Ultimi commenti

beernez3
20 Settembre 2025 | 14.18

Più volte qui sul sito l’ho criticato anch’io, e continuo a ritenere che l’Atalanta, dopo il ciclo irripetibile di Gasperini, potesse scegliere un allenatore con un profilo più alto. Però oggi mi sento di difendere Juric, perché secondo me si sta giudicando in maniera troppo superficiale.

Prima di tutto, i nove anni di Gasperini hanno alzato l’asticella a livelli che per una realtà come Bergamo erano impensabili. Dopo un’era del genere, chiunque sarebbe apparso inadeguato o confusionario, e la tentazione di fare paragoni è naturale ma rischia di diventare fuorviante.

Juric non è un improvvisato. A Verona ha fatto miracoli con rose costruite con pochi soldi, dando un’identità precisa e valorizzando giocatori che senza di lui non avrebbero mai fatto il salto. A Torino, con una società tutt’altro che semplice e sempre instabile, ha dato compattezza e ha riportato un certo spirito granata che sembrava perso. Le due esperienze negative dello scorso anno – Roma e Southampton – vanno lette nel contesto: parliamo di panchine prese in corsa, in situazioni disperate e praticamente impossibili da ribaltare. Esserne usciti male non lo rende automaticamente “pasticcione”, lo rende semplicemente un allenatore che non ha la bacchetta magica.

E non dimentichiamoci che in campo ci vanno i giocatori. Juric non ha colpe se Maldini, Djimsiti e Scamacca sbagliano gol già fatti contro il Pisa, o se a Parma la difesa rimane ferma come un blocco di marmo sulla punizione del pareggio. Così come non avrebbe potuto fare nulla per evitare l’imbarcata di Parigi: lì, a dirla tutta, qualsiasi squadra italiana avrebbe sofferto allo stesso modo.

Per me il punto è questo: Juric non è il “profeta” che ci farà rivivere i fasti del Gasp, ma nemmeno l’incapace che alcuni descrivono. È un tecnico che sa dare solidità e idee, che ha già dimostrato di saper costruire contesti positivi, e che ora si trova dentro una realtà che non perdona e che pretende subito. Prima di lapidarlo, forse serve guardare anche le responsabilità della società e, soprattutto, dei giocatori.


Quelo
20 Settembre 2025 | 14.26
beernez3
20 Settembre 2025 | 14.18

Più volte qui sul sito l’ho criticato anch’io, e continuo a ritenere che l’Atalanta, dopo il ciclo irripetibile di Gasperini, potesse scegliere un allenatore con un profilo più alto. Però oggi mi sento di difendere Juric, perché secondo me si sta giudicando in maniera troppo superficiale.

Prima di tutto, i nove anni di Gasperini hanno alzato l’asticella a livelli che per una realtà come Bergamo erano impensabili. Dopo un’era del genere, chiunque sarebbe apparso inadeguato o confusionario, e la tentazione di fare paragoni è naturale ma rischia di diventare fuorviante.

Juric non è un improvvisato. A Verona ha fatto miracoli con rose costruite con pochi soldi, dando un’identità precisa e valorizzando giocatori che senza di lui non avrebbero mai fatto il salto. A Torino, con una società tutt’altro che semplice e sempre instabile, ha dato compattezza e ha riportato un certo spirito granata che sembrava perso. Le due esperienze negative dello scorso anno – Roma e Southampton – vanno lette nel contesto: parliamo di panchine prese in corsa, in situazioni disperate e praticamente impossibili da ribaltare. Esserne usciti male non lo rende automaticamente “pasticcione”, lo rende semplicemente un allenatore che non ha la bacchetta magica.

E non dimentichiamoci che in campo ci vanno i giocatori. Juric non ha colpe se Maldini, Djimsiti e Scamacca sbagliano gol già fatti contro il Pisa, o se a Parma la difesa rimane ferma come un blocco di marmo sulla punizione del pareggio. Così come non avrebbe potuto fare nulla per evitare l’imbarcata di Parigi: lì, a dirla tutta, qualsiasi squadra italiana avrebbe sofferto allo stesso modo.

Per me il punto è questo: Juric non è il “profeta” che ci farà rivivere i fasti del Gasp, ma nemmeno l’incapace che alcuni descrivono. È un tecnico che sa dare solidità e idee, che ha già dimostrato di saper costruire contesti positivi, e che ora si trova dentro una realtà che non perdona e che pretende subito. Prima di lapidarlo, forse serve guardare anche le responsabilità della società e, soprattutto, dei giocatori.


