Stipendi e valori in campo
Un interessante e approfondito studio dal sito oasports.it
Juve prima, Inter seconda, Milan terzo. Sarebbe questa la classifica della Serie A se per vincere sul campo bastasse pagare di più i propri giocatori. Il monte ingaggi, invece, spesso non va di pari passo con quanto si vede sul rettangolo di gioco. Soprattutto nei quartieri alti, dove l’exploit del Napoli di Luciano Spalletti, unito alla penalizzazione di 15 punti comminata alla Vecchia Signora per il caso plusvalenze, ha sconvolto gli equilibri. Vediamo un po’ cosa ci dice il raffronto tra la classifica degli stipendi e quella ufficiale, che a fine stagione determina vinti e vincitori. Insomma, scopriamo chi ha speso meglio rispetto alla resa della propria squadra.
Dallo scudetto alla lotta per la Champions
Il primo dato che salta all’occhio, come detto, è quello relativo alle squadre di vertice. Ed è incontrovertibile: per mettersi lo scudetto sulla maglia non basta investire tanto, bisogna investire bene. La Juventus, primatista assoluta della Serie A con il suo faraonico monte ingaggi da 160 milioni di euro, nemmeno con i 15 punti della penalizzazione sarebbe davanti a tutti in campionato. Il Napoli, infatti, dista ben 30 lunghezze. Ma il club di De Laurentiis, da sempre molto attento agli stipendi dei suoi giocatori, spendo meno della metà (71,3 milioni) ed è quinto nella classifica del monte salariale.
L’altra grande rivelazione è la Lazio. I biancocelesti di Lotito sono secondi da soli a quota 52 punti e occupano la sesta posizione a livello di ingaggi (68 milioni). I “cugini” della Roma, di contro, sono quinti con cinque lunghezze di ritardo nonostante abbiano speso molto di più per allestire la loro rosa (86,3 milioni). Va però sottolineato che tra le squadre di vertice quella di Sarri è l’unica che non è riuscita a restare in corsa su più fronti, Europa e campionato, uscendo agli ottavi di Conference League. Forse per avere un organico all’altezza delle due competizioni sarebbe servito uno sforzo maggiore anche dal punto di vista economico.
Chi ha deluso fortemente è l’Inter. I nerazzurri, secondi in assoluto per monte ingaggi (133,3 milioni), sono terzi con un distacco siderale dal Napoli. E per di più sono invischiati nella lotta per la Champions League, che vede coinvolte anche il Milan (quarto in classifica e terzo per monte ingaggi con i suoi 87,6 milioni) e l’Atalanta (sesto in graduatoria e ottavo per stipendi con appena 39,2 milioni). La Dea non ha dovuto affrontare le coppe, è vero, ma questo dato sottolinea le grandi capacità del suo staff dirigenziale, soprattutto se rapportato a quelli delle altre concorrenti e della Fiorentina, oggi nona in classifica ma settima come monte ingaggi (50,3 milioni).
Medio-piccole, spicca l’Udinese
Uscendo dalle prime sette della classe la situazione si stabilizza un po’ ma anche qui non mancano casi particolari. Il più clamoroso è quello dell’Udinese. Il club della famiglia Pozzo, ottavo in classifica con 38 punti, è penultimo per monte ingaggi con appena 17 milioni di euro. Poco meno di quanto spende la neopromossa Cremonese (17,2 milioni) ma soprattutto molto meno di Sampdoria (21,1 milioni) e Verona (20,6 milioni), che con stipendi nel complesso ben più elevati rischiano seriamente di retrocedere, e dello Spezia, ancora inguaiato nei bassifondi nonostante un monte ingaggi di 23,5 milioni.
