Ultimi commenti

farabundo
15 Maggio 2020 | 10.17
Barbie
15 Maggio 2020 | 08.34
ZOGN1907
15 Maggio 2020 | 09.10
gpp
15 Maggio 2020 | 08.44
Barbie
15 Maggio 2020 | 08.34
moreto
15 Maggio 2020 | 07.56
Cuginus
14 Maggio 2020 | 23.27

Sono molto combattuto, da un lato credo che si debba ripartire in tutto quello che si può. Dall'altro non capisco il senso di far partire una cosa che non interessa.

Stacco dal pallone e faccio un esempio: Quanti di voi pur amando il mare, quest'anno andrebbero in ferie sapendo che: non potranno incontrare e conoscere altra gente, avranno limitazioni in tutto, saranno separati da altri da plastiche e separatori vari, dovranno pagare a peso d'oro un ombrellone per non potersi spostare dallo stesso, non potranno fare una passeggiata sulla battigia, non potranno andare in discoteca o ubriacarsi con gli amici, per entrare ed uscire dalla spiaggia dovranno prenotarsi, non potranno entrare in acqua senza prenotarsi e dovranno farlo con la mascherina, non potranno andare in piscina, quanti di voi spenderebbero soldi per sto schifo??

Quanti di voi amanti degli sci vanno a Selvino sulla pista di plastica? vi divertite come sulla neve?

Quanti amanti della bici si sono esaltati sui rulli invece che andare in giro sulle strade?

Per me il calcio, e tutto, deve riprendere ma SOLO se si può farlo e il più possibile nel modo che conosciamo, non possono cambiare le regole in corso, non possono pensare che ad un certo punto ci si può fermare dopo essere ripartiti, magari nel momento in cui a qualcuno sta bene.

Vogliono regalare a quei merdosi della lazio lo scudetto, visto che non hanno vergogna, dateglielo, se invece si deve riprendere il campionato che lo si riprenda il più possibile con le stesse regole di prima sapendo che se non si potrà concludere si torna alla classifica di oggi, e si deve fare che il prima possibile tornino i tifosi. Altrimenti è meglio il Wrestling in tv.

Cuginus
14 Maggio 2020 | 23.27

Sono molto combattuto, da un lato credo che si debba ripartire in tutto quello che si può. Dall'altro non capisco il senso di far partire una cosa che non interessa.

Stacco dal pallone e faccio un esempio: Quanti di voi pur amando il mare, quest'anno andrebbero in ferie sapendo che: non potranno incontrare e conoscere altra gente, avranno limitazioni in tutto, saranno separati da altri da plastiche e separatori vari, dovranno pagare a peso d'oro un ombrellone per non potersi spostare dallo stesso, non potranno fare una passeggiata sulla battigia, non potranno andare in discoteca o ubriacarsi con gli amici, per entrare ed uscire dalla spiaggia dovranno prenotarsi, non potranno entrare in acqua senza prenotarsi e dovranno farlo con la mascherina, non potranno andare in piscina, quanti di voi spenderebbero soldi per sto schifo??

Quanti di voi amanti degli sci vanno a Selvino sulla pista di plastica? vi divertite come sulla neve?

Quanti amanti della bici si sono esaltati sui rulli invece che andare in giro sulle strade?

Per me il calcio, e tutto, deve riprendere ma SOLO se si può farlo e il più possibile nel modo che conosciamo, non possono cambiare le regole in corso, non possono pensare che ad un certo punto ci si può fermare dopo essere ripartiti, magari nel momento in cui a qualcuno sta bene.

Vogliono regalare a quei merdosi della lazio lo scudetto, visto che non hanno vergogna, dateglielo, se invece si deve riprendere il campionato che lo si riprenda il più possibile con le stesse regole di prima sapendo che se non si potrà concludere si torna alla classifica di oggi, e si deve fare che il prima possibile tornino i tifosi. Altrimenti è meglio il Wrestling in tv.

Cuginus
14 Maggio 2020 | 23.27

Sono molto combattuto, da un lato credo che si debba ripartire in tutto quello che si può. Dall'altro non capisco il senso di far partire una cosa che non interessa.

Stacco dal pallone e faccio un esempio: Quanti di voi pur amando il mare, quest'anno andrebbero in ferie sapendo che: non potranno incontrare e conoscere altra gente, avranno limitazioni in tutto, saranno separati da altri da plastiche e separatori vari, dovranno pagare a peso d'oro un ombrellone per non potersi spostare dallo stesso, non potranno fare una passeggiata sulla battigia, non potranno andare in discoteca o ubriacarsi con gli amici, per entrare ed uscire dalla spiaggia dovranno prenotarsi, non potranno entrare in acqua senza prenotarsi e dovranno farlo con la mascherina, non potranno andare in piscina, quanti di voi spenderebbero soldi per sto schifo??

