Mistificazioni a base geografica

Di cosiddette “narrazioni” di comodo, o leggende metropolitane utili a mettere l’Atalanta in cattiva luce ne abbiamo viste parecchie negli ultimi anni. La vicenda Lookman ci sta “deliziando” con un paio di nuove leggende che finiranno nella stessa serie.
La prima circola da lunedì, e ci stanno cascando in tanti. Dopo le dichiarazioni di Luca Percassi di lunedì, appunto, tanti, tantissimi han fatto passare il messaggio, implicitamente o esplicitamente, che fosse l’Atalanta ad aver messo un “divieto di vendita in Italia”.
Peccato che l’AD ha detto tutt’altro, ossia che è stato stesso nigeriano a porre le famose condizioni.
Poi uno può credere alle parole di Percassi o meno, legittimamente, ma sicuramente l’Atalanta non ha mai dichiarato di aver messo alcun divieto alla vendita in Italia.
La seconda leggenda, che sta prendendo piede pian piano, è che visto che son due anni di fila che capita una situazione del genere all’Atalanta, questi atteggiamenti sarebbero logica conseguenza della cattiva gestione del rapporto giocatori-società da parte di quest’ultima.
Ovviamente questo sarebbe frutto prevalentemente delle famose promesse non mantenute, che, ammesso che esistano, per qualche motivo varrebbero più di un contratto.
Dimenticandoci per un attimo che giocatori che utilizzano questi mezzi, chiamiamoli poco ortodossi, durante il calciomercato non sono esattamente un’esclusiva di Zingonia (ricordate Osimhen a Napoli 12 mesi fa?) non sarà forse che il comune denominatore di queste vicende è un altro?
Guarda caso queste situazioni. quando l’Atalanta ha venduto in Inghilterra, Germania, Spagna, Arabia Saudita o Francia. non sono capitate, nonostante alcune di queste trattative, su tutte Romero e Hojlund, non furono esattamente fulminee proprio per le richieste economiche dell’Atalanta. Eppure, ogni volta che abbiamo incrociato il modo di fare italico, sono nate queste problematiche. Fuori mai.
E' il caso di fare due piu' due...
Lorentz e Calep
By staff