C’era una volta un Allenatore ed ancora ci sarà

25-04-2017 04:48 35 C.

Siamo ai titoli di coda per la sigla del rinnovo del contratto fra Gasperini e la nostra amata. Ritengo l’allenatore di Grugliasco uomo di parola e, avendo spesso evidenziato nelle interviste sull’argomento di privilegiare l’aspetto della tranquillità nel lavorare rispetto al blasone della squadra, mi ero convinto che le varie voci che lo davano seduto per il prossimo anno su panchine diverse dalla nostra avessero poche possibilità di realizzarsi.

Credo che con Gasperini ed un contorno in cui tutto è girato a dovere (comprese le squadre di Milano che giocano a nascondino) si siano raggiunti risultati stupefacenti sia in termini di record ottenuti che di gioco espresso. L’ho già scritto, a parte la goduria per essere dove siamo a me ha colmato di piacere il come ci siamo arrivati, una Atalanta così battagliera sempre all’attacco anche a costo di scoppole come quella con l’inter, io in 50 anni che seguo la dea, non la avevo mai vista, ritengo perciò questo il primo merito dell’allenatore piemontese. Il cambio di mentalità e la voglia di giocare sempre è riuscito ad ottenerli grazie alla fiducia della presidenza che se ne è fregata dei mugugni delle prime giornate, ai molti giovani che lo hanno seguito fidandosi completamente, ed ad un manipolo di anziani che nello spogliatoio lo hanno aiutato a tenere tutti in bolla.

Verranno tempi in cui i risultati non saranno come quelli attuali, non li temo perchè è una ruota che gira, verranno ceduti giocatori importanti ed è, per usare un termine quasi arcaico vedendo dove siamo arrivati, “fisiologico”, ma anche questi sacrifici, oltre ad essere funzionali alla vita della squadra, lo sono anche al gioco. Non siamo il Barcellona dell’ultimo decennio che attira soldi e i migliori top player per cui, per continuare nel solco tracciato da Gasperini (a maggior ragione con lui in panchina), è necessario secondo me, rinnovarsi continuamente portando in campo le nuove leve e pazientare se e quando i risultati non arriveranno o se dovesse capiterà l’anno sbagliato che ti fa infuriare per i risultati. 

Allenatori che ti sorprendono con formazioni e cambi quanto riesce a fare lui (e con le sue percentuali di successo) io in giro non ne vedo. Sabato il cambio Toloi – D’Alessandro è il manifesto di questo suo essere avanti, devi attaccare ma vuoi limitare l’esposizione ai contropiede ecco il cambio terzino ala (tarpata) che ti rincorre l’avversario scattato per un contropiede micidiale. Manifesto della sagacia tattica di Gasperini ma anche della sua personalità, D’Alessandro in quel ruolo si è esposto a figure ma ha seguito quasi alla lettera quanto gli è stato richiesto. Ecco allora che non dobbiamo sorprenderci se anche in mancanza di giocate eccellenti, il buon Marco è un cambio importante

Vedendo questa Atalanta, mi viene in mente Star Trek e l’organismo Borg. Per chi non avesse familiarità con la serie, Borg era un insieme di individui comandati da una stessa mente che quindi si muovevano in sincronismo, disposti a sacrificare il proprio io per il bene comune. Anche una stella come il Papu, lo vedi rincorrere (e non un paio di volte a partita) l’avversario che incrocia dalle sue parti per permettere ai compagni di poter scalare la marcatura e coprire al meglio il campo. Questa organizzazione la ha data Gasperini e la ha data e tutti quanti e,chi più chi meno, la hanno sposata ottenendo risultati frutto anche di questa “fratellanza”

Gasperini santo subito ? No di certo ma la bella spalmata di attack alla sua panchina che il presidente sta tirando fuori è quanto di meglio ci possiamo augurare in termini di campagna acquisti.

 

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By brignuca


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