Alla vigilia dell’amichevole tra Argentina e Italia, Fabio Capello ha detto la sua sul momento di ricostruzione del nostro calcio e sulle dinamiche che si stanno sviluppando attorno alla Nazionale

In occasione della pausa per le Nazionali spesso succede che l’argomento “rifondazione del movimento calcio” prenda il sopravvento sulle questioni di campo. Succede anche e sopratutto da quando la nostra Nazionale è stata esclusa della competizione più importante al Mondo: i Mondiali di Russia. Una rifondazione è dunque sicuramente necessaria ma a lanciare sentenze bisogna andarci cauti. Chi sicuramente può indicare una strada percorribile per la nostra rinascita è Fabio Capello. Per esperienza, albo d’oro e carisma uno dei maggiori conoscitori del mondo pallonaro del nostro Paese.

“Dopo l’esclusione dal Mondiale è importante affrontare una squadra top. L’Argentina per questa occasione mi sembra perfetta. Son candidati alla vittoria in Russia. Noi dobbiamo vedere da dove stiamo ripartendo, qual è la qualità degli uomini e dei calciatori. Qualcosa di positivo sicuramente nel nostro movimento c’è. Sopratutto a livello di club siamo tornati ad essere protagonisti a livello europeo. Il problema è che giocatori che in Serie A sembrano bravissimi non hanno mai giocato competizioni internazionali e per questo si rivelano poi mediocri. Detto questo, si capisce subito che il problema non è il commissario tecnico, se non hai i giocatori è difficile inventarsi qualcosa”.

E allora…”Va bene dare a tutti la possibilità di crescere con calma. Ma bisogna capire che la Nazionale la deve raggiungere solo chi è a un livello alto. L’Italia deve vincere, perché ha una storia che glielo impone. L’impulso maggiore deve venire dai giovani. Qualcosa si muove, io stesso ho collaborato alla costruzione del nuovo centro federale. Ma qui si parla sempre di tattica e tecnica, forse troppo. In Spagna a scuola si gioca a calcio a 5, uno step fondamentale per acquisire la tecnica giusta. C’è bisogno di allenatori che abbiano il coraggio di dare spazio ai giovani, in Serie A lo fa solo l’Atalanta. Dobbiamo seguire l’esempio”.

Sul VAR. “È sicuramente uno strumento utile ma a mio parere si deve migliorare. Un’idea? Dietro al monitor deve esserci un uomo di calcio, magari un ex calciatore. Ma capisco che agli arbitri questo non possa andar bene: sono molto gelosi del loro potere.

Sulle scelte di Di Biagio: Buffon si, Balotelli no. “La polemica nei confronti di Gigi è una cosa puramente italiana. Deriva dall’invidia nei confronti di un grande del nostro sport, così si tende a bruciare la storia. Buffon può aiutare Di Biagio. Balotelli? Preferisco non commentare, altrimenti litigherei con Raiola con il quale ho un ottimo rapporto”.

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