Bologna, Monza, Torino, Empoli e Sassuolo sono più o meno in linea nel rapporto costo stipendi-punti conquistati. Ma da questo punto di vista la peggiore squadra risulta la Salernitana. Il club di Iervolino occupa l’11esima posizione nella classifica degli ingaggi con 34,5 milioni di euro. Un investimento cospicuo, quasi come quello dell’Atalanta, che però non ha portato i frutti sperati: i granata sono infatti 16esimi con 27 punti, gli stessi del Lecce che con i suoi 15,7 milioni è la regina indiscussa della Serie A per monte salariale. Del resto Pantaleo Corvino è da sempre un grande scopritore di pietre grezze destinate a diventare diamanti. E pare che il vento non sia cambiato.
MONTE INGAGGI: LA CLASSIFICA DELLA SERIE A (stipendi lordi)
JUVENTUS 160 milioni di euro
INTER 133,3 milioni di euro
MILAN 87,6 milioni di euro
ROMA 86,3 milioni di euro
NAPOLI 71,3 milioni di euro
LAZIO 68 milioni di euro
FIORENTINA 50,3 milioni di euro
ATALANTA 39,2 milioni di euro
MONZA 36,3 milioni di euro
TORINO 35,2 milioni di euro
SALERNITANA 34,5 milioni di euro
BOLOGNA 32,6 milioni di euro
SASSUOLO 30 milioni di euro
EMPOLI 26 milioni di euro
SPEZIA 23,5 milioni di euro
SAMPDORIA 21,1 milioni di euro
VERONA 20,6 milioni di euro
CREMONESE 17,2 milioni di euro
UDINESE 17 milioni di euro
LECCE 15,7 milioni di euro
LA CLASSIFICA DELLA SERIE A DOPO 27 GIORNATE
NAPOLI 71
LAZIO 52
INTER 50
MILAN 48
ROMA 47
ATALANTA 45
JUVENTUS 41
UDINESE 38
FIORENTINA 37
BOLOGNA 37
TORINO 37
SASSUOLO 36
MONZA 34
EMPOLI 28
LECCE 27
SALERNITANA 27
SPEZIA 24
VERONA 19
SAMPDORIA 15
CREMONESE 13
Juve prima, Inter seconda, Milan terzo. Sarebbe questa la classifica della Serie A se per vincere sul campo bastasse pagare di più i propri giocatori. Il monte ingaggi, invece, spesso non va di pari passo con quanto si vede sul rettangolo di gioco. Soprattutto nei quartieri alti, dove l’exploit del Napoli di Luciano Spalletti, unito alla penalizzazione di 15 punti comminata alla Vecchia Signora per il caso plusvalenze, ha sconvolto gli equilibri. Vediamo un po’ cosa ci dice il raffronto tra la classifica degli stipendi e quella ufficiale, che a fine stagione determina vinti e vincitori. Insomma, scopriamo chi ha speso meglio rispetto alla resa della propria squadra.
Dallo scudetto alla lotta per la Champions
Il primo dato che salta all’occhio, come detto, è quello relativo alle squadre di vertice. Ed è incontrovertibile: per mettersi lo scudetto sulla maglia non basta investire tanto, bisogna investire bene. La Juventus, primatista assoluta della Serie A con il suo faraonico monte ingaggi da 160 milioni di euro, nemmeno con i 15 punti della penalizzazione sarebbe davanti a tutti in campionato. Il Napoli, infatti, dista ben 30 lunghezze. Ma il club di De Laurentiis, da sempre molto attento agli stipendi dei suoi giocatori, spendo meno della metà (71,3 milioni) ed è quinto nella classifica del monte salariale.
L’altra grande rivelazione è la Lazio. I biancocelesti di Lotito sono secondi da soli a quota 52 punti e occupano la sesta posizione a livello di ingaggi (68 milioni). I “cugini” della Roma, di contro, sono quinti con cinque lunghezze di ritardo nonostante abbiano speso molto di più per allestire la loro rosa (86,3 milioni). Va però sottolineato che tra le squadre di vertice quella di Sarri è l’unica che non è riuscita a restare in corsa su più fronti, Europa e campionato, uscendo agli ottavi di Conference League. Forse per avere un organico all’altezza delle due competizioni sarebbe servito uno sforzo maggiore anche dal punto di vista economico.
