Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha parlato al TG5. Tra 15 giorni torna il calcio con la Coppa Italia, poi sarà il turno della Serie A. La decisione definitiva è arrivata ieri, nel corso di un summit con tutte le istanze dello sport: “Un segnale importante, l’Italia sta ripartendo e lo sport e il calcio si rendono protagonisti di questa ripartenza. Soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti”.
Ha avuto un momento in cui ha pensato: “No, non ce la facciamo”.
“Purtroppo sì, nei momenti più difficili e quando c’erano i dati più alti della curva. Ma ancora adesso incrocio le dite sperando che il campionato possa giungere alla fine come previsto”.
Che idea s’è fatto del mondo del calcio?
“E’ composto da presidenti molto diversi tra loro. Tutti sicuramente appassionati del loro mondo, ma anche interessati al grosso giro di affari che legittimamente c’è attorno al mondo del calcio”.
Per qualcuno lei era l’uomo nero.
“Io mi sono molto arrabbiato con questo mondo nel momento in cui un mese fa mi chiedevano di ripartire e di decidere la data quando noi avevamo problemi con le terapie intensive o trasferivamo le bare sui mezzi del Ministero della Difesa. Ho trovato assurdo chiedermi quando riprendesse il calcio in un momento del genere. Ma oggi che tutto il paese riparte, mi sembra giustissimo che il calcio – importante industria italiana – possa ripartire”.
Lei vuole riformare il mondo dello sport.
“Si, non voglio perdere l’occasione dopo l’ultima legge delega. A partire del mondo dei collaboratori sportivi, centinaia di migliaia di persone che vivono di sport ma non hanno tutele. Approveremo questa riforma entro agosto.
fonte tmw.com
By marcodalmen
Volevo dire Davor sia all’inizio che alla fine. Scusami , ma è il T9 del cavolo
Anch’io Favore rispetto il tuo pensiero. Se il calcio deve ripartire per distoglierci da tutto quello che abbiamo , stiamo vivendo e non voglio pensare al dopo , sono d’accordo con te…. però io non ho più la forza di viverlo come prima , con entusiasmo e con passione. E molto probabilmente non verrò più allo stadio. Questa situazione COVID 19 mi ha fatto , mi fá e mi farà paura ed io ero uno di quelli che diceva: ma si , è solo un poco di più di un’influenza…col cavolo….quando ho cominciato a sentire notizie di gente che moriva… Leggi di piu' »
Sul fatto che il calcio (l’organizzazione e il suo governo) sia business siamo tutti d’accordo. Il punto è che se tutto il grande business decidesse di spegnersi definitivamente, fino al giorno in cui la gente sarà di nuovo sicura e “immune” (onestamente mi fa riflettere,e allibisce, il fatto che prima lo fossimo e poi improvvisamente più) e le sarà concesso di tornare in massa negli stadi,piazze,etc. non sarebbe secondo me un gesto di rispetto e partecipazione verso gli appassionati. Sarebbe un lavarsi via le mani e la coscienza e anzi quello mi sembrerebbe proprio un comportamento da grande azienda, che quando… Leggi di piu' »
Comunque Spadafora è, a pieno diritto, ministro dello sport visto che sparlare di lui, qualsiasi cosa dica, è divenuto sport nazionale.
Il calcio per me può fermarsi e finire qui , perché il calcio senza il suo pubblico di appassionati , non è calcio.
Fate come volete , a voi degli appassionati , non ve ne frega un cazzo!!!!!
Perdonami,rispetto la tua opinione ma permettimi di dissentire. Mi aggancio a te anche per rispondere a molti che la pensano come te. Il calcio deve ripartire proprio per i suoi appassionati, che sono le persone che sono rimaste colpite dal virus, magari qualcuno non c’è più, sono le persone che si sono fatte un mazzo clamoroso lavorando sulle ambulanze, nei pronto soccorso, nei supermercati, nelle cascine e nelle fattorie per coltivare il cibo che ci alimenta, la gente nelle aziende,nelle fabbriche,nei trasporti…e magari i loro figli che sono a casa da scuola, staranno a casa da scuola e chissà quando… Leggi di piu' »
Solo pubblicità.
Praticamente tutta Italia ha ripreso a lavorare, metà paese non ha mai smesso, ma sul calcio per farsi pubblicità e distogliere l’attenzione della gente cinema ogni giorno e regole assurde, considerate le condizioni di lavoro di chi è ben più a rischio.
Politici e stampa italiana ridicoli da sempre e per sempre.
piú che uomo nero, per qualcuno (anche qua dentro) era l’uomo rosso
Entrambi i colori mi danno ribrezzo
Se poi li abbini, susciti la riprovazione di Farabundo !