Quattro quarti (anzi cinque) di nobilta’ nerazzurra nell’ultimo libro in uscita sui 60 anni dalla vittoria in Coppa Italia

19-05-2023 15:45 15 C.

Il 2 giugno 1963, giusto sessant’anni fa, l’Atalanta vinceva quello che, fino a oggi, è l’unico trofeo della sua storia: la Coppa Italia. Quell’eccezionale avventura sportiva, iniziata nel settembre 1962, e conclusasi con il 3-1 a San Siro contro il Torino, non fu mai festeggiata perché il giorno seguente, il 3 giugno, moriva Giovanni XXIII, il Papa bergamasco, e ogni celebrazione venne annullata dal lutto.

Stefano Serpellini, inviato di punta del giornalismo bergamasco, lo racconta ne “L’anno della Coppa”, uscito in questi giorni per Bolis Edizioni (pp 160, 16 euro). Tra storie, ritratti, testimonianze e ricostruzioni storiche, il libro ripercorre le vicende della stagione calcistica 1962-63, intrecciandole al racconto dell’ultimo periodo del rivoluzionario pontificato di Angelo Giuseppe Roncalli.

L’autore è andato alla ricerca dei cinque sopravvissuti che disputarono la finale: Angelo Domenghini, che di quella partita fu il protagonista con la sua tripletta, Pierluigi Pizzaballa, Giorgio Veneri, Mario Mereghetti e Alfredo Pesenti che da più di mezzo secolo aveva scelto di non parlare più pubblicamente di Atalanta. Ne esce un album di famiglia che, scrive nella prefazione l’editorialista e scrittore Gigi Riva, <restituisce uno spaccato di come eravamo che eccede lo sport. Dalle pagine emerge in quotidiano e un collettivo semplice, frugale, ma non per questo meno felice>.

Campioni non ancora tatuati, che nella prima parte della carriera – è accaduto a Domenghini e a Pizzaballa – lavoravano in fabbrica o in drogheria al mattino e andavano ad allenarsi nel pomeriggio e che giravano su Fiat 600 (mica su Porsche o Ferrari), spesso di nascosto perché la società temeva incidenti e perché a qualche padre quelle utilitarie parevano spese folli e insensate.

Pur essendo un libro che parla di calcio, dalle pagine emerge la figura potente di Papa Giovanni. Che, osserva Serpellini, <non è un pontefice qualunque: è quello del Concilio Vaticano II; è l’autore di due encicliche di rara potenza politica e sociale come Mater et Magistra e Pacem in Terris che a sessant’anni di distanza potrebbero valere, parola per parola, ancora oggi; è colui che ha contribuito a sventare il conflitto nucleare tra Usa e Urss durante la crisi dei missili di Cuba. Ma per la gente è soprattutto il Papa Buono, quello del Discorso della Luna, della carezza ai bambini, delle visite ai carcerati e ai malati in ospedale, il Papa degli ultimi e dei deboli che, dietro il sorriso bonario, da parroco di campagna, ha avuto la forza di plasmare la Chiesa, riavvicinandola al Vangelo e togliendo la polvere curiale dai suoi protocolli>.

La veglia popolare che accompagnerà gli ultimi giorni di Roncalli è frutto del percorso fatto dal sacerdote di Sotto il Monte, nato da una famiglia contadina povera e desideroso di morire <senza sapere se ho qualcosa di mio>.

Il libro, insomma, parla di due tragitti paralleli, seppur intrecciati: quello felice dell’Atalanta verso la conquista della Coppa e quello di un Papa che, sereno, si avvia verso la fine. Il clima di costernazione che avvolge un Paese intero di fronte all’agonia di Giovanni XXIII farà sì che a Bergamo, la sua terra, non si inscenino festeggiamenti per la conquista della Coppa Italia. E in questo dettaglio si intravede una sorta di maledizione per l’Atalanta e i suoi tifosi, impossibilitati dal destino a celebrare i punti più alti della storia nerazzurra. Perché la situazione si ripeterà quasi sessant’anni dopo con la squadra di Gasperini, il 10 marzo 2020, vittoria a Valencia per 4-3, la gara che porterà i nerazzurri al loro picco storico, i quarti di finale di Champions League contro il Paris Saint Germain, <disputata in uno stadio vuoto e con la Bergamasca impaurita e tappata in casa, trasformata in territorio martoriato, spettrale e dolente dalla pandemia di Covid>.

Il libro verrà presentato il 24 maggio alle 18,30 alla biblioteca sportiva “Nerio Marabini”, in via Libertà 29 a Seriate.

