Domenica Depaoli osservato speciale

13-03-2019 20:45 4 C.

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Sei milioni a gennaio. La Sampdoria fino alla fine ha cercato di avere Fabio Depaoli. Di anticipare i tempi. Sorpassando il Genoa, lasciando in coda l’Atalanta che s’è fermata alle intenzioni o poco più. A maggio la storia ricomincerà ma fino ad allora ogni partita sarà come un esame di laurea. Per il bene del Chievo, per il suo futuro, per l’Europeo di giugno.

L’Atalanta non capita a caso. La culla dei talenti, dove lui giustamente a quasi 22 anni non sarebbe più catalogato come giovane. Con tutte le carte in regola però per piacere alla Dea. Eclettico, col motore sempre a pieni giri, con margini ancora tutti da scovare, perfetto per il calcio adrenalinico di Gasperini. Sta cambiando la vita di Depaoli. Prima solo il ragazzino acqua e sapone promosso dal vivaio, ora salito a piani da cui non scenderà più.

FRONTIERA APERTA.

Tavola tutta da disegnare quest’estate. Il mercato non dimentica, ma s’aggiorna. Alla lista potrebbe aggiungersi la Fiorentina, tornata nel gruppo delle pretendenti dopo aver osservato con interesse il vortice di gennaio creato da Depaoli. Col Genoa prima davanti a tutti, dopo aver già aperto il fronte prendendosi Radovanovic. Con la Samp a scalpitare, convinta di cedere Sala al Parma e quindi con la necessità di dover andare su un destro. Con l’Atalanta a buttarsi avanti, secondo la linea di Giovanni Sartori, coprendosi le spalle in caso di partenza di Castagne che qualche richiesta l’aveva avuta. La Doria è rimasta in corsa fino alla fine, negli ultimi giorni stoppata soprattutto da Campedelli quando il Chievo pareva fosse diventato un supermercato.

D’accordo tutto, ma accettare anche questo sarebbe stata dura. A tarda primavera sarà un altro paio di maniche. Cessione naturale. Inevitabile. Persino il mercato tutto sommato ha una sua logica.

LA MANO DI COSTANZI.

L’Atalanta è il tipo di calcio in cui Depaoli abiterà in futuro. Quello con vista sull’Europa, da perfetto ventunenne che sta per salire di grado. Doveva essere così anche un mese e mezzo fa, poi gli è stato fatto capire che andarsene a gennaio o a giugno sarebbe stata la stessa casa. Anzi, forse anche meglio così. Depaoli ha compreso, nonostante un contratto che gli avrebbe subito cambiato la vita. Ha aspettato invece, come uno di quei pomeriggi ad attendere il pullmino del Chievo che da Trento l’ha portato a Verona un’infinità di volte. Da ragazzino fino alla Primavera, finché è stato chiaro che il ragazzo a Veronello avrebbe messo radici. Domenica con un occhio paterno lo guarderanno Giovanni Sartori e Maurizio Costanzi, diesse e responsabile del settore giovanile della Dea. Uno per il futuro, perché Depaoli va sempre sorvegliato da vicino. L’altro perché l’ha visto crescere fin dagli Esordienti. «Dandogli un’occasione», come ha sempre detto ai bambini e ragazzini passati dalla sede lungo tanti anni. Senza promettere nulla. Tutto va guadagnato in silenzio. Come ha fatto Depaoli.

VISTA SULL’EUROPA.

Prima del mercato avrà altro a cui pensare. Al Chievo prima di tutto, ma anche a conquistarsi un posto al prossimo Europeo con l’Under 21. Proprio in Italia, nella seconda metà di giugno. «Dipenderà tutto dagli ultimi due mesi di campionato», la linea del cittì Gigi Di Biagio, sabato al Bentegodi per dare un’occhiata anche ai milanisti Donnarumma, Cutrone e Calabria. Non sarà facile ritagliarsi spazio a destra, là dove oltre a Calabria gravitano pure Calabresi del Bologna e Adjapong del Sassuolo. «L’importante per il suo percorso è che continui a giocare in Serie A», il suggerimento di Di Biagio, perché in Italia i giovani non è detto che abbiano il posto assicurato a differenza di altre nazioni anche di primissimo livello. Come accadde all’Europeo del 2013, quando l’Italia si trovò davanti in finale con la Spagna di Lopetegui i vari Morata, Isco, De Gea, Thiago Alcantara, Koke, Carvajal e compagnia. Campioni contro prospetti ancora teneri.

GRANDE VERIFICA.

Depaoli è prodotto puro. Una buona famiglia, testa sulle spalle, aria ancora genuina a circondarlo. Quella di Veronello, quella di secondi padri. Da Sorrentino a Pellissier. La Sampdoria potrebbe decidere di riallacciare il filo a breve perché da tempo Roma e Napoli hanno puntato Bereszynski e uno come Depaoli pare l’ideale per la concezione di calcio di Giampaolo. L’Atalanta è un’altra ipotesi, scenario dai contorni più pallidi ma sempre possibile. Anche per questo domenica l’aspetta una partita diversa. Per dimostrare ancora una volta a Sartori e Costanzi quanto è diventato bravo. E convincere Di Biagio. 

Fonte l’arena

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By sigo


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