HASTASIEMPRE
20 Settembre 2025 | 14.08
beernez3
20 Settembre 2025 | 14.18

Più volte qui sul sito l’ho criticato anch’io, e continuo a ritenere che l’Atalanta, dopo il ciclo irripetibile di Gasperini, potesse scegliere un allenatore con un profilo più alto. Però oggi mi sento di difendere Juric, perché secondo me si sta giudicando in maniera troppo superficiale.

Prima di tutto, i nove anni di Gasperini hanno alzato l’asticella a livelli che per una realtà come Bergamo erano impensabili. Dopo un’era del genere, chiunque sarebbe apparso inadeguato o confusionario, e la tentazione di fare paragoni è naturale ma rischia di diventare fuorviante.

Juric non è un improvvisato. A Verona ha fatto miracoli con rose costruite con pochi soldi, dando un’identità precisa e valorizzando giocatori che senza di lui non avrebbero mai fatto il salto. A Torino, con una società tutt’altro che semplice e sempre instabile, ha dato compattezza e ha riportato un certo spirito granata che sembrava perso. Le due esperienze negative dello scorso anno – Roma e Southampton – vanno lette nel contesto: parliamo di panchine prese in corsa, in situazioni disperate e praticamente impossibili da ribaltare. Esserne usciti male non lo rende automaticamente “pasticcione”, lo rende semplicemente un allenatore che non ha la bacchetta magica.

E non dimentichiamoci che in campo ci vanno i giocatori. Juric non ha colpe se Maldini, Djimsiti e Scamacca sbagliano gol già fatti contro il Pisa, o se a Parma la difesa rimane ferma come un blocco di marmo sulla punizione del pareggio. Così come non avrebbe potuto fare nulla per evitare l’imbarcata di Parigi: lì, a dirla tutta, qualsiasi squadra italiana avrebbe sofferto allo stesso modo.

Per me il punto è questo: Juric non è il “profeta” che ci farà rivivere i fasti del Gasp, ma nemmeno l’incapace che alcuni descrivono. È un tecnico che sa dare solidità e idee, che ha già dimostrato di saper costruire contesti positivi, e che ora si trova dentro una realtà che non perdona e che pretende subito. Prima di lapidarlo, forse serve guardare anche le responsabilità della società e, soprattutto, dei giocatori.


AfricaUnited1907
20 Settembre 2025 | 14.04
mirko70
20 Settembre 2025 | 13.55
mirko70
20 Settembre 2025 | 13.58
Gusto65
20 Settembre 2025 | 12.39
Claudiopaul70
20 Settembre 2025 | 13.32
Krakatoa
20 Settembre 2025 | 13.14
amigosincero
20 Settembre 2025 | 12.35
madonna
20 Settembre 2025 | 13.04
estateindiana
20 Settembre 2025 | 12.59
SOTAONOTER
20 Settembre 2025 | 12.47
BRENNO71
20 Settembre 2025 | 12.44
SudatoDinverno
20 Settembre 2025 | 12.41
farabundo
20 Settembre 2025 | 12.36
pierangeloo
20 Settembre 2025 | 12.25
romy67
20 Settembre 2025 | 12.27
Stetrescur
20 Settembre 2025 | 11.58
Dealtop
20 Settembre 2025 | 11.52
amigosincero
20 Settembre 2025 | 09.31
druido
20 Settembre 2025 | 11.47
SubbuteoGroup
20 Settembre 2025 | 11.09
amigosincero
20 Settembre 2025 | 11.11
Recluso125
20 Settembre 2025 | 10.36