Chi ha deluso fortemente è l’Inter. I nerazzurri, secondi in assoluto per monte ingaggi (133,3 milioni), sono terzi con un distacco siderale dal Napoli. E per di più sono invischiati nella lotta per la Champions League, che vede coinvolte anche il Milan (quarto in classifica e terzo per monte ingaggi con i suoi 87,6 milioni) e l’Atalanta (sesto in graduatoria e ottavo per stipendi con appena 39,2 milioni). La Dea non ha dovuto affrontare le coppe, è vero, ma questo dato sottolinea le grandi capacità del suo staff dirigenziale, soprattutto se rapportato a quelli delle altre concorrenti e della Fiorentina, oggi nona in classifica ma settima come monte ingaggi (50,3 milioni).
Medio-piccole, spicca l’Udinese
Uscendo dalle prime sette della classe la situazione si stabilizza un po’ ma anche qui non mancano casi particolari. Il più clamoroso è quello dell’Udinese. Il club della famiglia Pozzo, ottavo in classifica con 38 punti, è penultimo per monte ingaggi con appena 17 milioni di euro. Poco meno di quanto spende la neopromossa Cremonese (17,2 milioni) ma soprattutto molto meno di Sampdoria (21,1 milioni) e Verona (20,6 milioni), che con stipendi nel complesso ben più elevati rischiano seriamente di retrocedere, e dello Spezia, ancora inguaiato nei bassifondi nonostante un monte ingaggi di 23,5 milioni.
Bologna, Monza, Torino, Empoli e Sassuolo sono più o meno in linea nel rapporto costo stipendi-punti conquistati. Ma da questo punto di vista la peggiore squadra risulta la Salernitana. Il club di Iervolino occupa l’11esima posizione nella classifica degli ingaggi con 34,5 milioni di euro. Un investimento cospicuo, quasi come quello dell’Atalanta, che però non ha portato i frutti sperati: i granata sono infatti 16esimi con 27 punti, gli stessi del Lecce che con i suoi 15,7 milioni è la regina indiscussa della Serie A per monte salariale. Del resto Pantaleo Corvino è da sempre un grande scopritore di pietre grezze destinate a diventare diamanti. E pare che il vento non sia cambiato.
MONTE INGAGGI: LA CLASSIFICA DELLA SERIE A (stipendi lordi)
JUVENTUS 160 milioni di euro
INTER 133,3 milioni di euro
MILAN 87,6 milioni di euro
ROMA 86,3 milioni di euro
NAPOLI 71,3 milioni di euro
LAZIO 68 milioni di euro
FIORENTINA 50,3 milioni di euro
ATALANTA 39,2 milioni di euro
MONZA 36,3 milioni di euro
TORINO 35,2 milioni di euro
SALERNITANA 34,5 milioni di euro
BOLOGNA 32,6 milioni di euro
SASSUOLO 30 milioni di euro
EMPOLI 26 milioni di euro
SPEZIA 23,5 milioni di euro
SAMPDORIA 21,1 milioni di euro
VERONA 20,6 milioni di euro
CREMONESE 17,2 milioni di euro
UDINESE 17 milioni di euro
LECCE 15,7 milioni di euro
LA CLASSIFICA DELLA SERIE A DOPO 27 GIORNATE
NAPOLI 71
LAZIO 52
INTER 50
MILAN 48
ROMA 47
ATALANTA 45
JUVENTUS 41
UDINESE 38
FIORENTINA 37
BOLOGNA 37
TORINO 37
SASSUOLO 36
MONZA 34
EMPOLI 28
LECCE 27
SALERNITANA 27
SPEZIA 24
VERONA 19
SAMPDORIA 15
CREMONESE 13
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