04/08/2025 | 21.30
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Parla Scalvini

Da intervista della Gazzetta ripresa da calciomercato.com


Prima la rottura del legamento crociato del ginocchio, poi poco dopo il tanto sognato e agognato ritorno l'infortunio alla spalla che lo ha costretto ad una nuova operazione e ad una stagione completamente da dimenticare. Giorgio Scalvini è finalmente tornato al 100% e, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha ripercorso i momenti bui appena vissuti, rilanciando se stesso e l'Atalanta per una stagione 2025/2026 da protagonisti nonostante i tanti cambiamenti in atto a Zingonia.


NUOVO INIZIO - "Ci sta. Chiamiamolo nuovo inizio, di una seconda parte di carriera: per lavorare come prima, ma con ancor più determinazione e motivazioni. Oggi mi sento più che mai giocatore del presente: solo se fai bene nel presente puoi avere un buon futuro. E il passato serve a imparare, a capire cosa fare meglio, a non sbagliare più".

IL DOLORE - "Che sono capace di non mollare mai: dopo il secondo infortunio sarebbe stato facile lasciarsi andare, invece mi sono scoperto molto resiliente. E poi non essere concentrato solo sulla partita da giocare ti aiuta ad aprire le mente; a notare cose, particolari tecnici o tattici, su cui non ti eri mai soffermato

MOMENTI NO
"Il momento peggiore? Classifica difficile: come scegliere se sia peggio rompersi un crociato o una spalla. Certo, altri quattro mesi di riabilitazione dopo averne già fatti sei... Ricordo una notte, forse la prima dopo l’intervento alla spalla, tremenda: il dolore, la scomodità del tutore, il fastidio della ferita. Non riuscivo a dormire, mi veniva voglia di spaccare tutto"

LA SFORTUNA - "La sofrtuna? Sarei stato impermeabile se non mi fosse successo nulla... No, dai: un po’ ti senti più fragile. Ma ho avuto vicini famiglia, fidanzata, amici, tifosi e tutti all’Atalanta. Mi hanno aiutato a non avere pensieri negativi e a pensare solo al recupero"

By staff
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