Quanti di voi amanti degli sci vanno a Selvino sulla pista di plastica? vi divertite come sulla neve?

Quanti amanti della bici si sono esaltati sui rulli invece che andare in giro sulle strade?

Per me il calcio, e tutto, deve riprendere ma SOLO se si può farlo e il più possibile nel modo che conosciamo, non possono cambiare le regole in corso, non possono pensare che ad un certo punto ci si può fermare dopo essere ripartiti, magari nel momento in cui a qualcuno sta bene.

Vogliono regalare a quei merdosi della lazio lo scudetto, visto che non hanno vergogna, dateglielo, se invece si deve riprendere il campionato che lo si riprenda il più possibile con le stesse regole di prima sapendo che se non si potrà concludere si torna alla classifica di oggi, e si deve fare che il prima possibile tornino i tifosi. Altrimenti è meglio il Wrestling in tv.

Cuginus
14 Maggio 2020 | 23.27

Sono molto combattuto, da un lato credo che si debba ripartire in tutto quello che si può. Dall'altro non capisco il senso di far partire una cosa che non interessa.

Stacco dal pallone e faccio un esempio: Quanti di voi pur amando il mare, quest'anno andrebbero in ferie sapendo che: non potranno incontrare e conoscere altra gente, avranno limitazioni in tutto, saranno separati da altri da plastiche e separatori vari, dovranno pagare a peso d'oro un ombrellone per non potersi spostare dallo stesso, non potranno fare una passeggiata sulla battigia, non potranno andare in discoteca o ubriacarsi con gli amici, per entrare ed uscire dalla spiaggia dovranno prenotarsi, non potranno entrare in acqua senza prenotarsi e dovranno farlo con la mascherina, non potranno andare in piscina, quanti di voi spenderebbero soldi per sto schifo??

Quanti di voi amanti degli sci vanno a Selvino sulla pista di plastica? vi divertite come sulla neve?

Quanti amanti della bici si sono esaltati sui rulli invece che andare in giro sulle strade?

Per me il calcio, e tutto, deve riprendere ma SOLO se si può farlo e il più possibile nel modo che conosciamo, non possono cambiare le regole in corso, non possono pensare che ad un certo punto ci si può fermare dopo essere ripartiti, magari nel momento in cui a qualcuno sta bene.

Vogliono regalare a quei merdosi della lazio lo scudetto, visto che non hanno vergogna, dateglielo, se invece si deve riprendere il campionato che lo si riprenda il più possibile con le stesse regole di prima sapendo che se non si potrà concludere si torna alla classifica di oggi, e si deve fare che il prima possibile tornino i tifosi. Altrimenti è meglio il Wrestling in tv.

Cuginus
14 Maggio 2020 | 23.27

Sono molto combattuto, da un lato credo che si debba ripartire in tutto quello che si può. Dall'altro non capisco il senso di far partire una cosa che non interessa.

Stacco dal pallone e faccio un esempio: Quanti di voi pur amando il mare, quest'anno andrebbero in ferie sapendo che: non potranno incontrare e conoscere altra gente, avranno limitazioni in tutto, saranno separati da altri da plastiche e separatori vari, dovranno pagare a peso d'oro un ombrellone per non potersi spostare dallo stesso, non potranno fare una passeggiata sulla battigia, non potranno andare in discoteca o ubriacarsi con gli amici, per entrare ed uscire dalla spiaggia dovranno prenotarsi, non potranno entrare in acqua senza prenotarsi e dovranno farlo con la mascherina, non potranno andare in piscina, quanti di voi spenderebbero soldi per sto schifo??

Quanti di voi amanti degli sci vanno a Selvino sulla pista di plastica? vi divertite come sulla neve?

Quanti amanti della bici si sono esaltati sui rulli invece che andare in giro sulle strade?

Per me il calcio, e tutto, deve riprendere ma SOLO se si può farlo e il più possibile nel modo che conosciamo, non possono cambiare le regole in corso, non possono pensare che ad un certo punto ci si può fermare dopo essere ripartiti, magari nel momento in cui a qualcuno sta bene.

Vogliono regalare a quei merdosi della lazio lo scudetto, visto che non hanno vergogna, dateglielo, se invece si deve riprendere il campionato che lo si riprenda il più possibile con le stesse regole di prima sapendo che se non si potrà concludere si torna alla classifica di oggi, e si deve fare che il prima possibile tornino i tifosi. Altrimenti è meglio il Wrestling in tv.

