Esclusivo D&D: Cambiaghi ci racconta le ragazze made in Zingonia

25-01-2019 01:37 2 C.

cambiaghi

Nel settembre 2015, l’allora presidente FIGC Giovanni Tavecchio, introduceva l’obbligo per le società professionistiche di calcio di sostenere il movimento femminile.

Tale obbligo prevedeva il tesseramento di 20 ragazze under 12 ed il progressivo incremento annuale. L’Atalanta fu tra le prime società a mettersi in regola, forte della collaborazione offertale dal Mozzanica, ambiziosa società della nostra provincia che aveva trovato nel presidente Luigi Sarsilli un convinto sostenitore.

Delle 22 ragazze tesserate allora, molte sono ora nella Under 17 nerazzurra, altre giocano nella nostra portacolori della serie A: l’AtalantaMozzanica, una, Martina Zanoli, ha addirittura già esordito a 16 anni in serie A proprio con la società della Bassa.

Uno dei selezionatori di quella squadra e allenatore era Stefano Cambiaghi che oggi è il Referente dell’Attività Femminile nerazzurra, sotto la supervisione di Buonaccorso.

Le prime parole di Cambiaghi da nerazzurro, furono riportate da il più diffuso quotidiano locale.

Stefano in merito al passaggio dal Mozzanica all’Atalanta affermava: “Questo discorso può fare solo bene al movimento: alle ragazze ho parlato della novità, visto che le voci si rincorrevano, Sono state contentissime: a loro pare un sogno giocare nell’Atalanta”

fototessere 546A distanza di 3 stagioni e mezza lo ritroviamo con l’immancabile cappellino e quel suo sorriso contagioso e gli chiediamo se conferma le sensazioni positive di allora.

Ciao Stefano, finalmente riesco ad intervistarti. Dopo tre anni e mezzo ritieni ancora che  questo passaggio abbia portato dei vantaggi al calcio femminile?

Si, assolutamente ha portato qualità, intensità, oggi una sfida Inter Atalanta femminile assomiglia di più al calcio dei maschi. C’è ancora un gap enorme tra maschi e femmine e sempre ci sarà, ma sono stati fatti grandi passi avanti e c’è molto margine di miglioramento.

Inoltre si è migliorato l’aspetto tecnico e per il movimento, è aumentata soprattutto la visibilità e la considerazione. Molte più ragazze si avvicinano al calcio e si appassionano, quindi ci sono più potenzialità e più opportunità di selezione.

Ci confermi che le tue ragazze sono ancora contentissime di vestire  i colori nerazzurri?

Non spetta a me dirlo, ma i fatti confermano che i numeri aumentano, nessuna vuole andarsene dall’Atalanta, anzi molte ambiscono a vestire la nostra maglia, in misura sempre maggiore e non solo bergamasche, anche bresciane, monzesi milanesi. Abbiamo tante richieste quindi la risposta da parte mia è: SI sono ancora contentissime.

Da 22 ragazzine “pioniere” alle quasi 100 di quest’anno e un numero ancora maggiore previsto per il prossimo. Quanto è impegnativo gestire tutta l’organizzazione, tecnici, dirigenti, staff… genitori…ragazze…

Provenendo da realtà minori, nell’Atalanta c’è molta più responsabilità ed aspettative, ma con una struttura dietro come quella dell’Atalanta è tutto più facile, organizzato e ci sono le risorse per far bene.

Come fai a conciliare il tutto con le esigenze della tua famiglia, i piccoli Jacopo e Jennifer vorranno giocare col papà ogni tanto?

Cerco di trovare spazio per la famiglia come tutti i lavoratori, certo sono abituati a vedermi al telefono. Jacopo adesso gioca a calcio con la Cornatese, società affiliata all’Atalanta, mentre Jennifer è ancora piccola, vedremo se le piacerà il calcio. Ora corre gioca e fa gol ed esulta come i campioni.

Tornando al femminile, quali le soddisfazioni e quali i rimpianti ad oggi?

Le soddisfazioni sono state ogni stagione, con la continua crescita, non c’è una partita particolare o un episodio ma è stato tutto il percorso nel suo insieme. Rimpianto invece sicuramente la finale interegioanle dello scorso anno a Roma che ci ha visto sfiorare la final four per un soffio. Sicuramente le ragazze meritavano di giocarsela.

I risultati descrivono il settore giovanile femminile dell’Atalanta come uno dei migliori, sulle orme della tradizione del maschile. L’Under 17 al terzo posto in campionato dietro inter e juve, L’Under 15 prima e sempre più convincente, Le due formazioni esordienti sempre protagoniste e le pulcine che fanno letteralmente, girare la testa a tutti i piccoli calciatori che incontrano. Quali sono gli obiettivi?

Le vittorie sono solo le conseguenze del lavoro che si fa, ma il nostro obbiettivo è di formare calciatrici, farle crescere dal punto di vista atletico, agonistico, tecnico, tattico e portarle a poter ambire a palcoscenici importanti. Queste sono le nostre vittorie. I trofei sono la conseguenza e la controprova di aver intrapreso la strada giusta.

Tra  poco ricominceranno i campionati e i campi 6-7 sono  spesso monopolizzati, proprio dalle squadre  agonistiche  femminili. Che effetto fa giocare a fianco ai campioni e futuri campioni dello sport più bello del mondo, al centro Bortolotti, praticamente nell’Università del Calcio?

Adesso è difficile rendersene conto, perché sono talmente preso dall’attività che è difficile soffermarsi a pensare a quanto è bello e positivo respirare l’aria del centro Bortolotti. Sicuramente è una grossa soddisfazione per noi dello staff che siamo a contatto con fior fiore di professionisti, frequentiamo gli stessi ambienti, giochiamo sugli stessi campi. Per le ragazze è un ulteriore motivazione per scegliere l’Atalanta. Personalmente forse mi renderò conto di cosa sto vivendo solo quando dovrò lasciarlo. Per ora devo lavorare. Per chi ama il calcio comunque qui è un sogno, se ci si pensa qui è nel cuore del miglior settore giovanile d’Italia e che migliorerà ancora.

Cosa faresti in caso di vittoria  di uno scudetto femminile?

Non lo so, non faccio promesse, sarebbe il massimo, ma sinceramente non è nemmeno il principale obbiettivo, perché noi vogliamo portare in alto le ragazze, avere la soddisfazione di vedere i nostri gruppi esordire in serie A come avvenuto per Zanoli o altre come Colombo e Anghileri che sono in A col Mozzanica e nelle rispettive nazionali, e anche De Grassi in C con il Fiammamonza.

Ovviamente se riesci col lavoro a vincere lo scudetto è un segnale che la strada è giusta e la soddisfazione sarebbe di stimolo ulteriore per le ragazze che hanno tanta qualità e abnegazione e adesso stanno prendendo convinzione dei loro mezzi.

Nel caso ci inventeremo qualcosa per festeggiare!

Per ora complimenti Stefano e in bocca al lupo.

FORZA ATALANTA

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By Cuginus


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