Il testamento della Curva Nord

21-12-2018 04:44 17 C.

Ci scommetto che quando ne avro’ un pezzo in mano sara’ del tutto simile a quel frammento del Muro di Berlino che mio fratello mi porto’ nel 1990 e che potete vedere nella foto che vi allego.

E mi sembrera’ altrettanto incredibile possederlo. Perche’ per quelli della mia generazione il Muro di Berlino non era una costruzione ma un concetto, una sentenza e un simbolo incorruttibile dal Tempo. E invece crollo’ insieme al disfacimento dell’Europa Orientale e, piu’ prosaicamente, come faranno i piloni di sostegno della Curva Nord nella buona stagione dell’anno 2019.

Un pezzo di rude cemento, quello tedesco, senza tinture o corpi estranei, oggi come allora visto che lo conservo gelosamente a monito dell’apparente incrollabilita’ di un’idea, di una costrizione e di un’ostinazione.

Sarebbe potuto essere tranquillamente parte della nostra curva e di quei gradini di nudo cemento, cosi’ ostico al culo e cosi’ freddo alle intemperie e alle glorie (o alle miserie) del campo. Vedere lo smantellamento di quegli spalti non sara’ facile per tantissime persone visto che molti dei nostri tifosi sono nati, cresciuti e qualcuno ci ha anche lasciato su quel pezzo di curva nato negli anni 70 ma del tutto simile al resto dello stadio di alcuni decenni piu’ vecchio.

Perche’ la Curva Nord, o meglio la metá di essa più vicina ai distinti, e’ li’  solo dal 1971 quando Achille Bortolotti di tasca sua pago’ la sostituzione di tribunette precedenti che davano sulle piscine retrostanti (dove c’e’ ora il bocciodromo) con una curva vera in cemento replica perfetta dell’altra meta’ di curva gia’ preesistente in modo da completare l’abbraccio al campo da gioco.

Ho saputo ieri che si sta proponendo un’ottima iniziativa che reputo intelligente e potenzialmente molto fruttuosa: vendere i pezzi di cemento della Curva Nord per beneficienza, probabilmente a favore del reparto pediatrico dell’Ospedale cittadino: salvare vite con frammenti di vita. La Curva, sopra la quale i nostri tifosi hanno dato tutto nel corso dei decenni, darsi se stessa per i tifosi di domani (e non solo, ovviamente) quasi per una nemesi naturale. Una distruzione? no, una sublimazione. Fantastico.

Un plauso all’iniziativa che volevo venisse a conoscenza dei lettori del sito. Son sicuro che avra’ grande successo e lo stesso presidente Percassi ha gia’ ammesso che qualcosa in questo senso si sta studiando. Complimenti a chi ha  avuto l’idea, ora farla fruttare spetta a tutti noi.

“Io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglia’”!
Il primo pezzo al Re d’Italia,
il secondo pezzo al Battaglion,
il terzo pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figliol.
Il quarto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
Il quinto pezzo alle montagne
ché lo fioriscano di rose e fior.”

(dal “Testamento del Capitano”)

 

 

Calep

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By Staff di Atalantini.com


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