“Quo Vadis Dea?” – Come alla Play

06-04-2017 04:44 7 C.

Quanti di noi giocavano o ancora giocano a Fifa o Pes?

Sono due titoli famosissimi di videogames sul calcio, in cui col passare degli anni si è sempre più puntato su realismo e fluidità di gioco, per renderli sempre più vicini a quel simulatore che vorrebbero essere.

In realtà ancora dipendono troppo dalla bravura di chi usa il joystick e dal livello degli avversari, gestiti o meno dal computer, tanto che sono stati introdotti simulatori più tattici come Football Manager, dove non si manovrano i giocatori sul campo ma si gestisce solamente la squadra dall’esterno, facendo da allenatore, direttore sportivo e presidente.

Al di là delle proprie preferenze su uno o l’altro titolo, quel che da sempre ha caratterizzato e resi celebri tutti questi videogiochi è la possibilità di prendere una piccola squadra e riuscire a trasformarla in breve tempo in uno dei top club d’Europa, se non del Mondo. E per chi, come il sottoscritto, è tifoso sfegatato dell’Atalanta, difficilmente ci si riesce ad allontanare dai colori nerazzurri, neppure virtualmente.

Ecco che allora, come per magia, l’Atalanta di colpo diventa una delle più forti del campionato, quando il livello di difficoltà è ancora troppo semplice, a volte con goleade imbarazzanti e partite a senso unico. Oppure la squadra di Percassi, o del sottoscritto in alcuni casi, diventa leader di mercato, acquistando tutti i giocatori più forti, grazie agli ottimi piazzamenti che rendono la piazza appetibile per ricchi sponsor e giocatori.

 

Bene, mai come questo anno osservo l’Atalanta e mi stropiccio gli occhi, pensando di vivere una delle mie vecchie stagioni alla playstation.

Nonostante il precedente del Leicester non avrei mai pensato di vivere qualcosa di simile con la mia squadra. Ci avevo sperato, quando è arrivato Gasperini in panchina, ma il tragico inizio aveva affossato ogni mia speranza. Pensate invece dove saremmo ora senza quella partenza ad handicap.

La serie positiva che ci ha proiettato ai vertici è qualcosa di irripetibile, visto forse solo in Serie B dove il livello medio è solitamente più basso. E restarci fino alla parte finale della stagione, con un gioco spumeggiante e una caterva di gol è stato incredibile.

Sinceramente ero uno di quei nostalgici che a Fifa preferivano fare bene tre stagioni con gli stessi giocatori e li cambiavano solo quando erano ad un passo dal pensionamento, oppure creavano giocatori nuovi fortissimi, casualmente con gli stessi nomi di alcuni talenti del vivaio, per poi inserirli in squadra.

Bene, vedere questi signor nessuno, almeno per i meno esperti, diventare giocatori fondamentali è un sogno che si avvera: Petagna, Caldara, Conti, Gagliardini, Freuler, Spinazzola anche alla play avrebbero avuto di default poche chanches di emergere.

Ci sono altre analogie interessanti, come ad esempio la velocità con cui avvengono triangolazioni perfette, o la velocità con cui si viaggia sulle fasce per poi sfoderare il cross preciso nel mezzo. Ma del gol di Conti ne vogliamo parlare? Un difensore nerazzurro che esegue una simile acrobazia l’ho visto solo in altri due casi: a Verona con Loria e nei videogiochi.

 

Fortunatamente da domenica anche le avversarie rispettano il canovaccio. Di solito i programmatori cercano di agevolare ed entusiasmare la tua scalata alle prime posizioni con risultati piuttosto improbabili sulla carta, in modo da non dipendere solo da sé stessi e riuscire a rimontare punti facilmente. Bene, Milan e Inter sembravano giocare per noi, la prima con un misero pareggio raccolto sul campo della più che pericolante Pescara, e l’Inter con una sconfitta clamorosa a San Siro contro una Samp senza grossi obiettivi.

Il risultato è che l’Atalanta, anche lei dopo una scoppola degna di partite virtuali contro giocatori troppo forti, non solo si è rialzata, ma in due soli turni si trova al primo tentativo involontario di fuga. E la rivale che fino ad adesso era indicata come la prima da tenere a distanza, ovvero il Milan, ha segnato due reti e ne ha subita una contro le stesse avversarie con cui la Dea ha realizzato ben 8 segnature mantenendo la porta inviolata.

Ora attenzione, perché i prossimi due turni possono essere cruciali: prima del derby pasquale tra le milanesi l’Inter andrà sul campo caldo di un ringalluzzito Crotone, mentre il Milan ospita un Palermo tutt’altro che arrendevole.

Certo, l’Atalanta deve pensare al Sassuolo, a come riempire il vuoto lasciato dalla squalifica di Kessie, che finalmente pulisce la sua fedina e tornerà carichissimo a Roma, e a continuare la sua corsa senza troppi intoppi. Vincere al Bortolotti sarà importantissimo per vivere la partita seguente come un big match: questa domenica si gioca Lazio-Napoli e qualsiasi risultato alimenterebbe in ogni caso un sogno, visto che si potrebbe nel peggiore dei casi ridurre la distanza dal terzo posto a tre sole lunghezze.

Il Sassuolo evoca la fine della serie di sei vittorie raccolta con Colantuono tre anni fa, quando il profumo d’Europa era appena percepibile. Ora che possiamo respirarlo a pieni polmoni sarebbe un vero peccato non sfruttare l’impegno casalingo per allungare sulle avversarie.

Nessun timore, ma sarà importante non perdere la testa e non sbagliare l’approccio iniziale al match, visto che la realtà ha una grossa differenza rispetto ai videogames: stavolta non possiamo uscire dal gioco e riavviare la partita.

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By Macciu


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