30/07/2025 | 11.46
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Narcisismi

Quello qui sotto e' l'editoriale odierno di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. Compare come spalla sinistra nella loro prima pagina e dà molto efficamente l'idea di cosa stia rappresentando la trattativa Lookman per l'editoria nazionale. Occasione per sparlarsi addosso, guardarsi allo specchio e costruire "pro domo loro" un mondo dei sogni non sempre collegato alla realta. E per fortuna stiamo "solo" parlando di calcio.

(con la collaborazione di Francesco64 di Berghemschwizz)


Da quando, il 16 luglio, abbiamo anticipato la notizia dell'offerta dell'Inter per Lookman, è successa una cosa sorprendente: ho visto rinnovarsi il senso del sogno estivo del tifoso e addirittura scoperto l'affetto (interessato...) degli interisti.
Di fronte alla prospettiva di tornare a investire una somma importante per un giocatore, un intero popolo, uscito tramortito dalla finale di Champions, ha ripreso improvvisamente vita e riscoperto il sorriso da calciomercato.
Da anni l'Inter non muoveva 40 milioni per un giocatore e l'ipotesi di salire oltre 45, concludendo così il secondo o il terzo acquisto più caro di sempre dopo quelli di Lukaku e Crespo, ha prodotto effetti emotivamente "dopanti": gli interisti si sono rimessi a sognare dentro un'estate che di sogni ne sta offrendo pochi.
L'idea di alimentare questo sogno mi ha stuzzicato e forse preso un po' la mano: su instagram mi sono così inventato "Lookman, la serie" - una cosetta, per carità - pubblicando quotidianamente brevi aggiornamenti, illustrando scenari credibili.
Risultato, oltre 4 milioni e mezzo di visualizzazioni in pochi giorni e non meno di 3.000 messaggi privati, a molti dei quali ho risposto di persona per evitare di risultare sgarbato: e insomma, chi mi chiamava "papà", chi mi invitava a portare Lookman all'Inter, sostituendo Ausilio, chi prometteva di abbonarsi per un anno al Corriere dello Sport se l'affare fosse riuscito o chi, come Danilo M., segnalava di non poter dormire fino al giorno dell'here we go (cit. Romano).
Marotta sa bene che un calcio che non fa sognare i tifosi è un calcio morto.
De Laurentiis c'è arrivato prima di altri: ma lui nasce cineproduttore.


Ivan Zazzaroni

direttore Corriere dello Sport


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