“Quo Vadis Dea?” – La Matta

03-05-2018 11:31 9 C.

TUTTO NELLE NOSTRE MANI

Mancano solo tre gare e l’Atalanta ha il suo destino in mano. Non saranno partite facili, ma i nerazzurri partono da una posizione di vantaggio, non solo per la qualificazione ma anche per l’accesso diretto all’Europa League, senza quei fastidiosi preliminari che quest’anno sono tutt’altro  che trascurabili.

Ovviamente tutto dipende dalla finale di Coppa Italia, dove il Milan può, vincendo, regalarsi le vacanze anticipate, ma anche rischiare il tutto per tutto. In effetti in questo momento la squadra che rischia più di tutte di rimanere fuori da ogni obiettivo è proprio la squadra rossonera. L’Inter, che all’ultimo momento rischia di rimanere fuori dalla Champions, può almeno consolarsi con l’Europa League certa, ma l’altra squadra di Milano, dopo un mercato da grandi aspettative e il rilancio nel segno di Gattuso, potrebbe davvero rimanere con un pugno di mosche.

Ragioniamo: mettiamo che la vittoria della Coppa Italia vada, come da pronostico, alla Juventus, che come la sua acerrima rivale Barcellona raggiungerebbe il traguardo consolatorio del “doublette”. A quel punto il Milan tre giorni dopo potrebbe pagare il dispendio di energie e subire il clima infuocato di Bergamo con, almeno lo speriamo, il morale sotto i tacchetti. Chiaro che in una tale situazione la partita dell’ultima giornata con i viola potrebbe diventare uno scontro diretto importante, anche alla luce del calendario della Fiorentina.

Fantascienza? Stiamo solo ipotizzando uno scenario in cui il Milan sprechi il suo “Jolly”. Si, perché da qui alla fine ogni squadra avrà il suo da giocare: i rossoneri lo avranno nella finale di Coppa, la Fiorentina se lo è già giocato nel modo giusto con il Napoli, così come la Samp ne avrà uno sempre nella sfida con i partenopei. E l’Atalanta? Beh l’Atalanta, che ha il vantaggio enorme di avere in mano il proprio destino può dipendere sia dal suo jolly che, ovviamente da quello delle altre. E la “Matta” dei nerazzurri andrà giocata a Roma, contro una Lazio priva di Immobile: se lo sfrutterà nel modo giusto l’Europa potrebbe davvero essere a un passo, se non realtà. Se invece sprecherà la sua occasione, mal che vada non avrà più possibilità di sbagliare, pur rimanendo in possesso della sua sorte.

Esempio pessimista: si perde a Roma, vincono tutte le altre. A quel punto il Milan è avanti di due punti, Fiorentina e Samp restano dietro di un punto, ma vincendo le ultime due l’Atalanta andrebbe comunque in Europa da sesta, a prescindere che il Milan vinca o meno la Coppa Italia.

Esempio ottimista: si vince a Roma, perdono tutte le altre. Atalanta matematicamente in Europa e Milan dietro di quattro punti. Se il Milan poi perde la Coppa Italia basterebbe ottenere un pareggio per avere la qualificazione diretta con un turno di anticipo.

Ovviamente esistono tutta una serie di vie di mezzo, ma questo può dare l’idea del grande vantaggio dell’Atalanta: comunque vada i nerazzurri hanno sempre una seconda possibilità. Chiaro che l’Europa si può solo buttare via, e in tal caso meritandoselo.

 

GRANDE SQUADRA MA NON TROPPO

Questo è un grande traguardo per questa squadra, che non solo sta mostrando spettacolo in campo come poche altre, ma sta anche concludendo la propria stagione in crescendo, svelando volti nuovi e dimostrando le sue potenzialità. L’Atalanta con i punti solo del girone di ritorno potrebbe classificarsi al quarto posto: senza l’Europa League non sarebbe scandaloso immaginarla lì a giocarsela proprio con la Lazio. Sarebbe anche interessante porsi il seguente quesito: quanti tifosi sacrificherebbero la qualificazione in Europa per poter sentire anche solo una volta le note della Champions League? Beh le statistiche dimostrano che non sarebbe una pazzia, ma al momento è giusto che l’Atalanta trovi la sua dimensione confermandosi ad un livello che, fino a poco tempo fa, era ritenuto un sogno irrealizzabile.

