I numeri di Gasperini: 5 giocatori, 125 milioni di plusvalenze

08-06-2018 07:50 46 C.

Il 14 giugno di due anni fa, Gian Piero Gasperini diveniva il nuovo allenatore dell’Atalanta. Dopo un lungo tira e molla, perché il primo obiettivo di Giovanni Sartori era Rolando Maran, autore di grandi annate al Chievo Verona. E poi c’era anche Cesare Prandelli tra i possibili obiettivi, poi saltati, per la panchina nerazzurra. Insomma, l’idea di Gasp c’era, ma non era la prima venuta in mente ai dirigenti nerazzurri che, nel frattempo, avevano già seminato con l’arrivo di Paloschi.

INIZIO DIFFICILE – Tre punti, gentilmente concessi da un’uscita a vuoto di Hart, contro il Torino, quattro sconfitte di cui una casalinga con il Palermo (con retrocessione) portava Gasperini a giocarsi a Pescara, contro il Crotone, un bel pezzo della salvezza. Fuori Paloschi, simbolo di discontinuità con la sua gestione, e pure Pinilla, dentro Petagna e i giovani. Gagliardini, Caldara, Conti. Più Kessie che era già andato in gol per tre volte.

I MERAVIGLIOSI CINQUE – Gagliardini, prodotto del vivaio, è andato via per circa 28 milioni di euro. Caldara per 25, comprensivi di bonus. Kessie, acquistato direttamente dalla Costa d’Avorio a 18 anni, altri 28 (anche se per ora è prestito con obbligo di riscatto). Conti 24 più Pessina – e spicci – che portano la cifra, già straordinaria, a 100 milioni circa di plusvalenza. Poi c’è Cristante, preso un anno e mezzo fa dal Pescara (dove giocava sì e no), riscattato un mese fa dal Benfica e venduto a 30 milioni. Altri 25 milioni di plusvalenza che portano il quadro a 125.

L’ERA PERCASSI INIZIA DAI RUGGERI – Eccezion fatta per Cristante e Kessie, gli altri sono giocatori arrivati da bambini e poi cresciuti nel vivaio bergamasco, tutti sotto l’ala dei Ruggeri. Perché andrebbero inseriti anche gli Sportiello e i Grassi, oppure i Bonaventura e i Baselli, i Consigli e i Gabbiadini.

I MERITI DI GASPERINI – La bravura dell’allenatore di Grugliasco è stata quella di far eccellere i giovani, portandoli da buoni prospetti a calciatori dal valore multimilionario. Un capolavoro che ha fatto dire, a Percassi, che lui dev’essere il Ferguson della storia atalantina. Per rimanere in alto, però, servirebbero più degli arrivi dei Reca e degli Haas. Più Ilicic e De Roon, per crescere ulteriormente e non ritornare alla condizione da provinciale (pur di lusso) da cui Gasperini ha tolto l’Atalanta in due anni

fonte tmw.com

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By marcodalmen


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