20/11/2025 | 16.45
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'O Sarracino

È il 18 settembre 2022, sulla panchina del Monza Raffaele Palladino fa il suo esordio in Serie A, grazie ad un’intuizione illuminante di Galliani, resa concreta da Silvio Berlusconi: vittoria per 1-0, la prima in massima serie dei brianzoli, contro la sua Juventus, club che da giovanissimo lo ha lanciato nel calcio dei grandi. Da quel momento comincia la sua carriera da allenatore.

Nato a Mugnano di Napoli nel 1984, Raffaele Palladino è il più piccolo di quattro fratelli: cresce respirando calcio grazie anche al padre Guglielmo, calciatore professionista con un passato in Serie C nella Sambenedettese.

Raffaele come ha chiosato il Gasp, è un predestinato e così è stato. Dopo aver brillato come calciatore, dalla Primavera della Juventus, alla Salernitana o al Livorno, con gol e giocate preziose, ha già impressionato, nella sua pur breve carriera come allenatore di Monza e Fiorentina, dove ha già lasciato un’impronta.

“Credo che nel calcio italiano si debba avere più coraggio, spero che adesso si sia rotto l’argine: mi è sembrato ci fosse un muro, la diffidenza a promuovere allenatori giovani”, dichiarava con orgoglio e un pizzico di spregiudicatezza Raffaele Palladino durante la prima sosta invernale, al debutto nel campionato di Serie A al Monza.

E ancora allenare la testa per allenare le gambe: il diktat di Johan Cruijff aleggiava nel Viola Park quando allenava la viola, Raffele professore-amico-maestro, dà il cuore e chiede ai giocatori di giocare con il cuore, sempre e comunque.

Ma Palladino è anche spregiudicatezza e cazzimma, in puro stile napoletano, è un allenatore ambizioso che ha scelto la Dea per fare un ulteriore passo in avanti nella sua carriera di allenatore, non rinnegando le sue origini ed il legame con la sua terra.

19 novembre 2025, Raffaele Palladino viene ufficialmente presentato alla stampa, alle domande dei giornalisti risponde con stile garbato e intelligenza, si vede subito che il tecnico è sveglio ed ambizioso.

Tra tutte le dichiarazioni della conferenza spicca quella verso Bergamo: “Dobbiamo rappresentare lo spirito dei bergamaschi: correre, dare tutto in ogni gara e sapere sacrificarsi” ma anche lo spirito che vuole dalla sua squadra: “Voglio una squadra coraggiosa e decisa. Dobbiamo attaccare tutti insieme e difendere tutti insieme. Una squadra che conosce i propri mezzi e sappia mostrare la nostra mentalità”.

Come se non bastasse, il pubblico atalantino femminile è già in fermento per il nuovo allenatore che ha già infranto i cuori di molte tifose neroazzurre, con il suo stile elegante sia in campo che fuori, come nella famosa canzone di Renato Carosone, il nuovo allenatore ha già fatto innamorare tutti.

Non ci interessa quali accorgimenti tattici adotterà Palladino con la Dea, quello che interessa a noi tifosi è che la Dea possa tornare a ruggire come ha fatto nei 9 anni con Gasperini, quando tutti gli avversari avevano timore ad incontrarci.

RIVOGLIAMO LA VERA ATALANTA E CHI MEGLIO DI PALLADINO PUO’ RIPORTARE IN ALTO LA DEA !!!

By LuckyLu
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