BSoares
14 Maggio 2020 | 21.29
Raindog
14 Maggio 2020 | 21.57
brunik
14 Maggio 2020 | 21.02

intanto ala Lazio stanno già facendo allenamenti di gruppo in barba a tutti i protocolli

 

"La Lazio di Lotito gioca le partitelle di nascosto": è bufera 440 Arrivano clamorose indiscrezioni che se confermate sarebbero scandalose: “A Formello minisfide 3 contro 3 tra i giocatori sotto gli occhi di Inzaghi”. Il direttore sanitario Pulcini: "Se violate le regole pronto a dimettermi" "La Lazio di Lotito gioca le partitelle di nascosto": è bufera giovedì 14 maggio 2020 2K 440 ROMA - Claudio Lotito paladino della legalità. Ma secondo quanto pubblica il Corriere della Sera, Formello evidentemente sarebbe regno a parte e posto dove si può violare ogni regola. In scena partitella tre contro tre. I verdi sfidano i blu al campo Fersini, lontano da occhi indiscreti. Peccato solo che, secondo le regole del Governo durante l'emergenza Coronavirus, gli allenamenti possano essere svolti solo in maniera individuale, non in gruppo. In breve: violato il protocollo e le normative da parte della Lazio. Inzaghi, con la mascherina, detta le regole a bordo campo: “Tre tocchi e gol di prima”. E poi radiocomanda i suoi, suggerisce i passaggi e cerca anche di abbassare un po’ il ritmo: “Non vi fate male, piano”. Caicedo in grande spolvero, Milinkovic pure: “Eccola Sergio”, urla ancora Inzaghi. Tutto fuorilegge. Il giorno della celebrazione dello scudetto... Lazio: 20 anni fa la sofferta vittoria del secondo scudetto Lotito e il si giochi a tutti i costi. Se fosse vero la Lazio rischia grosso Il plenipotenziario della Lazio in prima persona ha spinto fin da subito per la ripresa in sicurezza. Centro sportivo sanificato, controlli, test. Il via libera c’è stato, ma non agli allenamenti in gruppo. Se la situazione fosse confermata sarebbe imbarazzante e grottesca: si parla di un campo d'allenamento coperto alla buona da occhi indiscreti ma non abbastanza, si parla di indicazioni chiare di Inzaghi, udibili già nella via adiacente, frasi, agonismo, insomma una narrazione difficile da inventare e che se fosse provata metterebbe a serio rischio la società biancoceleste. Eh sì, è di oggi la notizia che la FIGC ha formato un pool per controllare che i club rispettino in pieno le regole del protocollo. Che la Lazio, sempre secondo l'articolo, avrebbe clamorosamente e scandalosamente violato. Di Vaio: "Lazio dello scudetto? Avrebbe dovuto vincere di più" Lazio, il responsabile medico Pulcini: "Se è vero mi dimetto" Ha detto la sua sull'accaduto anche il direttore sanitario della Lazio, il dottor Ivo Pulcini. Ai microfoni su Radio Punto Nuovo, ha ammesso: “Ho letto della questione della Lazio e cerco di vigilare, perché se fosse vero potete immaginare le conseguenze. Sono stato smentito e credo ci sia una smentita ufficiale sulla presunta partitella di ieri, per giunta la foto è vecchia. Non è compito mio, mi sono solo preoccupato di sapere se fosse vero o falso: non corrisponde alla verità ed arriverà comunicazione da parte della società. Un medico non può fare da balia, perché confido nel senso di responsabilità che i giocatori hanno avuto fin dall'inizio. Se fosse vero? Se la situazione sfugge al mio controllo, sarei costretto a dimettermi. Mi assumo le mie responsabilità, ma se sfuggono al mio controllo, come posso? Non sono l'unico medico, c'è tutto uno staff con cui lavoro in totale sintonia e le decisioni le prendiamo collegialmente come giusto che sia. A spada tratta ho difeso la figura del medico, la ripresa degli allenamenti, se devo essere responsabile non posso diventare irresponsabile, se diventa legge non posso andare fuori legge. Finché si tratta di raccomandazioni o proposte, ho il diritto di dire ciò che penso. I giocatori sono lavoratori e come tali sono soggetti alla tutela del datore di lavoro, se sono responsabile in toto di quel che succede, non è che se uno si prende il Covid-19 mi può denunciare perché è colpa mia. In egual modo, non posso obbligare una persona, che non ha nulla, alla quarantena, quale sarebbe il motivo? Mi possono denunciare perché limito la libertà, da professionista mi pongo questo problema. È ovvio che se c'è una legge mi attengo a quella, non sono un oligarchico. Il rispetto della professionalità è sacro, se consideriamo ogni figura del settore come un bellissimo mosaico, ognuno sta al posto suo ed è un quadro perfetto. Ieri non c'ero, avevo altro da fare, siamo quattro medici e come direttore sanitario non vado spesso come gli altri a vedere, sebbene sappia sempre ciò che accade e mi assicurano che vengono rispettate le leggi. Se quel che è stato fatto è fuori legge, faccio mea culpa da parte mia e di tutti. Sono felice della task force di controllo, è importante venga fatto, vuol dire essere tutelati. Ripartenza? E' un pretesto per dire di no. Non è una disfida la mia, ho fatto i complimenti al CTS sulla responsabilità civile e penale. Lo vedo come un messaggio positivo, l'unica cosa che mi permettevo di contestare, per dire la mia come medico, è fare i tamponi ma stare attenti perché i reagenti servono alla popolazione. Poi dicono di isolare tutti se c'è un positivo, allora sono responsabile o irresponsabile? La mia è una richiesta di chiarimento".

