“Quo Vadis Dea?” – Sulla buona strada

16-09-2016 11:50 5 C.

L’Atalanta si prende i primi tre punti grazie alle sagge scelte di Gasperini, disposto a modificare alcune sue idee tattiche iniziali e bravo nel recupero di Pinilla e Sportiello.
Ora in una settimana arrivano Cagliari, Palermo e Crotone, con due trasferte: vietato sbagliare, perché poi arrivano le big.

NIENTE DOGMI

A volte serve un piccolo passo indietro per sfruttare al meglio le novità.
Lo sappiamo noi dello staff di questo sito che in questi mesi abbiamo rivoluzionato la grafica di queste pagine per poi comprendere che esagerare può portare solo confusione e restituirci qualcosa di troppo lontano da quello che per noi era ormai una casa accogliente.
Lo ha capito Gasperini, che dopo essersi scontrato con la dura realtà del campionato ha compreso che senza un giusto equilibrio, soprattutto in difesa, porti a casa pochi risultati. Si è tanto parlato degli errori dei singoli ma di fatto è stata chiaramente la nuova situazione tattica a favorire il mal posizionamento di alcuni elementi, fatto che in Serie A non deve avvenire.
Diamo merito al mister di aver rinunciato a quello che sembrava un dogma, la difesa a tre, oltre ad aver schierato Masiello come terzino, ruolo in cui il mister proprio non lo vedeva a inizio campionato, al posto di un traballante Raimondi. Il giocatore bergamasco, che sicuramente per l’impegno che ci mette da anni non merita alcuni fischi piovuti dalle tribune al suo ingresso, è stato poi schierato in un ruolo a lui più congeniale, visto che quando è entrato in campo la difesa è tornata a schierarsi a tre.
Gasperini ci sorprende quindi, perché dimostra di aver imparato dai suoi errori in breve tempo e questo dà enorme fiducia per il futuro, visto che il bene dell’Atalanta viene al primo posto. Ci sarà tempo per vedere maggior spinta offensiva e calcio spettacolo, anche se gli spettatori di domenica non si possono esser lamentati di quanto visto: ci sono stati ottimi fraseggi, anche se il Torino ha messo il match sul piano del fisico e se non si fosse accettata la sfida si sarebbe poi rischiato di soccombere.
Il risultato di tutte queste scelte del Gasp sono stati i primi tre punti, importantissimi per dare tranquillità e coscienza dei propri mezzi, prima di un tour de force che sarà fondamentale non sbagliare.

