“Quo Vadis Dea?” – Una settimana da Dea

23-09-2017 04:44 1 C.

LA GIRANDOLA DEL GASP

L’Atalanta con il Crotone ha stravinto. Non solo, ha dimostrato di essere di un livello superiore, nonostante il fardello dell’aver già giocato quattro partite ogni tre giorni. Non è poco, perché questo significa che il lavoro dei preparatori e di Gasperini nell’alternare i titolari in campo sta funzionando.

Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è che l’Atalanta riesce sempre a mostrare gran tenuta fisica e mentale, anche senza alcune pedine che fino a poco fa per tutti sarebbero sembrate inamovibili, Gomez incluso. E anche i cambi aiutano a gestire le energie.

Il mister è stato chiaro: per lui i titolari sono 16-17, non di più, mentre i giocatori restanti possono essere considerate alternative, evidentemente non allo stesso livello. Per questo motivo non possiamo pensare, come per esempio nel caso della Juve, che ci siano due squadre entrambe di pari livello, ma solamente un giocatore ogni due o tre in grado di non far rimpiangere i titolari: Palomino per la difesa, Cristante per il centrocampo, Gosens per i terzini, Kurtic per le ali, Cornelius per l’attacco. Se pensate che la scelta della “prima alternativa” sia discutibile è proprio per l’altissimo livello dei titolari.

Questa è la situazione al momento, perché non è escluso che con il passare del tempo e degli allenamenti qualcosa cambi nelle gerarchie e qualche giovane metta in crisi le certezze di Gasperini. Vido, Bastoni e Orsolini sono i primi a dimostrare che qualcosa sta già cambiando, i prossimi potrebbero essere Mancini, Melegoni, e Del Prato, per non parlare di Spinazzola, Haas e Schmidt, anche se quest’ultimo starà lontano dal campo ancora a lungo.

Va anche segnalato che, come in occasione della partita con l’Everton, il mister può ribaltare tutto e cambiare modulo o cambiare la posizione dei giocatori nello scacchiere, come accaduto nel caso di Cristante. Ovviamente in questo caso il dispendio di energie di un reparto aumenta, ma se il risultato è quello ottenuto a Reggio ne vale sicuramente la pena.

 

TRE SFIDE IN ABITO DA SERA

I nerazzurri hanno dimostrato di essere in crescita e di aver metabolizzato al meglio sia la partenza senza vittorie, sia le emozioni di Europa League. Il pareggio con il Chievo va molto stretto per quanto visto in campo ma resta comunque prezioso. Dalla partita con il Sassuolo la squadra sta mostrando miglioramenti continui, come l’anno scorso dopo la partita di Crotone, e le partite frequenti sembrano uno stimolo maggiore, più che un peso.

La posizione raggiunta in classifica è ottima, poiché in breve tempo ci si è riportati nella parte sinistra, con ben cinque punti di distacco dalla zona calda. Partite come quelle di ieri ci aiutano a capire che un rischio retrocessione non può esistere, vista la differenza di valori con molte squadre, ma essere riusciti in poche partite a tornare in una zona tranquilla è sicuramente un grande risultato. In questo modo si possono affrontare con serenità sia i prossimi impegni di Europa League sia le grandi sfide di campionato.

La prossima settimana sarà una delle più difficili della storia atalantina: domenica sera a casa della Fiorentina, giovedì sera a Lione e la domenica dopo big match casalingo con la Juve, sempre in notturna. Un tris da palati fini che può lanciare l’Atalanta in orbita o riportarla sulla terra, ma più realisticamente può regalare un mix di emozioni di diverso tipo, sia positive che negative. Ovviamente ci auguriamo prima di tutto che i nerazzurri si mostrino avversari di pari livello e diano tutto quanto in campo, per mantenere le partite vive fino all’ultimo. Se poi come con l’Everton arrivasse qualche sorpresa, ancora meglio, tuttavia fondamentale sarà non subire sconfitte sonore e nel caso non abbattersi, per ripartire con maggior entusiasmo.