Raindog
14 Maggio 2020 | 21.47
farabundo
14 Maggio 2020 | 21.39
Raindog
14 Maggio 2020 | 21.23
BSoares
14 Maggio 2020 | 21.29
EMANUELE-B
14 Maggio 2020 | 21.16
Nemesis68
14 Maggio 2020 | 16.26

Non voglio passare per freddo, cinico o calcolatore, ma con tutta la simpatia che può suscitare il comunicato, che tocca le corde romantiche di un calcio sempre più "retrò", ci vedo anche tanta retorica pretestuosa (come per quello degli Ultras dell'altro giorno eh ... cambia un po' la forma ma la sostanza è quella), soprattutto quando ci si chiede se si possa giocare mentre alcune di queste "gocce" lottano per il posto di lavoro ... allora prima del virus non esistevano povertà, miseria e disoccupazione forse? Magari qui in Lombardia eravamo abituati bene, in altre zone d'Italia (per non parlare dell'Africa o dell'America Latina) allora non si sarebbe mai dovuto giocare a calcio!

E, proprio a questo riguardo, la tesi sarebbe che, per rispetto dei tifosi che non possono andare allo stadio a manifestare la loro passione, allora debbano perdere il loro posto di lavoro anche tutti quelli che, dietro le quinte del mondo del pallone, lavorano e ci campano? Detto e stradetto ma lo ripeto ... non è certo per le PAY-TY o per il top-player che è giusto ricominciare, ma per tutelare i magazzinieri, i fisioterapisti, i portaborse, gli autisti, i cameramen e chiunque faccia parte dell'indotto del calcio, così come, con tutte le cautele del caso, è giusto che ripartano i bar, i parrucchieri, i ristoranti e chiunque altro. 

Certo, la FIGC, la Lega Calcio e le società sportive non lo fanno principalmente per questo, chiaro ... lo fanno anzitutto per il loro tornaconto, così come lo fanno le fabbriche, che non hanno tenuto chiuso manco quando dovevano non certo per il bene dei loro dipendenti e dei loro terzisti ma per il proprio profitto ... ma poichè in Occidente funziona così almeno dai tempi del MedioEvo se non prima, meglio ricominciare senza pubblico che non ricominciare affatto.

brunik
14 Maggio 2020 | 21.02

intanto ala Lazio stanno già facendo allenamenti di gruppo in barba a tutti i protocolli

 

