CenerDea ed il ballo della Champions

08-12-2021 10:30 4 C.

Nota: il racconto seguente nuoce fortemente a chi ha a cuore le favole ed i miti ed a chi ha riportato fino ai nostri giorni la favola originale di Cenerentola da Giambattista Basile a  Charles Perrault ed i fratelli Grimm. Mi scuso con costoro (quelli in vita e non agli scrittori ovviamente) e li sconsiglio di leggere lo sproloquio che segue per non farsi venire i vermi. A tutti gli altri buona lettura ed un augurio di una serata bianca ma piacevole.

Era il sesto dei balli indetto da sua maestà Aleksander Čeferin, il supremo reggente dell’ordine calcistico europeo, ogni anno cercava una nuova dama a cui assegnare lo scettro di bella d’Europa ed una cospicua dote.

Ad ogni ballo, che si teneva per due giorni consecutivi, partecipavano ben 32 damigelle fra le più eleganti ricche ed apprezzate nel continente. Ognuna metteva l’abito migliore sperando di poter impalmare Aleksander ma soprattutto il suo ricco portafogli, il prestigio era cosa riservata al popolo che parteggiava per ciascuna delle contendenti.

La piccola CenerDea aveva danzato bene proponendo un abito fatto con stoffe di pregio sconosciute alla maggior parte delle altre contendenti ma, a causa di alcuni strappi nel vestito occorsi in un paio di circostanze, aveva inciampato non riuscendo così ancora a portarsi nel ridotto cerchio delle 16 fanciulle che si sarebbero contese la possibilità di accaparrarsi i favori del sovrano Aleksander durante i successivi balli a scontro diretto.

La sorellastra di CenerDea invece, conosciuta come la diavolessa rossa, grazie ad un pregiatissimo tessuto “la Ronalda” fra i più conosciuti e costosi dell’intero globo terracqueo, si era già guadagnata il diritto di essere fra le magnifiche 16 e, durante l’ultimo dei 6 balli, si sarebbe dovuta scontrare con una solida fanciulla che per i colori che era solita indossare nei suoi vestiti, era meglio nota come la regina delle api.

Per quell’ultimo ballo CenerDea si era preparata bene, aveva danzato in diversi saloni fra i migliori della nazione indossando un vestito rosso corallo per non rovinare l’abito del ballo decisivo, tale vestito era stato apprezzato ed aveva avuto un successo clamoroso nelle due uscite lontano dal salone casalingo. Il popolo dei gobbi e dei ciucci avevano visto danzare CenerDea in modo fantastico, soprattutto i primi che in quel salone noto come nuovo gobbodromo non la avevano mai vista splendere così tanto.

Il destino aveva voluto mischiare, almeno come data, il sacro con il frivolo del ballo e così la sera dell’Immacolata concezione CenerDea era pronta per affrontare l’ultima rivale del ciclo dei 6 balli, la sempre pericolosa anche se al momento in parte claudicante, “Sottomarino giallo”. La rivale aveva ricevuto qualche colpo nei balli nostrani e sembrava non godere di ottima salute ma, durante i balli per impalmare il sovrano Aleksander, si era sempre distinta per la qualità del suo abito e delle sue danze anche se aveva dovuto soccombere due volte alla diavolessa, meno abile di lei nella danza ma aggrappata al tessuto del suo abito prezioso di Ronalda.

Come detto il ballo decisivo si sarebbe svolto la sera dell’Immacolata concezione, CenerDea si era preparata al meglio per ospitare nella sala da ballo dove si esibiva con regolarità la rivale per l’ultimo posto fra le 16 splendenti  fanciulle. Il popolo che frequentava la sala nota con molti nomi, cambiati nel tempo per svariati motivi, quando parlava di andare al ballo diceva semplicemente e da sempre “vado all’Atalanta” frase grammaticalmente  magari non bellissima ma che rendeva perfettamente l’amore del volgo per la splendida CenerDea. Il vestito preparato per il ballo era nerazzurro a ricordare i  colori dei pregiati tessuti che lo componevano, dal nero della perla Duvàn all’azzurro della base di Rafal. In mezzo organze, sete e lini provenienti da tutte le parti del mondo, trovati dal papà di CenerDea Antonio e dai suoi preziosi collaboratori, assemblati e disposti dalla migliore sarta la fumantina Gasperina.

Il popolo pure si era preparato con vestiti nerazzurri ed aveva acquistato tutti i biglietti a partire da quelli della curva Pisani, paragonabile per calore a quello del loggione del teatro alla Scala, insomma tutto era pronto per una serata che avrebbe dovuto offrire uno spettacolo pirotecnico da ricordare ai nipotini.

Il solo Giove pluvio aveva deciso di dissentire dal far filare tutto liscio. Per la serata di ballo all’aperto, aveva promesso freddo e neve per rendere la serata memorabile, almeno per quella che era la sua visione.

Stasera, cari compagni di tifo, non so come finirà. ma siamo tutti con CenerDea, Chi ha la possibilità di essere “all’Atalanta” gridi e la spinga per tutti quelli che non ci potranno essere, la colonna sonora del ballo deve essere un unico incitamento alla bella creatura che porta in alto il nome della nostra città e provincia e che tanto riempie i nostri cuori di passione.

Chi sarà a casa, a Bergamo e nel mondo, vi penserà e con la mente proverà a dare la spinta per raggiungere per la terza volta di fila, il gruppo delle 16 bellissime.

 

p.s. la scarpetta di CenerDea della foto che ho fatto ieri, è nella vetrina di un noto negozio di abbigliamento cittadino in centro.

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By brignuca


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marcotrisma
marcotrisma
8 Dicembre 2021 14:38

Accidenti , alla faccia della SCARPETTA , E’ IL 45 di numero ???

Dea europea
Dea europea
8 Dicembre 2021 14:28

CenerDea Sara’ Regina!!!

PIER73ALBINO
PIER73ALBINO
8 Dicembre 2021 13:14

All’inizio c’è un errore. Infantino è il presidente della FIFA (massima organizzazione del calcio mondiale) non dell’UEFA (ente che organizza le coppe europee). Il presidente dell’UEFA è lo sloveno Ceferin

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