Noi ci lamentiamo, ora, di Orsato o Doveri.

Ma c’è stato un tempo che la VAR era nel braccio di Franco Baresi.

Almeno un decennio in cui non si parlava di sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti di una società, ma di condiscendenza rispettosa nei confronti di una parte del corpo di un solo giocatore. Un decennio in cui Baresi (grande libero ma imbranato nei fuorigioco imposti da Sacchi) passava il tempo ad alzare il braccio assieme ai trofei.

Io ero allo stadio, in tutti gli Atalanta -Milan, e la coda dell’occhio cadeva sempre sul suo odioso braccio, che si alzava mezzo secondo prima della bandierina del guardalinee.

Probabilmente vi era un chip collegato con gli assistenti, perché non capitava mai il contrario, sempre prima il braccio del “Piscinin” e poi la bandierina.

Si diceva che giocassero in 12, col braccio di Baresi.

Ma Stasera non ci sarà, alla VAR, Franco Baresi.

E non ci sarà nessuna deferenza verso il Milan.

Stasera gli tremeranno le gambe.

Stasera dovranno cercare i tappi delle orecchie, perché gli spaccheremo i timpani.

Stasera il dodicesimo uomo, saremo noi, con le nostre braccia alzate e con la nostra voce, sugli spalti.