Sway (dondola)

25-05-2022 13:39 12 C.

L’ultima volta che venni a Istanbul fu più di tre anni fa.

In mezzo c’è stata una Pandemia, tre Champions League della mia Dea, una guerra e il mondo che è irrimediabilmente cambiato.

Dal Tio ci sono stato poco più di una decina di giorni fa, per il suo compleanno. Non si è fatto trovare in casa, come capita sempre, il giorno del suo compleanno. E, come sempre, la bottiglia di Calvados gliel’ho lasciata accanto alla porta, dove si accuccia il cane Ernesto. Lì è al sicuro, nessuno la può toccare.

Charo invece l’ho vista il giorno prima di partite. Dopo più di una settimana si assenze e di telefonate non risposte. L’ho aspettata fuori dal supermercato, alla pausa per fumare una sigaretta. Non mi andava di partire senza avvisarla. Sono passato di là così, quasi per chiederle scusa.

Però, prima di raggiungere le sponde del Bosforo, mi sono fermato a Bergamo. Per la partita. Per l’ultima dell’Atalanta. Per Ilicic.

Le luci di Istanbul, sorvolandola, sono come le sirene di Ulisse. E mi perdo nel guardarle, mentre l’aereo si avvicina.

Le navi fuori dallo stretto, che con le loro lucine aspettano il mattino successivo. La lingua di mare scuro. La città infinita.

In albergo ci sono andato in taxi. Seduto sul sedile posteriore, con il finestrino abbassato.

Il profumo salmastro, l’aria carica di essenze bizantine, il buio scuro dell’oriente prossimo mi restituiscono un po’ di quello che rischiava di rimanere solo un tenero ricordo.

E, per assurdo, il tempo eterno di Istanbul mi ricorda che, invece, il mio scorre inesorabile. E non può tornare indietro.

El Tio è invecchiato. Anche Charo ha ceduto ai segni del tempo che, però, l’accarezzano con una tale leggerezza da farla diventare ancora più bella. I suoi figli sono ormai dei giovanotti che cavalcano gli anni più belli della loro vita.

Domani incontrerò Deniz.

Anche lei sarà invecchiata. Magari il tempo avrà modellato anche i suoi lineamenti mediorientali, per renderli eterni.

E Bulent, suo marito, avrà la pancia che tocca a tutti, passati gli “anta”. E i loro figli, chissà.

È scesa una pioggerella tenera. Ha rifrescato.

Dal balcone della mia camera, là in fondo, si vede Sultanhamet. Santa Sofia. La sua cupola stupenda. E i minareti della Moschea Blu che fendono il nero della notte. E le acque increspate del Bosforo.

Sono ancora qui.

C’è stato un tempo in cui ho avuto paura che non potesse più succedere.

C’è stato un tempo in cui ho temuto di non vedere più Ilicic.

Sul balcone, nella frescura bizantina, con una Efes a farmi compagnia, ho acceso la musica. Ho scelto “Sway” (dondola) magistralmente interpretata da Julie London e ho pensato a lui.

“balla con me / fammi dondolare/

come l’oceano pigro accarezza la riva / fammi dondolare ancora…

In pista ci possono essere altre che ballano / cara, ma i miei occhi vogliono vedere solo te…

quando dondoliamo mi sento leggero / posso udire i suoni dei violini /

ancora prima che inizino…”

Forse, l’altra sera è stata l’ultima volta che l’ho visto dondolare con la maglia più bella del mondo. Ma, seppur appesantito dal tempo e dalla cattiveria dei pensieri oscuri, mi è parso sereno.

La brezza accarezza la notte di Istanbul.

C’è stato un tempo in cui nuotavo contro il tempo, come facevo da ragazzo controcorrente nel Rio Ulzama, poco più a valle delle cascate di Trinidad de Arre.

Ora, mi lascio trasportare dalla corrente del tempo. Come el Tio. Come Charo. Come Deniz.

Come Ilicic.