A TUTTO GASP

Il mister ha risolto non pochi problemi in un colpo solo, mostrandosi grande stratega anche a livello di spogliatoio. In una sola partita ha eliminato diversi malumori e rilanciato alla grande anche le prospettive di questo gruppo, affossate dai risultati e dai mugugni di mercato.
Per prima cosa ha modificato il modulo, rinunciando alla difesa a tre ma non al tridente, dove aveva invece provato a trovare altre soluzioni nelle prime due partite. Gomez e D’Alessandro vicine a una punta sono elementi a cui non si può rinunciare, soprattutto in casa.
Ha rispolverato Pinilla, dimostrando superate le diatribe del passato, e lo ha lanciato titolare: certo il cileno non ha brillato molto, ma è parso in crescita anche sul piano del nervosismo, visto che il giallo preso per simulazione è apparso ingiusto e l’anno scorso un episodio simile gli era costato l’espulsione. Vederlo uscire soddisfatto e senza cenni di disapprovazione per il cambio è un ottimo segnale, visto il suo temperamento.
Esiste il rischio di perdere Paloschi, anche alla luce dell’episodio del rigore? Non credo proprio, anche perché il ragazzo ha la testa sulle spalle ed è bergamasco, quindi antepone gli interessi della squadra ai propri. Sa che prima o poi si sbloccherà e forse è stato il primo ad abbracciare Kessie perché, alla luce degli errori dal dischetto delle amichevoli di questa estate, in parte è rimasto sollevato dal non aver rischiato un errore fatale ai fini del risultato, in un momento in cui era fondamentale portare a casa i tre punti. Entrare dalla panchina non è un grosso problema perché non saranno mai pochi i minuti a disposizione per lasciare il segno e Pinilla al momento non è un concorrente da temere più di tanto.
Anche la conferma di Sportiello, in un momento cruciale, è stata importante, anche se qualche incertezza è rimasta: positivo il fatto che voglia parlarci, piuttosto che farlo riposare per qualche partita.
Inoltre Gasperini ha alzato la posizione di Kurtic, quasi come trequartista, e forse è il ruolo più congeniale per lo sloveno, tiro a parte. Lui Kessie e Freuler, con Grassi e Carmona come alternative, formano un centrocampo con grande corsa e fisicità. Il mister ha preferito avanzare Kurtic perché in quella posizione agiva Valdifiori e Kessie aveva maggiore libertà partendo da dietro con le sue progressioni incredibili. Più volte l’ivoriano si è proposto in avanti a velocità doppia rispetto a tutti gli altri, avversari e non, dimostrando di essere importante anche negli inserimenti in area. Questo lo ha portato ad essere il più pericoloso dei suoi, giustificando la paternità del rigore, e la corsa all’85’ che ha costretto Acquah a stenderlo rimane una piccola perla della partita. Come il primo Grassi questo ragazzo spende molte energie ma non pare risentirne alla distanza: se trova continuità partita dopo partita sarà un elemento veramente imprescindibile. Certo, partirà per la Coppa D’Africa, ma vogliamo preoccuparcene ora?

LA SETTIMANA DELLA VERITA’

Quella che ci attende sarà una settimana veramente fondamentale per capire in che fascia lotterà l’Atalanta.
Lazio e Sampdoria non sono apparse irresistibili ma la prima ha preso un solo gol dalla lanciatissima Juve e la seconda ha messo paura all’Olimpico alla Roma, mentre del Torino tutti parlavano un gran bene e Belotti non può essere diventato un giocatore così importante da fare la differenza in una partita, nonostante sia stato un bene non ritrovarlo.
Ora arrivano tre partite in sette giorni, con due trasferte, contro avversarie in difficoltà. Ovvio che partita dopo partita potrebbe cambiare tutto anche in classifica, ma al momento Cagliari, Palermo e Crotone sono tra le candidate alla lotta per non retrocedere. Dopo questo tour de force l’Atalanta potrebbe guardare tutte dall’alto e aver lanciato un messaggio chiaro di forza, così come potrebbe trovarsi in una posizione non facile.
L’ideale sarebbe vedere una supremazia netta sul piano del gioco unita ai risultati, che rilancerebbe le ambizioni di questa squadra, ma Gasperini dovrà essere abile anche nella gestione delle energie e degli equilibri.
Abbiamo capito che il mister sceglie come schierare la squadra in base agli avversari, quindi il Cagliari tra le tre da affrontare è l’unica squadra a non schierare un tridente offensivo sugli esterni, tuttavia può essere facile prevedere il mantenimento dei 4 in difesa in una trasferta che risulta insidiosa: a Cagliari parlano già di rischio panchina per Rastelli, che ha perso in mezzo al campo un pezzo importante come Ionita.
Anche Palermo e Crotone non se la passano bene, quindi è chiaro che servono punti per poi affrontare con calma le partite difficili contro Napoli, Fiorentina e Inter.
Abbiamo visto che la squadra ha buona qualità e quando i reparti trovano una buona intesa si riesce a restare equilibrati pur aumentando la pressione in attacco. Il fatto che ci siano diversi dubbi su chi sia davvero titolare, a parte alcune eccezioni, dimostra che in queste tre partite potremmo vedere tre formazioni completamente diverse, non solo per il modulo. Abbiamo alcuni giocatori ancora da scoprire, Cabezas e Pesic, al momento fermo ai box, tra tutti.
Una settimana e sapremo meglio che campionato potrebbe aspettarci, sperando che le due sconfitte iniziali fossero davvero una falsa partenza.

 

BY MACCIU

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