 

 

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By Staff di Atalantini.com


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SOTAONOTER
SOTAONOTER
19 Maggio 2023 20:34

Su col morale ragazzi,il futuro ci sorride.L’Atalanta di Gasperini non ha alzato nessun trofeo ma ha ottenuto un risultato ben più importante.Ha tracciato la strada e ci insegnato che Bergamo può, merita ed è capace di stare lì in alto.Basta regina delle provinciali.Siamo e resteremo la provinciale tra le grandi.Nessuno vuol più tornare indietro,a cominciare dai nostri giovanissimi tifosi che nelle scuole rappresentano la stragrande maggioranza.E saranno proprio i nostri 5 o 6 giovani già in odore di nazionale che formeranno la base di una nuova grandissima Atalanta, ancora più forte e consapevole.Questo è stato solo l’inizio.

libero
libero
19 Maggio 2023 19:59

Abbiamo una solo vittoria importante nella nostra storia e non fu nemmeno stato possibile festeggiarla. Chiaro che lil rispetto per la morte del pontefice bergamasco fu dovuto.

Raindog
Raindog
19 Maggio 2023 23:31
Reply to  libero

Avessimo vinto un titolo ogni morte di papa sarebbero 4

Oiggaiv
Oiggaiv
19 Maggio 2023 16:25

60 anni d’attesa non sono stati sufficienti per meritarci un’altro trofeo manco con un gioco che tutti ci invidiavano e 3/4 top player all’apice della loro carriera.
Era più importante salvare la stagione alla Lazio, era più importante consegnare il nono scudetto consecutivo alla Juventus per non parlare della coppetta da dare come cioccolatino ai soliti.
Grazie F.i.g.c, grazie A.I.A.
E complimenti per il risultato ottenuto, adesso il nostro campionato non lo guardano più manco nel borundi .
Ciechi ed ignoranti a non vedere e a non capire quanto bene avrebbe fatto al calcio italiano una vittoria della Dea.

TREINEROBLU
TREINEROBLU
19 Maggio 2023 16:50
Reply to  Oiggaiv

Parole Sante!

E i Percassi: GIU’ A NOVANTA!

FATE I BRAVI
RIPARTIAMO DAI TIFOSI
BLA BLA BLA

2
4
Paramo
Paramo
19 Maggio 2023 16:57
Reply to  TREINEROBLU

Ma porco diavolo, si sta parlando della presentazione di un libro.
Si sta parlando di un’opera letteraria che racconta un pezzo lontano di storia della nostra squadra, possibile che si debba sempre trovare la voglia di fare polemica?
Possibile che anche in questo topic che non c’entra nulla si debba sempre prendersela con qualcuno?
Non è malafede questa? (peggio di quella degli arbitri)
Ma basta!!!!!
Criticate quando c’è da criticare, ma non rompete più i coglioni sotto articoli che meritano ben altre discussioni!!!
Basta!!!

3
4
Oiggaiv
Oiggaiv
19 Maggio 2023 20:32
Reply to  Paramo

Ciao Paramo, hai ragione, ho sbarellato un poco, i ricordi del racconto del babbo presente alla finale con la topolino gialla mi hanno sviato non poco, sarà he ne ho viste 4 eeee..
⚫️🔵🖐

Paramo
Paramo
19 Maggio 2023 21:00
Reply to  Oiggaiv

Ciao Oiggaiv,
ovviamente, non ce l’avevo con il tuo commento, che è comunque pertinente al tema. Ce l’avevo con chi non trova di meglio che, in ogni occasione, anche la meno pertinente, sparare a zero sulla società che ci ha permesso, non esente da errori, di vivere i dieci anni di gran lunga migliori dei 116 finora trascorsi.

Davor
Davor
19 Maggio 2023 19:58
Reply to  TREINEROBLU

commento imbarazzante

1
1
95Frank
95Frank
19 Maggio 2023 16:58
Reply to  Oiggaiv

Verissimo.

Baja66
Baja66
19 Maggio 2023 18:51
Reply to  Oiggaiv

Ciao Oiggaiv , giu’ il cappello al tuo commento.

Quentin
Quentin
19 Maggio 2023 19:29
Reply to  Oiggaiv

Sei un grande Oiggaiv, anche se ogni volta è come rigirare il coltello nel cuore, giusto ricordarlo sempre

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Oiggaiv
Oiggaiv
19 Maggio 2023 20:38
Reply to  Quentin

Ciao Quentin, troppo buono, questo rammarico credo mi resterà per sempre , nonostante le tantissime imprese di cui molte pure roboanti e da ricordare per sempre almeno un trofeo sarebbe stato il logico suggello.
⚫️🔵🖐

fubal64
fubal64
19 Maggio 2023 23:18
Reply to  Oiggaiv

👏 👏 👏

thealamo
thealamo
22 Maggio 2023 09:42
Reply to  Oiggaiv

libro stampato!
Complimenti.
fuck Lega e figc

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