Domenica Atalanta-Cremonese torna a essere una partita di Serie A dopo 26 anni dall’ultima volta (quando segnò Chicco Pisani) e lontano da un calcio fatto di giocatori epici e grandi provinciali
Le giacche a vento degli allenatori in panchina, i campi spelacchiati nei mesi invernali, il tedio domenicale e l’umidità che incombevano sulle partite del pomeriggio, le radiocronache ascoltate nei bar che puzzavano di sigarette e caffè. Ci sono partite che più di altre risvegliano i ricordi dell’era più gloriosa della Serie A, quella a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, di Maradona e del Milan di Sacchi. Un’epoca in cui le big andavano a comprare i futuri campioni dalle provinciali della Lombardia nebbiosa. Due tra i tanti: Roberto Donadoni e Gianluca Vialli, giocatori partoriti e modellati nei vivai di Bergamo e Cremona.
Atalanta-Cremonese, lunch match (a proposito di cose di un’altra era) di domenica, torna a essere una partita di Serie A oltre 26 anni dopo un 1-1 di inizio marzo 1996. Per la cronaca, gol di Chicco Pisani, uno degli ultimi dell’attaccante cui è dedicata la Curva Nord di Bergamo. Le immagini Rai dell’epoca restituiscono bene l’atmosfera di quel momento del calcio italiano. In quell’Atalanta militavano giocatori mitologici del calcio che fu, tipo Sandro Tovalieri, e gente destinata a grandi trofei, come Christian Vieri e Paolo Montero. In panchina un Emiliano Mondonico reloaded, al suo secondo giro in nerazzurro, un periodo magari non epico come gli anni di Stromberg e del Malines, ma che vide passare grandi calciatori, basti pensare al Pippo Inzaghi capocannoniere nella stagione ‘96-’97.
Mondonico fu protagonista e simbolo indiscusso sia con la Cremonese che con l’Atalanta di quel calcio provinciale che fece da ponte tra la vecchia Serie A e quella attuale. Portò entrambe le squadre — che erano le sue squadre — a traguardi storici, la Serie A per i grigiorossi a metà anni Ottanta, le notti europee con i bergamaschi. Poi fece un altro salto, verso un altro luogo del suo cuore, la Torino granata, ed era lì quando a Bergamo andò in scena l’episodio più curioso negli incroci tra Atalanta e Cremonese.
Dal servizio di Novantesimo Minuto filtra cos’erano una partita e uno stadio di A nel febbraio 1992. Il grigiolino, le maglie ampie, il pubblico infreddolito. In campo gente come Nicolini, Caniggia, Pasciullo, da una parte, e Favalli, Maspero, Marcolin dall’altra. Atalanta-Cremonese non è una gran partita, i grigiorossi a fine stagione retrocederanno, un fallo di mano vale il rigore che Bianchezi trasforma per l’1-0 bergamasco. Bisogna notare che il calcio provinciale italiano di quell’era pre Guardiola, pre Klopp, pre tutto, viene ricordato come un calcio catenacciaro, in realtà entrambe le squadre giocano con tre punte. È quindi ancora più incredibile che a segnare il gol decisivo per l’1-1 finale sia un portiere: Michelangelo Rampulla nei minuti di recupero si butta in avanti su un calcio d’angolo e trova un colpo di testa, finendo in porta insieme alla palla. Un evento più unico che raro (in realtà replicato da altri due portieri nei decenni a venire, Taibi e Brignoli), che viene commentato con una pacatezza appena velata di divertito stupore nelle interviste del dopo gara. Fabrizio Ferron, portiere dell’Atalanta, è lì nel retro degli spogliatoi del Comunale che dice pacatamente di essere dispiaciuto per aver preso gol da un collega, con il suo cappotto e l’aria di uno che fa un lavoro quasi normale. Diciamo che siamo lontani dai quasi rapper o quasi influencer che dominano la scena attuale. Rampulla se la ride, ha 30 anni e sembra un uomo decisamente maturo, anche se il bello della sua carriera deve ancora venire con gli anni da secondo alla Juve.