"La Lazio di Lotito gioca le partitelle di nascosto": è bufera 440 Arrivano clamorose indiscrezioni che se confermate sarebbero scandalose: “A Formello minisfide 3 contro 3 tra i giocatori sotto gli occhi di Inzaghi”. Il direttore sanitario Pulcini: "Se violate le regole pronto a dimettermi" "La Lazio di Lotito gioca le partitelle di nascosto": è bufera giovedì 14 maggio 2020 2K 440 ROMA - Claudio Lotito paladino della legalità. Ma secondo quanto pubblica il Corriere della Sera, Formello evidentemente sarebbe regno a parte e posto dove si può violare ogni regola. In scena partitella tre contro tre. I verdi sfidano i blu al campo Fersini, lontano da occhi indiscreti. Peccato solo che, secondo le regole del Governo durante l'emergenza Coronavirus, gli allenamenti possano essere svolti solo in maniera individuale, non in gruppo. In breve: violato il protocollo e le normative da parte della Lazio. Inzaghi, con la mascherina, detta le regole a bordo campo: “Tre tocchi e gol di prima”. E poi radiocomanda i suoi, suggerisce i passaggi e cerca anche di abbassare un po’ il ritmo: “Non vi fate male, piano”. Caicedo in grande spolvero, Milinkovic pure: “Eccola Sergio”, urla ancora Inzaghi. Tutto fuorilegge. Il giorno della celebrazione dello scudetto... Lazio: 20 anni fa la sofferta vittoria del secondo scudetto Lotito e il si giochi a tutti i costi. Se fosse vero la Lazio rischia grosso Il plenipotenziario della Lazio in prima persona ha spinto fin da subito per la ripresa in sicurezza. Centro sportivo sanificato, controlli, test. Il via libera c’è stato, ma non agli allenamenti in gruppo. Se la situazione fosse confermata sarebbe imbarazzante e grottesca: si parla di un campo d'allenamento coperto alla buona da occhi indiscreti ma non abbastanza, si parla di indicazioni chiare di Inzaghi, udibili già nella via adiacente, frasi, agonismo, insomma una narrazione difficile da inventare e che se fosse provata metterebbe a serio rischio la società biancoceleste. Eh sì, è di oggi la notizia che la FIGC ha formato un pool per controllare che i club rispettino in pieno le regole del protocollo. Che la Lazio, sempre secondo l'articolo, avrebbe clamorosamente e scandalosamente violato. Di Vaio: "Lazio dello scudetto? Avrebbe dovuto vincere di più" Lazio, il responsabile medico Pulcini: "Se è vero mi dimetto" Ha detto la sua sull'accaduto anche il direttore sanitario della Lazio, il dottor Ivo Pulcini. Ai microfoni su Radio Punto Nuovo, ha ammesso: “Ho letto della questione della Lazio e cerco di vigilare, perché se fosse vero potete immaginare le conseguenze. Sono stato smentito e credo ci sia una smentita ufficiale sulla presunta partitella di ieri, per giunta la foto è vecchia. Non è compito mio, mi sono solo preoccupato di sapere se fosse vero o falso: non corrisponde alla verità ed arriverà comunicazione da parte della società. Un medico non può fare da balia, perché confido nel senso di responsabilità che i giocatori hanno avuto fin dall'inizio. Se fosse vero? Se la situazione sfugge al mio controllo, sarei costretto a dimettermi. Mi assumo le mie responsabilità, ma se sfuggono al mio controllo, come posso? Non sono l'unico medico, c'è tutto uno staff con cui lavoro in totale sintonia e le decisioni le prendiamo collegialmente come giusto che sia. A spada tratta ho difeso la figura del medico, la ripresa degli allenamenti, se devo essere responsabile non posso diventare irresponsabile, se diventa legge non posso andare fuori legge. Finché si tratta di raccomandazioni o proposte, ho il diritto di dire ciò che penso. I giocatori sono lavoratori e come tali sono soggetti alla tutela del datore di lavoro, se sono responsabile in toto di quel che succede, non è che se uno si prende il Covid-19 mi può denunciare perché è colpa mia. In egual modo, non posso obbligare una persona, che non ha nulla, alla quarantena, quale sarebbe il motivo? Mi possono denunciare perché limito la libertà, da professionista mi pongo questo problema. È ovvio che se c'è una legge mi attengo a quella, non sono un oligarchico. Il rispetto della professionalità è sacro, se consideriamo ogni figura del settore come un bellissimo mosaico, ognuno sta al posto suo ed è un quadro perfetto. Ieri non c'ero, avevo altro da fare, siamo quattro medici e come direttore sanitario non vado spesso come gli altri a vedere, sebbene sappia sempre ciò che accade e mi assicurano che vengono rispettate le leggi. Se quel che è stato fatto è fuori legge, faccio mea culpa da parte mia e di tutti. Sono felice della task force di controllo, è importante venga fatto, vuol dire essere tutelati. Ripartenza? E' un pretesto per dire di no. Non è una disfida la mia, ho fatto i complimenti al CTS sulla responsabilità civile e penale. Lo vedo come un messaggio positivo, l'unica cosa che mi permettevo di contestare, per dire la mia come medico, è fare i tamponi ma stare attenti perché i reagenti servono alla popolazione. Poi dicono di isolare tutti se c'è un positivo, allora sono responsabile o irresponsabile? La mia è una richiesta di chiarimento".

Sbandato
14 Maggio 2020 | 20.56
EMANUELE-B
14 Maggio 2020 | 20.51
Nemesis68
14 Maggio 2020 | 16.26

Non voglio passare per freddo, cinico o calcolatore, ma con tutta la simpatia che può suscitare il comunicato, che tocca le corde romantiche di un calcio sempre più "retrò", ci vedo anche tanta retorica pretestuosa (come per quello degli Ultras dell'altro giorno eh ... cambia un po' la forma ma la sostanza è quella), soprattutto quando ci si chiede se si possa giocare mentre alcune di queste "gocce" lottano per il posto di lavoro ... allora prima del virus non esistevano povertà, miseria e disoccupazione forse? Magari qui in Lombardia eravamo abituati bene, in altre zone d'Italia (per non parlare dell'Africa o dell'America Latina) allora non si sarebbe mai dovuto giocare a calcio!

