Per chi Sounders la campana

05-01-2017 03:33 17 C.

Clipboard01rtrtrttLe foto che riproduciamo in questo articolo sono di qualche settimana fa e sono state fatte negli Stati Uniti, a Seattle per la precisione, dopo la vittoria, la prima nella loro storia, dei locali Seattle Sounders nella MLS, il massimo campionato nazionale professionistico statunitense di calcio.

Seattle e’ una citta’ di 700.000 abitanti nel nord ovest degli Stati Uniti, molto vicina alla costa del Pacifico, che sta vivendo una vera passione sportiva per la loro locale squadra di calcio che da pochissimi anni partecipa al massimo campionato proveniente dai campionati minori e promossa nella MLS “grazie” al successo finanziario, sportivo, organizzativo e sociale della societa’.

Come ben sappiamo nei campionati professionisti nordamericani non esistono promozioni o retrocessioni, le squadre si chiamano “franchigie” e vengono tirate in piedi dove si ipotizza che ci sia un mercato locale sufficientemente florido da garantire un ritorno economico e sociale e dove ci siano buone probabilita’ di spuntare un contratto favorevole con le catene televisive.

Vi invito ad osservare la classica “parata” cittadina che ha preso campo anche da noi gia’ da una quindicina d’anni per festeggiare i trionfi sportivi. In particolare vi faccio notare le foto (clicca qui se vuoi vedere diverse altre foto della parata della vittoria dei Sounders) riguardanti il palco e lo spiazzo dove la squadra ha salutato la vittoria con i suoi tifosi. Che non sono tantissimi, non vi pare?

E’ vero che il calcio e’ solo il 5 sport piu’ popolare in America (dopo football, baseball, basket e hockey) ma stiamo pur sempre parlando di una citta’ di 700.000 abitanti al loro primo scudetto nel “soccer”. Eppure la gente presente è numericamente paragonabile a quella che di solito si presenta ospite ad una serata a caso della Festa della Dea.

E, allora, cosa voglio farvi notare?

La squadra di Seattle detiene il record di affluenza media nel suo campionato. Quasi 43000 spettatori a gara. Si, avete letto bene, quarantatremila.
Per dirvi, la seconda in classifica, la squadra di Orlando di Kakà, ne “fattura” 31000, un terzo di meno. E tutto cio’ in un campionato che quest’anno ha battuto il record di affluenza media per la terza volta di fila. E manco a farlo apposta ha una affluenza media superiore alla nostra serie A.

Detto in poche parole è una situazione contraria alla nostra : da noi mille misure restrittive rendono un odissea frequentare stadi fatiscenti ma poi la gente si riversa numerosissima in strada ad ogni evento che riguarda la squadra del cuore, là in America la passione popolare per il calcio non e’ (ancora) cosi’ diffusa come da noi ma gli stadi si riempiono sempre di piu’ favoriti dal fatto che la MLS è guidata da molti anni da dirigenti lungimiranti che fanno di tutto per invogliare lo spettatore con impianti all’altezza e confortevoli in ogni aspetto, dal parcheggio dell’auto ai beni di conforto durante le partite.

Ritengo sia ora di finirla di guardare ai nuovi mercati pallonari come qualcosa di bizzarro. Ci stanno lasciando indietro in tanti : arabi, cinesi, persino indiani hanno potenze di fuoco economiche e capacità organizzative sul lungo termine che sono devastanti rispetto alle nostre. E gli americani, in altri tempi rispetto la diffusione attuale del soccer, stabilirono già nel 1994 ai mondiali di casa loro il record di affluenza media giocando abilmente sulle loro capacita’ organizzative e economiche.

Le nostre societa’ sono arroccate sul guadagno garantito dalla televisione e nei loro giochi di potere pieni di amicizie di convenienza e favori prima o poi restituiti ma il sistema denuncia carenze pari agli impianti nei quali le nostre squadre giocano. E il tessuto sociale, che e’ il vero patrimonio sul quale si fonda ogni successo sportivo, non puo’ essere maltrattato senza alcun rispetto per troppo tempo, come da troppo tempo succede.
Rischiamo veramente, tra un po’ di anni, di finire tra i campionati minori a livello mondiale. Quelli che nessuno mai cita come, che ne so, l’ungherese o l’olandese o qualche campionato scandinavo o dell’Europa ex comunista. Nazioni che hanno vissuto momenti di gloria ma che ora non si fila praticamente piu’ nessuno, a livello di club.

Rischiamo fortemente di perdere le nostre tradizioni, e l’Atalanta è senza alcun dubbio tra queste, per la politica scellerata di una oligarchia asservita al Dio denaro che, peraltro, gestisce in modo pessimo.

E allora, giocando sul nome Sounders e sul sonetto religioso che Ernest Hemingway fece suo, rammento :

“E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana*. Essa suona per te”

(*= a morto)

 

by Calep

 

PS : clicca qui se vuoi vedere diverse altre foto della parata della vittoria dei Sounders

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By Staff di Atalantini.com


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