Domenica a mezzogiorno magari ci saranno 30 gradi e in tutto su 22 giocatori in campo scenderanno un paio di sperduti italiani (ah, ecco cos’era quella sensazione di provincia che davano i calciatori degli anni 90), ma il potere rievocativo della diade Atalanta-Cremonese resta perfettamente intatto.
fonte bergamo.corriere.it
By marcodalmen
Il gol di Rampulla mi fa venire i torcioni ogni volta che ci ripenso. Eravamo in nord e ce lo siamo visti in panavision.
Ero salito in treno con i soci, avevamo fatto il comitato di accoglienza ai grigiorossi a Treviglio ovest, come accadeva in quegli anni
Bu tep sempre una bella accoglienza sia a treviglio che alla stazione di Bergamo
e
avevo 8 anni e me lo ricordo come se fosse ieri. Ero a una festina di un amico e alla notizia del gol di Rampulla mi misi a piangere dalla disperazione.
Quando ci fu la partita del goal di Rampulla ero via naja presso la caserma Di Prampero a Udine e mi ricordo che quando sono rientrato la domenica sera dopo il weekend di licenza c’erano tutti i miei commilitoni del piano che mi aspettavano fuori dalle camerate per prendermi per il c.lo con cori vari per aver preso goal dal portiere….
Gol del portiere mi ricordo anche Toldo contro la Juve
ero allo stadio al gol di Rampulla andavo in 2′ superiore.
mi ricordo che allo stadio erano tutti incavolati neri, e l’azione dopo meta’ stadio incitava Rampulla nel andare in avanti e segnare pure il 2′ gol
mi ricordo che Rampulla era molto tentato di riprovarci ma il loro allenatore quando lo vide li li ripartire lo richiamo in porta.
che tempi….STADIO SEMPRE STRA PIENO.
Adès iè 40 e fòme piò gnè i sigarète
marzo 1996…c’ero.
Avevo 15 anni, fumavo gli spinelli….
brao Marcodalmen….ottimo dipinto di quegli anni allo stadio (per quelli fuori dallo stadio le solite domande al classico vecchio con la radiolina mentre la moglie guarda le vetrine,883 docet)…..Atalanta -Cremonese è anche questo….
Atalanta,-Cremonese è anche la prima vittoria in serie A col sor
Nedo, 1-0, primo gol in serie A del mitico Magnocavallo.
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La nebbia ricordo solo quella dei fumogeni, un Atalanta Cremonese fui bloccato in sud un paio d’ore per gli scontri nel parcheggio.
Ritornato in treno mio padre non mi credeva e pensava che ero stato in giro per Bergamo a fare bisboccia..
Nostalgia canaglia
Prima partita per me, ATALANTA cremonese 1-0 Mutti,avevo 11 anni….da quel giorno rimasi fulminato!
C’ero, ricordo la faccia delusa di un giovanissimo Vialli al nostro goal!! Comunque rimane epica la trasferta semifinale di Coppa Italia che ci ha riportati in Europa dopo vent’anni…nostalgia!!
Presente al gol di Mutti in serie B nel 1984, al 0-3 in casa credo nel 1988 e al gol del Rampulla nel 1991. Se la memoria non mi tradisce
Solo io ricordo uno 0-3 in casa? Prima partita in curva nord per me
Si, era l’anno del malines, era primavera e la squadra cotta dal doppio impegno.
Promossi da quarti in classifica.⚫️🔵🖐
Era tre giorni dopo la partita contro il malines, ricordi bene, squadra completamente scarica
Rampulla ci parò un rigore anche ad Ascoli io a vedere dietro la porta.
Mondonico col Cremona in B passò al Como in A a tempo per suonarcele prima di venire a Bergamo
Io mi ricordo anche un 1-0 con gol di Mutti, credo con Bianchi in panchina.
Una delle mie prime partite viste in Nord, ero ancora un bambino quindi potrei anche sbagliare.
presente e ol de dopo, sol laurà, i mà ciapàt per ol kul tot ol de. De bèl a ghera che sere pìo zuen
Ai tempi, partita molto sentita.
Il vero derby per i nati sotto il Baby Boom, come me, altro che Pigs BS.