E, proprio a questo riguardo, la tesi sarebbe che, per rispetto dei tifosi che non possono andare allo stadio a manifestare la loro passione, allora debbano perdere il loro posto di lavoro anche tutti quelli che, dietro le quinte del mondo del pallone, lavorano e ci campano? Detto e stradetto ma lo ripeto ... non è certo per le PAY-TY o per il top-player che è giusto ricominciare, ma per tutelare i magazzinieri, i fisioterapisti, i portaborse, gli autisti, i cameramen e chiunque faccia parte dell'indotto del calcio, così come, con tutte le cautele del caso, è giusto che ripartano i bar, i parrucchieri, i ristoranti e chiunque altro. 

Certo, la FIGC, la Lega Calcio e le società sportive non lo fanno principalmente per questo, chiaro ... lo fanno anzitutto per il loro tornaconto, così come lo fanno le fabbriche, che non hanno tenuto chiuso manco quando dovevano non certo per il bene dei loro dipendenti e dei loro terzisti ma per il proprio profitto ... ma poichè in Occidente funziona così almeno dai tempi del MedioEvo se non prima, meglio ricominciare senza pubblico che non ricominciare affatto.

Lorenz67
14 Maggio 2020 | 18.06
Nemesis68
14 Maggio 2020 | 16.44
Paolo74
14 Maggio 2020 | 17.12
brignuca
14 Maggio 2020 | 14.25
Nemesis68
14 Maggio 2020 | 16.26

Non voglio passare per freddo, cinico o calcolatore, ma con tutta la simpatia che può suscitare il comunicato, che tocca le corde romantiche di un calcio sempre più "retrò", ci vedo anche tanta retorica pretestuosa (come per quello degli Ultras dell'altro giorno eh ... cambia un po' la forma ma la sostanza è quella), soprattutto quando ci si chiede se si possa giocare mentre alcune di queste "gocce" lottano per il posto di lavoro ... allora prima del virus non esistevano povertà, miseria e disoccupazione forse? Magari qui in Lombardia eravamo abituati bene, in altre zone d'Italia (per non parlare dell'Africa o dell'America Latina) allora non si sarebbe mai dovuto giocare a calcio!

E, proprio a questo riguardo, la tesi sarebbe che, per rispetto dei tifosi che non possono andare allo stadio a manifestare la loro passione, allora debbano perdere il loro posto di lavoro anche tutti quelli che, dietro le quinte del mondo del pallone, lavorano e ci campano? Detto e stradetto ma lo ripeto ... non è certo per le PAY-TY o per il top-player che è giusto ricominciare, ma per tutelare i magazzinieri, i fisioterapisti, i portaborse, gli autisti, i cameramen e chiunque faccia parte dell'indotto del calcio, così come, con tutte le cautele del caso, è giusto che ripartano i bar, i parrucchieri, i ristoranti e chiunque altro. 

Certo, la FIGC, la Lega Calcio e le società sportive non lo fanno principalmente per questo, chiaro ... lo fanno anzitutto per il loro tornaconto, così come lo fanno le fabbriche, che non hanno tenuto chiuso manco quando dovevano non certo per il bene dei loro dipendenti e dei loro terzisti ma per il proprio profitto ... ma poichè in Occidente funziona così almeno dai tempi del MedioEvo se non prima, meglio ricominciare senza pubblico che non ricominciare affatto.

basco67
14 Maggio 2020 | 15.32
ReMo
14 Maggio 2020 | 15.06
dagliStates
14 Maggio 2020 | 14.34
unodibergamo
14 Maggio 2020 | 13.12
Barbie
14 Maggio 2020 | 13.36
kikko
14 Maggio 2020 | 12.03
unodibergamo
14 Maggio 2020 | 13.12
BSoares
14 Maggio 2020 | 13.32
unodibergamo
14 Maggio 2020 | 13.12
last1967
14 Maggio 2020 | 12.33
ecom
14 Maggio 2020 | 10.35

Ho evidenziato un passaggio del documento redatto dalle curve:

Ci è più che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana.

Sembra che i tifosi delle curve organizzate siano gli unici esseri umani rispettosi della vita, dell'etica e della poesia del tifo aggiungerei, gli altri invece, dirigenti e membri attivi del calcio siano persone che hanno solo il lato economico come stella polare.

Io penso invece che questo documento nasconda il segreto timore che il calcio riparta senza di loro, e che le tv si approprino dello spazio che lasceranno. Quando finirà il divieto di riunirsi negli stadi, credo che molta gente non ci andrà più lo stesso: perchè rischiare qualcosa quando lo puoi vedere in tv? E allora invece che essere paladini di un etica sana, genuina, c'è la paura di perdere tutto quello che è sempre stata la curva oltre al tifo e alla passione per la propria squadra: una voce, un megafono nello stato sociale, che è influenza e opinione soprattutto per i vertici della propria squadra, ma anche per le istituzioni della società civile. Spiace anche a me che il calcio possa finire senza tifo, ma l'uomo si adatta a tutto e ci sarà chi non lo seguirà più, ma verranno sostituiti dalle nuove leve che non si sogneranno minimamente di come era anni fa: a loro piacerà e il mondo va avanti con gli equilibri nuovi che si creeranno. Fra qualche anno andare allo stadio non sarà più per la massa, ci saranno postazioni singole con il monitor per rivedere i replay, le interviste, gli opinionisti ...distanziamenti a gogo etc...un abbonamento costerà 1500 euro e sarà solo per ricchi: volenti o nolenti credo sia questo il futuro. Chi vuol scendere si accomodi, ma la curva non comanderà più nulla...c'est la vie.

ecom
14 Maggio 2020 | 10.35

Ho evidenziato un passaggio del documento redatto dalle curve:

Ci è più che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana.

