Roma neroblu, un’altra storia d’amore

18-11-2018 09:15 13 C.

Prosegue il nostro scouting atalantino. Non parliamo certo di calciatori, o allenatori o medici sociali. Siamo un sito di tifosi, fatto da tifosi, e per i tifosi.

Da oramai 16 anni portiamo avanti il nostro motto “Conta solo la maglia e solo i tifosi la portano tutta la vita”, ed è per questo che amiamo di tanto in tanto scovare storie originali, e intervistare tifosi atalantini che vivono lontano da Bergamo, e che magari nemmeno sono bergamaschi. Lo diciamo spesso che “l’è mia facil  a tifà la Talanta”, figuriamoci se l’innamorato in questione è della Capitale, nato e cresciuto a Roma, fino a che un biondo svedese non gli ha cambiato la vita. Il suo nome è Francesco Pradella, batterista capitolino, e l’abbiamo intervistato per voi.

 

Un atalantino a Roma, non l’unico visto che in questi anni ne abbiamo conosciti diversi nella Capitale, ma è sempre fantastico scoprire nuove storie, la tua come è iniziata?

Un “atalantino a Roma”….quante volte parlando con le persone di calcio, di fronte alla fatidica domanda… e tu di che squadra sei?…alla mia risposta data “con orgoglio” vedo facce accompagnate da un punto interrogativo gigantesco, seguito da..”sei il primo che conosco”, “…ma di che città e’ l’ Atalanta?” e poi, subito di seguito, “ma sei nato a Bergamo? tuo padre o tua madre sono di lì?”  e la risposta e’ sempre la stessa. No ragazzi…mi sono innamorato della Dea nel lontano 1985, quando all’età di 6 anni, appassionatissimo di calcio compravo l’album delle figurine…e, scartando un pacchetto apparve lui,il solo e unico capitano: Glenn Peter Stromberg!!! Non so cosa possa essere stato, quale strana alchimia; fatto sta che da lì in poi fu amore assoluto.

Immagino tu conosca il Dea Caput Mundi, club atalantino fondato nella Capitale, vedi e senti gli altri atalantini della zona?

Conosco il club Dea Caput Mundi, con cui ero in contatto alcuni anni fa , ma poi per questioni lavorative non ho potuto partecipare alle loro iniziative e ci siamo persi di vista.

Vai mai allo stadio lì e sei mai venuto a Bergamo?

Certo! per me ogni volta che gioca l’Atalanta all’Olimpico e’ un appuntamento fisso, devo vedere la mia squadra dal vivo, anche se all’Olimpico la partita si vede malissimo soprattutto nelle curve. Sarebbe meglio il settore ospiti. infatti, mi ripeto sempre ad ogni stagione che farò sta tessera. Invece allo stadio di Bergamo ancora no. In compenso ho avuto il piacere di suonare in un comune della bergamasca con una cover dei Nomadi anni fa e, ovviamente, ho sfoggiato durante il soundcheck la mia splendida maglietta da trasferta della Dea con sponsor Promatech!!!

Il tuo giocatore all time dell’Atalanta? E quello di questa rosa?

Il mio giocatore all time e’ senza dubbio Glenn Peter Stromberg e quello di questa rosa e’ Marten De Roon.

Dall’uscita dall’Europa, alla roboante vittoria sull’Inter, dove può arrivare questa Atalanta?

L’uscita dall’Europa e’ stata una mazzata psicologica molto difficile da superare, ha lasciato a tutta la rosa uno sfasamento mentale, che poi e’ diventato tecnico-tattico. Sono straconvinto che avendo in panchina un top Player come Gasperini questa squadra attingerà sempre a nuove risorse, e troverà sempre il modo di “risolvere” problemi come squalifiche e infortuni, o cessioni più o meno eccellenti (vedi ad esempio le prestazioni stagionali di Mancini, ma anche la crescita di Hateboer e Gosens), senza contare che in primavera abbiamo gente come Kulusevski e Colpani che il Gasp saprà valorizzare al momento giusto. A mio avviso  potremmo  comunque  puntare ad entrare in Europa senza fare spareggi e, raggiungere il sesto posto con questi valori tecnici e’ assolutamente fattibile.