Il gol di Rampulla una vera onta dalla quale ci riprendemmo dopo secoli …
Va beh adesso il mondo è cambiato, ma quelli erano i tempi migliori.
Quello che non cambierà rispetto al passato, sarà l’invasione dello Zini al ritorno.
a dar lezione di tifo e coreografie !
il gol di rampulla che tral’altro avvenne proprio sotto la nord (presente), è la prima cosa che mi è venuta in mente quando la cremonese è stata promossa in A.
Presente al gol di Rampollo. …p…….i a manetta e ritorno in caserma e prese per il sedere dai commilitoni suini e piacentini. ..
*Rampulla correttore del menga
Presente al gol di rampulla …ed ero in licenza da militare!!! ….ahh gioventu’..
Chi ha scritto l’articolo ha dimenticato due elementi che, secondo me, rappresentano più di qualsiasi altra cosa i match del passato : le figure dei due presidenti emblematici delle piazze di Bergamo e Cremona : Bortolotti e Luzzara. Imprenditori locali vecchio stampo, con la maglia della propria squadra cucita sulla pelle, che parlavano direttamente ai giocatori come se fossero propri figli (come facevano i loro allenatori più famosi), disconoscendo la figura di personaggi intermedi, gente schietta e sincera, la cui parola valeva più di un contratto scritto, che soffriva allo stadio tutte le domeniche, insieme a noi tifosi. Nel tempo… Leggi di piu' »
Proprio così: i Luzzara, Bortolotti ma anche i Rozzi, Anconetani, Sibilia, calcio umano …
Non dimenticherei Gino Corioni:
“Meno mal che ho mangiát fo Matusalem, altrimenti an saltaa in aria!”
Certo. Io ho citato solo loro due, perché si sta parlando di Dea e Cremonese e l’articolo si rifaceva agli “anni d’oro” di quei match, secondo me, avendo dimenticato due protagonisti fondamentali di queste due squadre di quei tempi.
e zero procuratori e intermediari : SCIACALLI rovina dei giocatori e del calcio !
Bravo! Hai fatto bene a ricordare i due presidenti dell’epoca. Il signor Achille aveva non solo intensi rapporti sportivi ma credo anche di lavoro col rag. Luzzara, che chiamava un po’ manzonianamente Menech e che mi pare realizzasse impianti di illuminazione (se non sbaglio, era di sua produzione il primo impianto per le notturne al Brumana). “L’è furbo, ol Menech”, diceva, ma fra loro bastava e avanzava la parola data…
Leggendo questo articolo si capiscono tante cose…… https://cremonasera.it/cronaca/cento-anni-fa-nasceva-domenico-luzzara-il-presidente-grigiorosso-pi-grande-io-di-calcio-non-capisco-niente-una-bugia-durata-35-anni
Ti ringrazio moltissimo per la segnalazione dell’articolo (che non sarei mai stato capace di reperire). Noto con piacere che il contenuto corrisponde ai miei ricordi personali: è una buona notizia, perché significa che nella mia testa due per due fa ancora quattro. Spero a lungo.
Quel giorno di Rampulla ,seguendo la radio, spaccai L’apparecchio per terra. Ero all’ oratorio
Il giorno del gol di Rampulla ero a casa con la febbre… che poi passò, al colmo della delusione dopo cena, e il lunedì toccava andare a scuola e affrontare gli scherni, unico Atalantino in terra milanese.
Allo stadio ricordo una doppietta di Doni e una vittoria sempre in serie B, con un gol di Lazzari, anno della prima promozione con il Cola… un piacevolissimo sabato primaverile
io pure al liceo : unico atalantino in mezzo a una marea di bergamaschi contronatura !
presente, al gol del rampulla omelie a nastro
credo che la più emozionante x tutti fu il big match l’anno della promozione dalla B con Sonetti : 1-0 rete di Lino MUTTI sotto la nord
Ciao Moreto ,ero presente eccome se me lo ricordo !!
Domenica si deve vincere assolutamente!
Scorpacciata di gelatine e torroni Sperlari .
oh yes !!!!!