Sembra che i tifosi delle curve organizzate siano gli unici esseri umani rispettosi della vita, dell'etica e della poesia del tifo aggiungerei, gli altri invece, dirigenti e membri attivi del calcio siano persone che hanno solo il lato economico come stella polare.

Io penso invece che questo documento nasconda il segreto timore che il calcio riparta senza di loro, e che le tv si approprino dello spazio che lasceranno. Quando finirà il divieto di riunirsi negli stadi, credo che molta gente non ci andrà più lo stesso: perchè rischiare qualcosa quando lo puoi vedere in tv? E allora invece che essere paladini di un etica sana, genuina, c'è la paura di perdere tutto quello che è sempre stata la curva oltre al tifo e alla passione per la propria squadra: una voce, un megafono nello stato sociale, che è influenza e opinione soprattutto per i vertici della propria squadra, ma anche per le istituzioni della società civile. Spiace anche a me che il calcio possa finire senza tifo, ma l'uomo si adatta a tutto e ci sarà chi non lo seguirà più, ma verranno sostituiti dalle nuove leve che non si sogneranno minimamente di come era anni fa: a loro piacerà e il mondo va avanti con gli equilibri nuovi che si creeranno. Fra qualche anno andare allo stadio non sarà più per la massa, ci saranno postazioni singole con il monitor per rivedere i replay, le interviste, gli opinionisti ...distanziamenti a gogo etc...un abbonamento costerà 1500 euro e sarà solo per ricchi: volenti o nolenti credo sia questo il futuro. Chi vuol scendere si accomodi, ma la curva non comanderà più nulla...c'est la vie.

RAMAZZOTTIANA
14 Maggio 2020 | 11.50
RAMAZZOTTIANA
14 Maggio 2020 | 11.49
Nemesis68
14 Maggio 2020 | 11.44

Io non ero ancora entrato in questo forum al tempo di Atalanta-Palermo, e non ho nessun problema a dire che, dopo gli entusiasmi estivi, davo per fisiologico l'esonero di Gasperini, visto che fin lì avevamo giocato davvero male (non mi faceva certo piacere, così com'era stato a suo tempo per Guidolin, perchè speravo in un calcio diverso e più propositivo da quello a cui eravamo abituati da anni, sia chiaro, ma mi pareva abbastanza inevitabile come cosa ...)

Mi piacerebbe tanto poter leggere i commenti dei vari utenti dopo quella partita e vedere quanti erano quelli che, anche in quel momento, erano davvero convinti e strenui difensori di Gasperini e del gioco fin lì espresso dalla squadra.

Dopo di che, continuo a non capire che colpe abbia Maran se l'Atalanta l'aveva scelto e lo voleva acquistare ... decidiamoci, Percassi è bravo o è un coglione fortunato?

Maran al Catania ha fatto un signor calcio, a Chievo ha fatto di necessità virtù facendo le nozze con i fichi secchi e a Cagliari, con giocatori buoni, ha fatto alcuni mesi di gran calcio, non riuscendo poi (per questioni di stimoli, di incapacità dei giocatori di reggere la pressione su obiettivi diversi, per limiti suoi? Tutto può essere, ma di certo se la squadra aveva saputo giocare bene sarà anche stato merito suo no?) a dare continuità ma restando comunque nel suo obiettivo iniziale ... mi pare che ci siano ben altri "profeti" (per dirla alla Fara) senza Bibbia che abbiano fatto figure ben più barbine anche con organici di altro spessore ...

Ultima considerazione ... se a Maran fanno una domanda su Gasperini cosa dovrebbe fare? Non rispondere? Dire che ha fatto schifo altrimenti è una leccata? Quando si è prevenuti ed autorefenziali non c'è proprio cura ....

 

ecom
14 Maggio 2020 | 10.35

Ho evidenziato un passaggio del documento redatto dalle curve:

Ci è più che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana.

Sembra che i tifosi delle curve organizzate siano gli unici esseri umani rispettosi della vita, dell'etica e della poesia del tifo aggiungerei, gli altri invece, dirigenti e membri attivi del calcio siano persone che hanno solo il lato economico come stella polare.