Tralasciamo le considerazioni su una squadra come il Napoli che, dopo aver infangato il nostro nome con accuse assurde sui social, si è fatta dare lezioni da un Benevento ormai retrocesso su come onorare il campionato. Se una squadra si scioglie come neve al sole, non disputando una gara sulla carta abbordabile, solo perché talmente debole di testa da farsi scoraggiare da una vittoria degli avversari all’ultimo minuto, per quanto questa sia dovuta ad un arbitraggio contestabile, non è degna di vincere il campionato. Ma c’è poco da stupirsi, visto che è la stessa che aveva alzato bandiera bianca in Europa League per conseguire lo stesso obiettivo. Vedremo se con la Sampdoria, altra squadra che ci interessa direttamente, mostrerà di avere certi valori o, dopo 30 vittorie in trasferta consecutive, capitolerà per la seconda volta, con la scusa di non avere più grosse motivazioni.

Il lato positivo è che ora la Juventus ha un vantaggio abbastanza ampio da poter giocare senza troppe distrazioni anche la finale di Coppa Italia con il Milan. Sperando che abbia più energie da spendere dei rossoneri: sarà curioso vedere chi effettuerà più turnover nelle sfide interne di domenica. Vero che la Juventus deve superare l’ostacolo Roma e che il Milan gioca in casa con il Verona quasi retrocesso, ma dopo il crollo con il Benevento la squadra rossonera dovrà fare molta attenzione a sottovalutare l’avversario.

 

OCCHIO AI DIFFIDATI

L’Atalanta sicuramente guarderà al suo percorso e, tutto sommato, non poteva presentarsi allo sprint finale nel modo migliore: in pole e con ancora tanta benzina in serbatoio. Ora che le partite si giocano una volta a settimana, l’Atalanta supera il momento infelice, in cui classifica e infermeria iniziavano a preoccupare, e ritrova un gran momento di forma oltre a giocatori decisivi, sia dall’inizio che a gara in corsa. Dopo Ilicic potrebbe essere il turno di Spinazzola, anche se Gosens non si è affatto comportato male e lascia sperare di essere anche più di una alternativa per il futuro, mentre Barrow è la nuova stella che permette a Petagna di non spremersi troppo mentre è alle prese con due ernie da operare. E Gomez, che appare in crescita, può lasciare il segno da qui alla fine con le sue giocate, sempre decisivo a prescindere dagli errori sottoporta.

Esiste solo una minaccia e questa riguarda il centrocampo, dove Freuler e Cristante, perni imprescindibili insieme a De Roon, non solo stanno tirando la carretta senza sosta, ma devono anche fare i conti con la diffida. Chiaro che a Roma non deve per nessun motivo esistere la possibilità che entrambi vengano ammoniti e saltino l’impegno con il Milan. Per questo motivo sembra facile pensare che l’accorto Gasperini, ultimamente molto attento a sostituire gli ammoniti per evitare di rimanere in inferiorità numerica, pensi ad una staffetta tra i due a Roma, beneficiando dell’ampia scelta in attacco, dove ora Bryan può essere risparmiato.

Caldara mancherà a Roma, ma sarà assente anche il pericolo numero uno Immobile, per cui il difensore potrà essere sostituito senza troppi patemi da Palomino, più adatto a marcare il probabile sostituto Caicedo. Questo non significa che sarà una passeggiata, ma la storia recente insegna: con l’argentino e il bomber più astuto della Serie A nel cercare il contatto in area di rigore, sarebbe stata sicuramente dura. A questo punto bisognerà fare massima attenzione a Luis Alberto e Milinkovic Savic, due giocatori che già ci hanno fatto penare con le loro giocate.

Ci piace pensare che anche la Lazio avrà i suoi grattacapi nel contrastare il nostro tridente di attacco, che facilmente sarà costituito da Ilicic, Barrow e Gomez, giusto mix di qualità e velocità. E’ soprattutto dai loro piedi che può arrivare la giocata decisiva che possa illuminare la giornata.

Giochiamo il nostro Jolly senza paura, con la consapevolezza che un risultato positivo potrebbe regalarci un traguardo impensabile, ma anche con la tranquillità di non compromettere nulla in caso contrario.

Tutto è nelle nostre mani: abbiamo la Matta ma anche altre carte da giocare da qui alla fine. Che la mano abbia inizio.

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By Macciu


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