E mi godo con estrema tenerezza quello che è stato. Tre Champions League, due Europa League, due finali, Dortmund, Londra, Liverpool, Manchester, Madrid, Leverkusen.

Mi lascio trasportare dal tempo e aspetto quello che verrà. Qualunque esso sia, non cambierà la mia fede. E credo che la bella storia della Dea non sia finita qui.

Il rumore del traffico si sente appena.

La voce magica di Julie London riempie il cielo di Istanbul.

“quando dondoliamo mi sento leggero / posso udire i suoni dei violini /

ancora prima che inizino…”

 

Grazie Josip

 

 

                                                                                 Rodrigo Dìaz

 

 

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By Staff di Atalantini.com


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paky
paky
27 Maggio 2022 20:21

Una cosa è sicura dopo questo pezzo…
In attesa dell’illusionista, è tornato il ns Rodrigo di pre pandemia…

Magnocavallo vive a Lovere
Magnocavallo vive a Lovere
25 Maggio 2022 19:32

Bel racconto Rodrigo, citare Julie London con Ilicic è tanta roba 😍

ronny52
ronny52
25 Maggio 2022 18:07

Grazie Rodrigo, bellissimo pezzo che ci fa sognare e sperare di rivedere Josip sul prato dello Stadium.

Mondo21
Mondo21
25 Maggio 2022 16:29

Quando Ti leggo è quasi come se Gabriel Garcia Marquez fosse tifoso della Dea, io spero che Josip no molamia anche solo 15 minuti a partita ma facci ascoltare la Tua poesia

moreto
moreto
25 Maggio 2022 15:54

momento sublime sia di giocatore nato x ricamare calcio sia di scrittore/narratore
a noi piace l’idea di vedere ancora quel dondolio con la palla che parte e smarca il compagno alla conclusione oppure con la palla che disegnando queste parabole pennellate, gonfia la rete !
ROGRIGO e ILICIC ancora !

Oetzi Moro
Oetzi Moro
25 Maggio 2022 15:47

Grazie ancora una volta: vengo sempre risucchiato nei tuoi racconti, ne vedo i colori, ne sento quasi gli odori e i profumi, riesco quasi a indovinare la temperatura dell’aria…..e vedo Ilîcíc. 🙏🙏

Oiggaiv
Oiggaiv
25 Maggio 2022 15:44

Quando il Bepi dondola a Bergamo si gongola…..chissà se ne avremo ancora occasione.🤔⚫🔵

brignuca
Editor
25 Maggio 2022 15:28

Maliconico e piacevole, come sempre o quasi. Si JoJo la speranza è l’ultima a morire, il suo sinistro disegna ancora traiettorie che Pichi altri riescono a fare e solo di tanto in tanto. Il fisico non è rotto, una buona preparazione possono fare di lui un’arma letale per le ultime mezz’ore. Il solo punto è se la sua testa e lui lo vogliono o meno, il post IG lascia aperta la porta, spero non sia la società a chiuderla.

Lorenz67
Lorenz67
25 Maggio 2022 15:26

Grazie Rodrigo, il tuo racconto è cosi’ intenso di dettagli che uno ha la sensazione di sentirsi il protagonista….. stupendo come sempre!

pierangeloo
pierangeloo
25 Maggio 2022 14:24

Tutte le cose belle prima o poi finiscono. Ma ti lasciano sempre un buon sapore …
Ma il Bepi ha ancora qualcosa da darci.
E noi a lui.

Fleming
Fleming
25 Maggio 2022 14:17

Carissimo, è sempre un piacere leggerti. Il tuo stile è inconfondibile. Le tue emozioni condivisibili, ma, forse, sanno di addio. Io resto col cuore aperto alla speranza. Un abbraccio da Napoli a tutti gli atalantini del mondo.

prytz
prytz
25 Maggio 2022 14:14

Julie London è stata un gran bella donna , dalla chioma rossa, protagonista del dopoguerra di film hollywoodiani , western ad esempio .. ma è un pochino passata di moda, si spense 22 anni fa .. forse Josip non la ha nemmeno mai sentita nominare .. ah ah

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