Io penso invece che questo documento nasconda il segreto timore che il calcio riparta senza di loro, e che le tv si approprino dello spazio che lasceranno. Quando finirà il divieto di riunirsi negli stadi, credo che molta gente non ci andrà più lo stesso: perchè rischiare qualcosa quando lo puoi vedere in tv? E allora invece che essere paladini di un etica sana, genuina, c'è la paura di perdere tutto quello che è sempre stata la curva oltre al tifo e alla passione per la propria squadra: una voce, un megafono nello stato sociale, che è influenza e opinione soprattutto per i vertici della propria squadra, ma anche per le istituzioni della società civile. Spiace anche a me che il calcio possa finire senza tifo, ma l'uomo si adatta a tutto e ci sarà chi non lo seguirà più, ma verranno sostituiti dalle nuove leve che non si sogneranno minimamente di come era anni fa: a loro piacerà e il mondo va avanti con gli equilibri nuovi che si creeranno. Fra qualche anno andare allo stadio non sarà più per la massa, ci saranno postazioni singole con il monitor per rivedere i replay, le interviste, gli opinionisti ...distanziamenti a gogo etc...un abbonamento costerà 1500 euro e sarà solo per ricchi: volenti o nolenti credo sia questo il futuro. Chi vuol scendere si accomodi, ma la curva non comanderà più nulla...c'est la vie.

ecom
14 Maggio 2020 | 10.35

Ho evidenziato un passaggio del documento redatto dalle curve:

Ci è più che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana.

Sembra che i tifosi delle curve organizzate siano gli unici esseri umani rispettosi della vita, dell'etica e della poesia del tifo aggiungerei, gli altri invece, dirigenti e membri attivi del calcio siano persone che hanno solo il lato economico come stella polare.

Io penso invece che questo documento nasconda il segreto timore che il calcio riparta senza di loro, e che le tv si approprino dello spazio che lasceranno. Quando finirà il divieto di riunirsi negli stadi, credo che molta gente non ci andrà più lo stesso: perchè rischiare qualcosa quando lo puoi vedere in tv? E allora invece che essere paladini di un etica sana, genuina, c'è la paura di perdere tutto quello che è sempre stata la curva oltre al tifo e alla passione per la propria squadra: una voce, un megafono nello stato sociale, che è influenza e opinione soprattutto per i vertici della propria squadra, ma anche per le istituzioni della società civile. Spiace anche a me che il calcio possa finire senza tifo, ma l'uomo si adatta a tutto e ci sarà chi non lo seguirà più, ma verranno sostituiti dalle nuove leve che non si sogneranno minimamente di come era anni fa: a loro piacerà e il mondo va avanti con gli equilibri nuovi che si creeranno. Fra qualche anno andare allo stadio non sarà più per la massa, ci saranno postazioni singole con il monitor per rivedere i replay, le interviste, gli opinionisti ...distanziamenti a gogo etc...un abbonamento costerà 1500 euro e sarà solo per ricchi: volenti o nolenti credo sia questo il futuro. Chi vuol scendere si accomodi, ma la curva non comanderà più nulla...c'est la vie.

Nemesis68
14 Maggio 2020 | 10.27

Ciao,

credo che tu abbia centrato perfettamente il problema, almeno a livello di serie A (per non parlare di UEFA/CL) ... le società di calcio ormai sono aziende, spesso pure quotate il borsa o possedute da fondi di investimenti, per cui la logica del profitto o della "valorizzazione degli asset" viene prima di qualunque cosa, a volte anche del risultato stesso del campo ... (paradossalmente, rende di più investire "meno" per arrivare nelle prime quattro e dividersi la torta della C.L. che provare ad investire di più per vincere lo scudetto e magari arrivare comunque secondi, tanto per fare l'esempio che da anni vediamo benissimo in Italia).

Non credo sia possibile uscire da questo giro, al massimo potrebbe essere limitato con interventi stringenti di legge su alcune componenti (salary cap per i giocatori e commissioni massime per i procuratori), ma è innegabile che ormai, il tifoso "del botteghino" contribuisca si e no al 3/5% dei ricavi ... gli ultras sicuramente lottano anche per "sopravvivere" come specie (ma anche per non perdere i loro vantaggi e i loro canali preferenziali con le società su taluni aspetti rispetto ai tifosi "normali/occasionali") e hanno un aspetto romantico che non può non suscitare simpatia, ma in questo caso la loro presa di posizione è decisamente miope ed egoistica non tenendo in dovuto conto le esigenze economiche del sistema (e non parlo del guadagno dei top players o delle pay-tv, ma di tutti i lavoratori normali dell'indotto calcio, il cui lavoro e la cui dignità, per quanto mi riguarda, ben vale qualche mese di partita a porte chiuse).