Dubbi che lasciano il tempo che trovano. Forza Magica Atalanta, non ti lasceremo mai. Inutile negare che il PSG, nella versione attuale, è la squadra più forte del momento (attenzione ci hanno messo diversi anni per arrivare a questi livelli) assieme al Barcellona. Restare delusi da un 4-0 nella bolgia del Parco dei Principi e dare le colpe al tecnico attuale mostra una visuale troppo sbilanciata e parziale. Juric avrà forse sbagliato la formazione e probabilmente al momento non conferisce alla squadra un gioco aggressivo come il precedente tecnico, ma questo PSG ne ha suonate altrettante anche a  squadre ben più titolate: in sequenza 5-0 all’Inter, 4-0 all’Atletico Madrid (con lo stesso allenatore da oltre dieci anni) e 4-0 al Real Madrid (con nuovo allenatore) e questo è accaduto soltanto tre mesi fa. Anche in quelle partite si può notare lo stesso netto predominio asfissiante del PSG che si muove senza palla all’infinito, creando gli spazi con cui costruisce la sua manovra vincente, sterilizzando in radice qualsiasi accenno di gioco avversario e mettendo in crisi l’avversario che si chiami anche Real Madrid. In tribuna a Parigi tutti quelli con cui ho parlato esprimevano grande considerazione per l’Atalanta, reputata ormai un Top Club. Semplicemente loro hanno preparato la partita come si prepara, per di più in casa, e al debutto come campioni in carica, una partita contro uno dei TOP Club: risultato ? chiedere anche alle altre di cui sopra che sono state surclassate, nel gioco, oltrechè nel risultato, come noi. Se poi consideriamo che Juric non aveva a disposizione due come Ederson e Kolasinac che con il Barcellona, a gennaio, hanno dato il loro importante contributo e che le quattro reti sono frutto di pasticci o errori di nostri giocatori (De Roon e Djimsiti che vanno a rane sul primo gol di Marquinhos, Hien con non va a contrastare K'varatskhelia aspettando che tiri comodamente, Canesecchi sul terzo gol, preso sul primo palo, anche se è stato fantastico per tutta la partita, ma questo errore rimane obiettivamente), ben poco resta per insistere a farsi domande e prendersela contro il tecnico attuale. Grazie tante ai nostri 1.200 tifosi in curva a Parigi: non hanno mai smesso di incitare la squadra, fecendosi sentire in quella bolgia, anche sul 4-0 nonostante dalla stessa curva i parigini andavano giù duro con loro. Forza Atalanta non ti lasceremo mai. Avanti tutta, resteremo grandi.

Recluso125
20 Settembre 2025 | 10.36

Dubbi che lasciano il tempo che trovano. Forza Magica Atalanta, non ti lasceremo mai. Inutile negare che il PSG, nella versione attuale, è la squadra più forte del momento (attenzione ci hanno messo diversi anni per arrivare a questi livelli) assieme al Barcellona. Restare delusi da un 4-0 nella bolgia del Parco dei Principi e dare le colpe al tecnico attuale mostra una visuale troppo sbilanciata e parziale. Juric avrà forse sbagliato la formazione e probabilmente al momento non conferisce alla squadra un gioco aggressivo come il precedente tecnico, ma questo PSG ne ha suonate altrettante anche a  squadre ben più titolate: in sequenza 5-0 all’Inter, 4-0 all’Atletico Madrid (con lo stesso allenatore da oltre dieci anni) e 4-0 al Real Madrid (con nuovo allenatore) e questo è accaduto soltanto tre mesi fa. Anche in quelle partite si può notare lo stesso netto predominio asfissiante del PSG che si muove senza palla all’infinito, creando gli spazi con cui costruisce la sua manovra vincente, sterilizzando in radice qualsiasi accenno di gioco avversario e mettendo in crisi l’avversario che si chiami anche Real Madrid. In tribuna a Parigi tutti quelli con cui ho parlato esprimevano grande considerazione per l’Atalanta, reputata ormai un Top Club. Semplicemente loro hanno preparato la partita come si prepara, per di più in casa, e al debutto come campioni in carica, una partita contro uno dei TOP Club: risultato ? chiedere anche alle altre di cui sopra che sono state surclassate, nel gioco, oltrechè nel risultato, come noi. Se poi consideriamo che Juric non aveva a disposizione due come Ederson e Kolasinac che con il Barcellona, a gennaio, hanno dato il loro importante contributo e che le quattro reti sono frutto di pasticci o errori di nostri giocatori (De Roon e Djimsiti che vanno a rane sul primo gol di Marquinhos, Hien con non va a contrastare K'varatskhelia aspettando che tiri comodamente, Canesecchi sul terzo gol, preso sul primo palo, anche se è stato fantastico per tutta la partita, ma questo errore rimane obiettivamente), ben poco resta per insistere a farsi domande e prendersela contro il tecnico attuale. Grazie tante ai nostri 1.200 tifosi in curva a Parigi: non hanno mai smesso di incitare la squadra, fecendosi sentire in quella bolgia, anche sul 4-0 nonostante dalla stessa curva i parigini andavano giù duro con loro. Forza Atalanta non ti lasceremo mai. Avanti tutta, resteremo grandi.

AntPans
20 Settembre 2025 | 08.58
moreto
20 Settembre 2025 | 08.30
padre
20 Settembre 2025 | 08.30