Anche il calcio italiano visse la sua rivoluzione nel 1968, grazie a Sergio Campana. Insieme a Rivera, Mazzola e Bulgarelli, fondò il sindacato dei calciatori (AIC), unendo anche i rivali più accesi. Campana, ex attaccante del Vicenza e del Bologna, dopo la laurea in legge si dedicò alla difesa dei diritti dei calciatori.

Per 43 anni guidò l'AIC, ottenendo conquiste fondamentali: fine del "vincolo" che legava i giocatori ai club, riconoscimento come lavoratori, previdenza, fondo di fine carriera e altri diritti oggi dati per scontati. Fu protagonista del primo sciopero nel 1974 e contribuì alla legge che ancora oggi regola il lavoro dei calciatori.

Stimato da tutti, ha lasciato un segno profondo nel mondo del calcio. È morto a 90 anni a Bassano del Grappa, dove martedì si terranno i funerali.