Tra i 40 giovani da seguire nel 2018 ci sono anche Bastoni e Orsolini

12-01-2018 09:31 0 C.

Il 2018 sarà un altro anno in cui scopriremo nuovi talenti o continueremo ad innamorarci di quelli vecchi. In questo articolo abbiamo voluto raccogliere i 40 giovani che quest’anno terremo d’occhio per varie ragioni: perché magari faranno un ulteriore salto di qualità, perché rappresentano un’interpretazione interessante di un ruolo in particolare o magari anche solo perché abbiamo un debole per loro.

Abbiamo scelto giocatori nati nel 1997 o dopo, tranne uno, nato nel dicembre ’96. Ritenevamo non ci fosse bisogno di inserire quei giovani davvero prodigiosi che hanno bruciato già tutte le tappe nel calcio dei grandi: in questo pezzo allora non troverete talenti fenomenali ma su cui era difficile aggiungere qualcosa di nuovo in poche righe, come Christian Pulisic, Ousmane Dembélé, Kylian Mbappé, Gianluigi Donnarumma. Al tempo stesso, abbiamo scelto giocatori non così remoti, di cui magari avrete già sentito il nome. Come sempre le scelte si basano su criteri soggettivi, se manca qualcuno dei vostri pupilli segnalatecelo nei commenti e ve ne saremo grati.

Alessandro Bastoni, ‘99, Atalanta

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Alessandro Bastoni è nato ad aprile del ‘99, è cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta e ha fatto tutta la trafila con le Nazionali giovanili. Ha debuttato tra i professionisti già più di un anno fa: pochi minuti la scorsa stagione, pochi in questa (14 in campionato contro il Crotone e l’intera partita in Coppa Italia contro il Sassuolo), ovviamente. Quest’estate è diventato di proprietà dell’Inter. È un centrale difensivo mancino alto un metro e novanta, forte di testa e bravo a impostare il gioco da dietro. Lo abbiamo intervistato qualche mese fa e riportiamo qua sotto riportiamo alcune sue parole particolarmente significative .

“Ho avuto questa fortuna anche di crescere nel settore giovanile dell’Atalanta in cui anche dal punto di vista tecnico ti trasmettono tanto. Mi hanno sempre insegnato a far gioco, a giocare palla a terra e quindi faccio questo. Ormai il mediano dai piedi buoni è praticamente sempre marcato a uomo dalla squadra avversaria, quindi penso che le responsabilità in fase di costruzione dei difensori cresceranno ulteriormente. (…) Penso sia proprio la mentalità che mi è stata imposta nel corso degli anni: giocarla sempre, buttarla via mai.”

“A me piace molto guardare in Spagna il Barcellona e in Inghilterra il Manchester City, perché Guardiola ha allenato entrambe e mi piace vederle giocare palla a terra.”

“Il gol è una cosa che ho sempre avuto. Ho sempre detto che quando sono in area non penso come un difensore, ma divento un attaccante e per adesso mi è andata spesso bene. L’obiettivo primario del difensore resta quello di non far prendere gol alla propria squadra, ma bisogna essere capaci di cambiare in base alla situazione della partita e a dove ti trovi in quel momento in campo.

Riccardo Orsolini, ‘97, Atalanta

Italy U21 v Russia U21 - International Friendly

Esattamente un anno fa Riccardo Orsolini era seguito da quasi tutte le squadre di vertice della Serie A. Alla fine lo aveva comprato la Juventus, che scelse comunque di lasciarlo ad Ascoli per fargli concludere il campionato di Serie B. Chiuso il torneo con 8 gol in 41 presenze, Orsolini ha poi giocato il Mondiale Under-20, trascinando l’Italia fino alle semifinali, un traguardo mai raggiunto prima, segnando 5 gol e vincendo la Scarpa d’oro come capocannoniere della competizione. Forte di queste grandi prestazioni, la scorsa estate la Juventus avrebbe potuto mandarlo in prestito praticamente ovunque. La scelta è ricaduta sull’Atalanta, in teoria il posto ideale per un ragazzo così promettente, vista l’attenzione che il club dedica ai giovani e la presenza di Gasperini, tra i migliori allenatori in Italia a sviluppare il talento dei giocatori a sua disposizione.

E invece finora Orsolini ha giocato molto poco, guadagnandosi la prima presenza da titolare in Coppa Italia contro il Sassuolo e accumulando per il resto qualche manciata di minuti dalla panchina, sia in Serie A che in Europa League. La rinascita di Ilicic e l’affermazione di Cristante, che in più di un’occasione ha completato il tridente offensivo, hanno drasticamente ridotto le possibilità di entrare stabilmente nelle rotazioni. È ovvio che in questo momento Ilicic e Cristante offrano maggiori garanzie a Gasperini, anche perché l’ingresso in squadra di Orsolini cambierebbe, e molto, gli equilibri nel tridente. Orsolini è un esterno mancino che ama partire da destra, ha uno stile poco associativo e più “da attaccante” rispetto a Ilicic e Cristante: il suo gioco è ancora incentrato in gran parte sull’uno contro uno e sulla ricerca della porta avversaria, con e senza palla, un aspetto affinato nel Mondiale Under-20, in cui ha spesso segnato tagliando dal lato debole. In teoria questa sua caratteristica si completerebbe bene con la creatività di Gómez sulla fascia sinistra, ma non è ancora un argomento sufficiente per convincere Gasperini a concedergli maggiore spazio.

Le poche presenze accumulate finora hanno alimentato le voci di mercato, ma di recente il suo procuratore ha dichiarato che non lascerà l’Atalanta, almeno nella sessione invernale del calciomercato. Orsolini ha ancora un anno e mezzo per imporsi con i bergamaschi (l’accordo stabilito con la Juve in estate prevede infatti un prestito biennale): con un po’ di pazienza e di fiducia in Gasperini potrà tornare a generare l’hype che aveva portato tutte le grandi squadre italiane a interessarsi a lui un anno fa.

fonte ultimouomo.com

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By marcodalmen


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