Tutte e tre le partite sono complicate e importanti per diversi motivi: a Firenze non si vince dal ’93; a Lione si fa la storia dell’Atalanta; con la Juventus trovare punti è ormai difficile come scovare il Santo Graal. L’anno scorso sia con la Fiorentina sia con i bianconeri si è riusciti a pareggiare con merito, ma la vittoria in uno di questi match sarebbe qualcosa che renderebbe ancora più storica questa settimana.

Tuttavia non bisogna perdere di vista l’obiettivo, ovvero che la partita più importante resta quella di Lione. Gasperini l’ha detto più volte e il fatto di aver schierato molti titolari con il Crotone fa pensare ad un risparmio di energie per alcuni giocatori a Firenze. L’ultima partita del tour de force con la Juventus precederà la sosta per le nazionali, quindi è facile pensare che a Bergamo si chiederà a molti di spremere le ultime energie. Non dimentichiamo che anche i bianconeri avranno al mercoledì un’importante partita di Champions.

 

NON C’E’ ROSA SENZA SPINA

Detto questo, perché non pensare ad un ampio turnover a Firenze, magari con in campo qualcuno tra Orsolini, Spinazzola, Vido e Bastoni? Giocare tutte e tre queste partite con la solita girandola vista finora potrebbe essere un rischio, soprattutto per Gomez, il più spremuto. Torneranno Castagne, De Roon, Palomino, Kurtic e Cornelius, oltre probabilmente a Gollini, ma i giovani darebbero una spinta in più.

Capitolo Spinazzola: sarebbe saggio schierarlo a Firenze per testarlo, magari a partita in corso, per poi riproporlo a Lione, come titolare o dalla panchina. In questo modo la logica del turnover lo risparmierebbe contro la “sua” Juventus, che dopo l’autogol dell’anno scorso e le polemiche estive è meglio che osservi da spettatore. Non sarebbe facile per il terzino giocare contro la squadra dei suoi sogni in uno stadio bollente, con tifosi pronti a fischiarlo in caso di prestazione insufficiente. Gasperini è saggio e sa che questo potrebbe bruciare definitivamente il giocatore, quindi in testa sa già come gestire la situazione: almeno all’inizio farlo giocare fuori casa è la scelta migliore, soprattutto evitando il suo impiego con i bianconeri.

Dalle girandole di cambi possiamo intuire chi siano i giocatori fondamentali per Gasperini: Masiello in difesa, De Roon a centrocampo, Hateboer sulle fasce, Gomez e Petagna in attacco. Sono questi i più impiegati, quelli che sono stati in campo più tempo rispetto ai compagni, ma va considerato che Castagne e Ilicic sono rimasti fuori anche per piccoli infortuni, il che non li esclude dall’essere considerati prime scelte inamovibili in futuro, mentre Cornelius, pur non essendo stato al meglio, ha caratteristiche troppo diverse da Petagna e, almeno al momento, può giocare titolare per un unico motivo: far rifiatare il suo compagno. Lo stesso si può dire di Kurtic, l’unico rispetto l’anno scorso a rischiare seriamente il posto, non per propri demeriti ma per via della grande qualità fornita in attacco dal suo connazionale. Anche Palomino insidiava il ruolo di Caldara, grazie alle sue ottime prestazioni, ma il difensore di Scanzo ha risolto il problema della sua condizione e ora sta tornando quello dell’anno scorso.

Una cosa è sicura: più regna incertezza nel trovare i veri titolari e meglio sarà per Gasperini, chiamato a scelte non facili ma sicuramente utili per la gestione delle energie.

La prima sfida di questa settimana di fuoco sarà a Firenze, e il primo obiettivo del mister sarà far mantenere al gruppo la concentrazione lontano da Bergamo, in un ambiente caldissimo, mentre la testa di tutti quanti i tifosi nerazzurri sarà già a Lione: che non lo sia anche quella dei giocatori. Una buona prestazione aiuterà ad arrivare all’impegno carichi nel modo giusto, meglio ancora se con la massima posta in tasca. Sarebbe il modo migliore di cominciare questa settimana storica.

 

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By Macciu


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