Prosegue il nostro scouting atalantino. Non parliamo certo di calciatori, o allenatori o medici sociali. Siamo un sito di tifosi, fatto da tifosi, e per i tifosi.
Da oramai 16 anni portiamo avanti il nostro motto “Conta solo la maglia e solo i tifosi la portano tutta la vita”, ed è per questo che amiamo di tanto in tanto scovare storie originali, e intervistare tifosi atalantini che vivono lontano da Bergamo, e che magari nemmeno sono bergamaschi. Lo diciamo spesso che “l’è mia facil a tifà la Talanta”, figuriamoci se l’innamorato in questione è della Capitale, nato e cresciuto a Roma, fino a che un biondo svedese non gli ha cambiato la vita. Il suo nome è Francesco Pradella, batterista capitolino, e l’abbiamo intervistato per voi.
Un atalantino a Roma, non l’unico visto che in questi anni ne abbiamo conosciti diversi nella Capitale, ma è sempre fantastico scoprire nuove storie, la tua come è iniziata?
Un “atalantino a Roma”….quante volte parlando con le persone di calcio, di fronte alla fatidica domanda… e tu di che squadra sei?…alla mia risposta data “con orgoglio” vedo facce accompagnate da un punto interrogativo gigantesco, seguito da..”sei il primo che conosco”, “…ma di che città e’ l’ Atalanta?” e poi, subito di seguito, “ma sei nato a Bergamo? tuo padre o tua madre sono di lì?” e la risposta e’ sempre la stessa. No ragazzi…mi sono innamorato della Dea nel lontano 1985, quando all’età di 6 anni, appassionatissimo di calcio compravo l’album delle figurine…e, scartando un pacchetto apparve lui,il solo e unico capitano: Glenn Peter Stromberg!!! Non so cosa possa essere stato, quale strana alchimia; fatto sta che da lì in poi fu amore assoluto.
Immagino tu conosca il Dea Caput Mundi, club atalantino fondato nella Capitale, vedi e senti gli altri atalantini della zona?
Conosco il club Dea Caput Mundi, con cui ero in contatto alcuni anni fa , ma poi per questioni lavorative non ho potuto partecipare alle loro iniziative e ci siamo persi di vista.
Vai mai allo stadio lì e sei mai venuto a Bergamo?
Certo! per me ogni volta che gioca l’Atalanta all’Olimpico e’ un appuntamento fisso, devo vedere la mia squadra dal vivo, anche se all’Olimpico la partita si vede malissimo soprattutto nelle curve. Sarebbe meglio il settore ospiti. infatti, mi ripeto sempre ad ogni stagione che farò sta tessera. Invece allo stadio di Bergamo ancora no. In compenso ho avuto il piacere di suonare in un comune della bergamasca con una cover dei Nomadi anni fa e, ovviamente, ho sfoggiato durante il soundcheck la mia splendida maglietta da trasferta della Dea con sponsor Promatech!!!
Il tuo giocatore all time dell’Atalanta? E quello di questa rosa?
Il mio giocatore all time e’ senza dubbio Glenn Peter Stromberg e quello di questa rosa e’ Marten De Roon.
Dall’uscita dall’Europa, alla roboante vittoria sull’Inter, dove può arrivare questa Atalanta?
So che sei un batterista, come si trasmette una passione a chi non ce l’ha?
Se dovessi scegliere una partita simbolo nella storia dell’Atalanta quale sarebbe?
Calcio spezzatino, tv, tessere, stipendi impossibili… pensi si potrà mai tornare ai veri valori sportivi?
Sei un musicista, tra gli inni della Dea usciti negli anni, quale più ci rappresenta?
Tra gli inni che più ci rappresentano a mio avviso c’e’ quello cantato da Roby Facchinetti “Atalanta azzurra” perchè legato alla Dea degli anni ’80 e alla magia del calcio di quegli anni.
Rosa molto ampia quest’anno con meno impegni, pensi partirà qualcuno a Gennaio?
Grazie mille Francesco per la disponibilità e per la testimonianza d’affetto verso la nostra Dea, speriamo di vederti presto a Bergamo.
By sigo