“Quo Vadis Dea?” – Titoli di coda

25-05-2017 04:44 21 C.

L’Atalanta prepara una festa storica, con passerella al centro dello stadio, e il momento è importante per regalare un caloroso ringraziamento ai protagonisti di questa annata memorabile, in particolare a Migliaccio e Raimondi, all’ultima in campo. Il futuro è roseo e ci sono le premesse per fare bene, ma stavolta il mercato dovrà cambiare nettamente volto. Il Papu resterà? Rendiamogli più facile la scelta sabato…

 

UN FUTURO NERAZZURRO

Tutto è bene quel che finisce bene.

La favola dell’Atalanta di quest’anno volge al termine, anche se la speranza dei tifosi è quella di trasformare una stagione fantastica nell’inizio di un ciclo, magari pieno di alti e bassi ma comunque assestato su una nuova realtà europea di Bergamo.

Confermarsi sarà difficile, visto i record frantumati in questo campionato storico, ma è importante sapere che si sono poste le basi per un futuro solido. I segnali sono evidenti: la conferma di Gasperini, lo stadio e i movimenti di mercato repentini.

Il tecnico proviene da un ambiente, quello Genoano, che ha lasciato proprio per la differenza di vedute con Preziosi, sia sulla dimensione del club che sugli investimenti, quindi sapere che abbia accettato un incarico di lunga durata induce all’ottimismo. Il presidente Percassi dopo tutto è uomo di marketing e come tale capisce l’importanza che può avere, a livello di immagine e non solo, dare un seguito a questa annata che ha portato l’Atalanta, Bergamo e anche il suo nome sulla bocca di tutti.

Ora convincere i giocatori non sarà difficile, sia a venire che a restare in squadra, quindi sarà ancora più interessante vedere cosa succederà questa estate: l’obiettivo è sicuramente consegnare al mister la squadra pronta al più presto, senza giocatori in bilico o telenovele, a meno che veramente ne valga la pena, che possano ostacolare la preparazione di luglio e agosto. Serve un organico con pochi elementi, 22 per comporre due squadre più eventualmente i talenti della Primavera, che si equivalgano e rendano la squadra competitiva a prescindere dagli interpreti. Ovviamente occorrerà un ottimo lavoro da parte del mister e dei preparatori, per evitare infortuni che possano minare il cammino e trovare una buona intesa quanto prima.

 

LA SCELTA DEL PAPU

Sarà importante mantenere una buona ossatura e già arrivano notizie confortanti: Caldara e Spinazzola rimarranno un altro anno a farsi le ossa e l’Atalanta avrà ancora tempo per trovare due futuri sostituti da affiancargli: uno può essere Bastoni, che è stato provato in entrambi i ruoli ma è chiaramente un difensore, l’altro Cabezas, che ancora non abbiamo inquadrato ma nel suo Ecuador è cresciuto molto.

Molto dipenderà dal Papu, un idolo per i tifosi ma anche uno dei più ambiti nonostante l’età. Se arriverà una offerta da una squadra di Champions ritenuta valida dalla società, c’è già un accordo con Percassi per lasciarlo andare. Qualcuno storcerà il naso, ma sarebbe giusto farlo solo se Gomez andasse in una squadra destinata all’Europa League, vedi Milan, una scelta in contraddizione con quanto finora detto. Atletico Madrid e Roma, ancora più pericolosa con un suo estimatore come Di Francesco alla guida, possono essere le tentazioni. Ovvio che farebbe piacere vedere, come spesso suggerisce Gasperini, una scelta diversa dal solito, andando a preferire un ambiente che lo ama e lo ha rigenerato a soldi e gloria. Cambiare per lui può essere un rischio, ma può anche essere l’ultima possibilità di vivere un suo sogno: per il momento ringraziamolo solamente e aspettiamo che ci ragioni. In caso di una sua dipartita arriverà sicuramente qualcuno con qualità e valore simile, ma per quanto talentuoso dovrà lavorare da zero, per diventare fulcro del gioco per la manovra di Gasperini alla pari del Papu.

In realtà i più indiziati a partire sono Kessie e Conti, il cui valore basta e avanza per permettere un ottimo calciomercato in entrata e potrebbero già essere coperti da Schmidt e Hateboer, anche se il brasiliano è tuttora uno sconosciuto.

Risolto il nodo portiere, che dipenderà dal riscatto o meno di Berisha dalla Lazio, sarà importante confermare in toto la difesa, vero punto di forza di quest’anno, il restante centrocampo, vedi Kurtic e Freuler, e Petagna lì davanti, che ha già una buona alternativa come Cornelius. Andrà quindi smaltita la rosa e non sarà difficile scegliere quali elementi cedere, visto che molti panchinari hanno giocato pochissimo e spesso deluso.

 

STANDING OVATION PER TUTTI

Ma per parlare di mercato e di Atalanta che verrà c’è tempo.

Ora dobbiamo goderci questo momento di gloria, che sabato dalle 18 vivrà la sua apoteosi. Sarà una grande festa in cui il Chievo farà da sparring partner senza troppa voglia di mettere i bastoni tra i piedi, visto che anche loro non hanno nulla da chiedere al campionato. Vincere sarebbe in ogni caso importante: con la Lazio distante un punto solo una vittoria può far sperare in un quarto posto, poche settimane fa impensabile. I capitolini, che già con l’Inter hanno dimostrato di avere mollato, giocheranno in uno stadio infuocato come quello di Crotone e c’è da credere che la squadra calabrese venderà cara la pelle, nonostante la salvezza resti chimera a causa di una regola assurda: il Palermo avrebbe solo da guadagnare da una sconfitta con l’Empoli, a un punto dal baratro, a causa di un miglior paracadute in caso di salvezza dei toscani. Sarebbe bello sperare in una vittoria del calcio, ma già in passato situazioni analoghe hanno riservato poche sorprese. L’Atalanta dal canto suo può comunque beneficiare di un impegno tutt’altro che semplice per i laziali e aspettare la domenica per scoprire se avrà raggiunto anche questo incredibile traguardo.

Intanto in campo e sugli spalti sarà solo una gran giornata di ringraziamento e di emozioni, con Migliaccio e Raimondi all’ultima volta con la maglia nerazzurra in campo, prima di un futuro da dirigenti: sarebbe bello vederli titolari e anche sul tabellino marcatori, ma forse esagero.

Un applauso scrosciante indimenticabile deve arrivare per Gasperini, vero artefice di questo sogno, e per tutti i protagonisti di questa cavalcata, dai pilastri come Masiello ai più sfortunati come Paloschi, dal presidente Percassi all’ultimo dei magazzinieri. Dietro questo risultato c’è un grande lavoro e, anche se sappiamo che non li vedremo tutti sul campo del Bortolotti nella parata finale, un grazie e un applauso dentro i nostri cuori deve andare ad ognuno di loro e di noi, perché solo tutti insieme siamo riusciti ad arrivare a questo grande risultato.

Rendiamo quella giornata storica e quell’atmosfera talmente magica da mettere in crisi anche chi nella testa si vede già altrove, per fargli capire cosa lascia e cosa perde. Per lasciare a tutti quelli al centro della cornice di pubblico un solo grande dilemma: un tifo così caldo, capace di un tale entusiasmo per una qualificazione in Europa, cosa potrebbe fare se per caso si sollevasse una Coppa?

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By Macciu


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