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Sappiamo tutti l'importanza che riveste la possibile riapertura dell'accesso agli stadi, conoscendone le conseguenze che, per qualcuno, in particolare, stanno diventando difficilmente sostenibili. Ancor meglio conosciamo le tristissime ragioni che hanno condotto alla chiusura di queste e di altri eventi sportivi o di spettacolo. Il momento della riapertura, sarà un momento di gioia e di ritorno alla vita, perchè significherà che i motivi di allarme sanitaria non sussistono più. Dismettere preventivamente a tale decadenza i divieti in atto, significherebbe procedere con poca responsabilità e molta incoscienza, ma, riaprire a queste condizioni, mi pare meno intelligente, pratico e giusto, per le ragioni che, qui di seguito, espongo. Primo : una contingentazione così ristretta degli accessi, sottintende che il problema sanitario non è risolto, ma che, riducendo al minimo, le presenze, si potrebbe saggiarne il reale grado di pericolosità. Aprendo, al contempo problematiche, spinosissime, sul problema della vendita degli ingressi. già in atto nel periodo di trasferte europee al seguito della squadra. L'assegnazione di cospicue riserve ad organismi di affiliazione, rinnova il fastidio di subire mortificazioni a fronte di vantaggi di consorterie di utenza, di cui non si comprendono scopo e la modalità. Accredito pregresso di tickets a categorie di utenza più abbiente fomenta il senso di voler creare disparità sfavorevoli a chi ha la 'colpa' di avere più passione che soldi: cosa di per se stessa disdicevole, ingiusta ed esacrabile. Non vedo, onestamente, un criterio di assegnazione scevro da mille difficoltà, di ordine logistico e pratico. Per questo ritengo che il principio di respingere questa preapertura, rimuova tutte le problematiche, di logica e di diritto, che l'iniziativa verrebbe a presentare. Attendiamo le giuste tempistiche, nella certezza che 'la gata frezusa, là facc i micì orb', seguendo, con non meno calore, le trasmissioni televisive, che, al momento, restano il mezzo di fruizione aperto a tutti. Senza discriminazione alcuna.
Ladeanelcuore
19 Settembre 2020 | 23.39