsiasi partita da solo, anche quella che sulla carta sembra la più proibitiva. Ma spesso e volentieri non è lui a decidere se quella è o non è la giornata giusta. “Lo capisci la mattina dagli occhi. Dal suo sguardo, già capisci quale sarà la sua giornata”, ha detto ieri sera Stefano Sorrentino, ex portiere che a Palermo ha avuto Ilicic come compagno di squadra. Uno che sa quanto Ilicic può fare la differenza e quanto può invece estraniarsi da questo mondo senza alcun apparente motivo.
Una sintesi di una carriera unica, che non può avere termini di paragone, è nell’ultima stagione. In quelle final eight di Lisbona che ad oggi rappresentano il punto più alto della storia dell’Atalanta, una vetta raggiunta grazie all’apporto fondamentale di Ilicic ma a cui Ilicic però non ha partecipato. Perché in Slovenia, perché alle prese con una depressione che è malattia molto più invadente e subdola di uno strappo o di una lesione. In cui il confine tra guarigione e malattia non è così netto.
Gasperini tutto questo l’ha accettato. Sa cosa Ilicic può dargli, sa quando Ilicic non è da prendere in considerazione. Proprio per questo motivo, quando tutti hanno gridato all’analogia col caso Gomez per ciò che era accaduto contro il Real Madrid, ha provato solo a cambiare argomento. L’ha fatto anche nei giorni successivi e l’ha fatto per tutelare un talento di cristallo che in quanto tale va trattato con accuratezza. Senza aggiungere pressione, senza accendere nuovi riflettori. Perché quando si accende in campo, l’Atalanta ha a disposizione un centrocampista unico nel suo genere. Fortissimo. Ma c’è anche l’altra faccia della luna, quella fatta di allenamenti portati avanti a fatica senza un vero perché e di successive esclusione che ne sono la naturale conseguenza. E in quei momenti, saper tenere Ilicic incollato al mondo Atalanta è ancor più importante. Perché poi te lo ritrovi, perché poi sei certo che tornerà a sfornare prestazioni deliziose come quella di ieri sera.
tmw.com
By Staff di Atalantini.com
Penso che rimarrà una delle più belle cose che io potrò mai veder volteggiare dentro la nostra maglia.
Ormai lo conosciamo , lasciamolo tranquillo e LUI ci ripaghera’ di averlo aspettato /supportato !
Grazie di cuore, sua maestà PANTALEO CORVINO!
Quanti sono i calciatori che nel calcio moderno si permettono di passeggiare al limite dell’area cercando di andare al tiro come fa lui. Gli avversari hanno l’alternativa di abbatterlo.
ma quando parte incute terrore e la speranza che sbagli il tiro
Qualcuno gli rimprovera qualche disimpegno sufficiente, va bene, ma quanta qualità regala ?
La fantasia del calcio al potere .
A messo la palla sulla testa a Gosens, dopo pochi secondi ha messo Muriel davanti al portiere, con un colpo di tacco da karateka ha mandato in porta Malinovskyi e molti altre giocate da applausi.
grande yoyo
Ci porta in finale me lo sento?
Doppietta a Madrid nostro Professore!!!
X me è solo e soltanto L’ILLUSIONISTA …..Capace ieri sera di far diventare oltre LUI SPORTIELLO IL MIGLIORE IN CAMPO
Se non ci fossero stati quei tre errori :oks: :oks: Sportiello senza voto :wassat: e la partita ….
CHE BARBA CHE NOIA CHE BARBA CHE NOIA :ride_molto: :ride_molto: :yahoo: :yahoo:
Josip magician Ilicic :championsleague: