Ricordando "Gai"

Uno dei più grandi uomini (attenzione, non solo calciatori) che abbiano mai vestito la nostra maglia mancava in queste ore 36 anni fa come 36 erano gli anni che aveva.
Gaetano Scirea, ex calciatore della Juventus e della Nazionale italiana, morì in un incidente stradale in Polonia il 3 settembre 1989.
L’incidente avvenne intorno alle 14:30 (ora locale), nei pressi di Babsk, mentre si recava a visionare un incontro di Coppa UEFA il 3 settembre 1989, a Babsk, piccolo centro a circa 60 km da Varsavia (Polonia). Scirea, da poco collaboratore tecnico della Juventus, era in missione per visionare il Górnik Zabrze, prossimo avversario dei bianconeri in Coppa UEFA. Viaggiava in auto con un interprete e due dirigenti polacchi.
L’automobile (una Fiat 125p) trasportava nel bagagliaio alcune taniche di benzina, pratica purtroppo ancora diffusa in Polonia all’epoca per via della carenza di carburante. Verso le 14:30, l’auto si scontrò frontalmente con un camion durante un sorpasso azzardato.
L’impatto provocò l’esplosione immediata delle taniche di carburante, trasformando la macchina in una trappola di fuoco. Gaetano Scirea morì carbonizzato all’istante. Persero la vita anche altre due persone che erano con lui. Solo un passeggero riuscì a salvarsi gravemente ferito.
La notizia ebbe enorme risonanza in Italia. Scirea aveva solo 36 anni, era simbolo di lealtà e correttezza, campione del mondo 1982 e bandiera della Juventus.
Prima ancora era passato da noi a Bergamo ed è ricordato come esempio unico di capacità tecniche e virtù umane.
Quello che inventò la frase che dice che sono sempre i migliori che se ne vanno prima di sicuro pensava a lui