Quale futuro per la Dea ?
Una cosa è certa ed inconfutabile: l’Atalanta sta volando !
I risultati e la conseguente classifica sono strabilianti, e lo è ancor di più il modo in cui le vittorie sono state ottenute, sempre in maniera meritata ed esprimendo un calcio spumeggiante e terribilmente concreto. Il debordante entusiasmo ha anche spazzato via qualsiasi contrapposizione dialettica fra i tifosi, o perlomeno ne ha reso i toni decisamente edulcorati.
Personalmente resto dell’idea che l’ultima campagna acquisti sia stata deficitaria e confusionaria, oltre che un po’ troppo improntata al risparmio. Penso che i Percassi con Gasperini abbiano veramente pescato il jolly, riitrovandosi in casa un vero e proprio Re Mida che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Tantissimi giocatori letteralmente trasformati dal punto di vista tattico, atletico e soprattutto mentale; questo allenatore ha saputo tirar fuori il meglio da ogni atleta elevandone la soglia di rendimento e personalità a livelli impensabili probabilmente per i giocatori stessi !
Dettami tattici rigorosi, preparazione fisica maniacale, ma soprattutto l’incredibile capacità di infondere a questi ragazzi fiducia, convinzione nelle proprie possibilità, coraggio e spavalderia nell’atteggiamento in campo. Tutto ciò però, come sempre nella vita, è un lato della medaglia.
L’altro, quello meno bello per noi tifosi, iniziamo ad intravederlo in questi giorni: Atalanta sulle prime pagine, grande risonanza mediatica, i nostri giovani che attirano le attenzioni dei grandi club italiani ed esteri. Il canovaccio è sempre quello, indipendentemente della piazza: approcci più o meno corretti con giocatori e procuratori, sparate dei procuratori stessi su giornali, siti web e televisioni, sondaggi o vere e proprie proposte da parte di altre società.
Come non farsi travolgere da tutto questo, come evitare che voci, trattative più o meno reali e concrete, pressioni da parte di procuratori e società minimo la serenità, la concentrazione e l’unità d’intenti del gruppo ? E quali decisioni strategico-programmatiche prendere per il futuro ?
Le recenti dichiarazioni di Gasperini (“l’Atalanta potrà anche fare mercato in uscita ma è destinata a rafforzarsi nel medio periodo” n.d.r.) sono piuttosto impegnative, e mettono la proprietà di fronte alle proprie responsabilità: dando per scontata un’attenzione all’equilibrio di bilancio, si vuole provare a raggiungere davvero qualcosa in più della salvezza, si vuole operare in modo da consolidare le potenzialità tecniche della squadra (chiaramente investendo buona parte degli incassi da player trading in acquisti ed inevitabile aumento del monte ingaggi) oppure si preferisce accontentarsi di una tranquilla salvezza ed immagazzinare più risorse finanziarie possibili ? Questo è l’enigma che arrovella il cervello del tifoso atalantino …
Innanzitutto una speranza: che quest’anno a gennaio nessuno, e dico NESSUNO dei giocatori determinanti lasci l’Atalanta. Anzi, la speranza è che venga fatto un mercato che tenga conto dell’attuale classifica, con la cessione di chi oggettivamente non è più utile alla causa e l’acquisto di un paio di giocatori di buon livello che possano integrare in maniera importante la rosa attuale. Ma comunque, che sia gennaio o giugno, per i Percassi sta arrivando, usando una frase nefasta ma perfettamente calzante, “l’ora delle decisioni irrevocabili”. E non li invidio, perché non tutto dipenderà da loro, anzi …
Troppi giocatori stanno facendo un campionato sopra le righe, e quindi potrebbero arrivare offerte allettanti non per uno o due, ma per 5, 6 o anche più giocatori: Caldara, Kessié, Conti, Gagliardini, Freuler, Petagna, Gomez … e magari pure Toloi, Spinazzola, D’Alessandro … E, al di la delle offerte per la società, c’è da considerare le proposte di ingaggio fatte direttamente ai calciatori, ed alla loro ambizione di provare a cimentarsi in piazze più prestigiose e remuneranti … Una cosa è certa: un innalzamento ed un consolidamento del livello tecnico della squadra porta inevitabilmente ad un aumento del monte ingaggi.
Perché tutti i possibili scenari, tranne quello di un ridimensionamento di ambizioni ed obiettivi, portano a ciò:
1) se si volesse trattenere buona parte dei giocatori che verranno richiesti, l’unica via sarebbe quella di un aumento consistente dell’ingaggio e la promessa di una futura vendita (entro uno o massimo due anni);
2) se si accettassero contropartite di qualità da parte delle società acquirenti (faccio qualche esempio pratico, Hernanes dalla Juve piuttosto che Kucka dal Milan …) andrebbe considerata sia la disponibilità di giocatori già affermati ad accettare la filosofia del Gasp sia l’esborso in termini di ingaggio, perché questo tipo di giocatori guadagna molto …
3) se si volesse fare la corte a giocatori di buon livello che non rientrino in trattative di cessione di un nostro calciatore, ci sarebbe da battagliare con altre società a suon di verdoni, sia a livello di costo del cartellino che di ingaggio.
Per evitare un innalzamento sostanzioso del monte ingaggi vedo solo due strade:
a) cedere alcuni giocatori ma farseli lasciare in prestito per uno o due anni, come ha fatto l’Udinese col Napoli per Zapata, o fare operazioni alla Sassuolo con la Juve su diversi giocatori (prestito o cessioni con diritto di recompra già fissato …);
b) rifare in larga parte la squadra tutti gli anni puntando di volta in volta su nuovi giovani speranze.
La seconda via è tanto affascinante quanto rischiosa, in quanto il rischio di incappare nella stagione storta, nella quale diversi elementi non rispondono alle aspettative, è piuttosto elevato. Ed in ogni caso ci sarebbe da puntare al meglio di quello che propone il calcio giovanile, in Italia ed all’estero, con la volontà di battagliare anche coi grandi club investendo risorse non indifferenti sui giovani di maggior talento e prospettiva, sia pur magari non immediata. Non c’è che dire, una gestione “colantuoniana” o “rejana” avrebbe lasciato la proprietà molto più tranquilla, ne avrebbe reso le scelte probabilmente più semplici e meno impegnative.
Il travolgente impulso dato da Mister Gasperini ha invece alzato a dismisura il livello di adrenalina e le aspettative di tutto l’ambiente atalantino (e non) ed ora per i Percassi i sogni, sia pur belli, potrebbero rivelarsi non propriamente tranquilli. Si avvicina l’ora delle decisioni … irrevocabili.
by SCOZIA