Foto Atalantini.com

So che sei un batterista, come si trasmette una passione a chi non ce l’ha?

Si, suono la batteria in varie produzioni e mi sono diplomato al Conservatorio di Frosinone (ricordo con piacere un Frosinone-Atalanta 0-1 in un posticipo serale di qualche anno fa, vista nel loro stadio) in Jazz, specializzandomi in Popular Music e insegno, inoltre, in varie scuole di Roma. 
La passione si trasmette agli allievi cercando di trovare un canale di comunicazione, e, molto spesso, capita essere proprio il calcio. Molti miei allievi tifosi laziali, romanisti, juventini, sono affascinati dalla mia passione per la Dea, e, attraverso paralleli ed esempi vicini al calcio riesco a farli entrare in alcuni argomenti e atteggiamenti musicali altrimenti complessi. Quando fai le cose con il cuore e metti al servizio degli altri il tuo sapere, piccolo o grande che sia, la tua passione arriva.  Chi ha occhi, e in questo caso orecchie per ascoltare e capire, riesce sempre a trovare dentro di se stimoli e passioni che altrimenti rimarrebbero sopiti. Senza dimenticare Il potere terapeutico del suonare la batteria, ma questo è un altro discorso.

Se dovessi scegliere una partita simbolo nella storia dell’Atalanta quale sarebbe?

A mio avviso Lione-Atalanta, perchè rappresentava una trasferta proibitiva a livello tecnico e ambientale viste le parole del loro antipatico capitano.  La squadra ha saputo tirare fuori gli attributi come una veterana delle competizioni europee, e poi, quel settore ospiti esploso al gol di Gomez..da pelle d’oca ancora oggi se ci penso.

Calcio spezzatino, tv, tessere, stipendi impossibili… pensi si potrà mai tornare ai veri valori sportivi?

Il calcio spezzatino non mi piace, sono da sempre un grande fan di “tutto il calcio minuto per minuto” e fare tutte ste partite spezzettate ha tolto fascino al mito dell’interruzione per il gol….tutti noi aspettavamo da un momento all’altro…”ti interrompo dal Brumanaaaaa” con la folla sotto che urlava….eri pronto a godere, altrimenti erano guai.
Si dovrebbe necessariamente tornare ai valori sportivi, anche perchè avendo giocato a calcio negli anni e ’90 e ’00,  per me il calcio e’ uno sport, non un fenomeno da baraccone mediatico, dove chi muove le fila sono i procuratori in barba a bandiere e passioni.

Sei un musicista, tra gli inni della Dea usciti negli anni, quale più ci rappresenta?

Tra gli inni che più ci rappresentano a mio avviso c’e’ quello cantato da Roby Facchinetti “Atalanta azzurra” perchè legato alla Dea degli anni ’80 e alla magia del calcio di quegli anni.

Rosa molto ampia quest’anno con meno impegni, pensi partirà qualcuno a Gennaio?

E’ vero, ci sono meno impegni, ma la rosa più ampia può sopperire a infortuni e squalifiche, oltre che farti affrontare gli impegni della Coppa Italia come se fossero gli ottavi di Europa League, perchè arrivare a Roma a Maggio deve essere un obiettivo considerato fattibile, quindi non mi priverei di nessuno.

Grazie mille Francesco per la disponibilità e per la testimonianza d’affetto verso la nostra Dea, speriamo di vederti presto a Bergamo.

Ringrazio di cuore tutto lo staff di Atalantini.com che seguo tutti i giorni con piacere, moltissimi complimenti per tutti gli approfondimenti e per la passione che trasuda dalle pagine web che, per noi così distanti, ci fa sentire così vicini. 
Sempre e solo Forza Dea.
 
pradella1
pradella2

 

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