Ganz fa 50: “Atalanta, serve pazienza e i gol arriveranno”

13-10-2018 09:10 4 C.

Risultati immagini per ganz atalantaIl bomber nerazzurro,spegne cinquanta candeline e ricorda: “Il gol più importante? Quello alla Salernitana per la promozione in serie A”.

Maurizio Ganz, “el segna semper lü”, compie 50 anni: è nato il 13 ottobre 1968, razza friulana, tanti gol soprattutto nel quadrilatero Genova (sponda Sampdoria con cui ha esordito in A a 17 anni)-Brescia (capocannoniere in B)-Bergamo-Milano. Ed è curioso che il compleanno arrivi alla vigilia di una partita della Nazionale, che aspetta i gol come il pane e durante la sosta di un campionato in cui l’Atalanta (cinque partite su otto senza segnare) ha fame di gol come non accadeva da troppi anni. Chissà, forse servirebbe ancora lui…

Ganz, ma gli almanacchi danno un totale di 114 presenze nell’Atalanta e 49 gol. Manca il 50°…ce n’è uno che le è sfuggito?

“No, non direi. Ho fatto tutti quelli che dovevo e direi il più importante quello alla Salernitana (11 giugno 1995 ndr) per la promozione in serie A dopo un infortunio che mi aveva impedito di giocare le prime 17 partite. Quell’anno ho segnato 14 gol e sarei arrivato tranquillamente a 20 senza l’infortunio. Poi…”.

 Dica.
 “Beh c’è stata l’ultima esperienza, il ritorno all’Atalanta, più che altro era avvenuto per riappacificarmi con gli ultras… E per la verità non ho avuto molte chances col mister (il Vava, ndr), ho giocato e segnato poco: solo 5 gol. Per cui le statistiche del mio rendimento si sono un po’ rovinate in quella stagione, altrimenti sarei sempre andato in doppia cifra”.
 Ecco, a parte lo straordinario fiuto del gol, con Pippo Inzaghi lei ha in comune anche una memoria di ferro sui suoi gol.
 “Eh Pippo è stato capocannoniere della serie A con l’Atalanta, io come ripeto: se non mi fossi rotto il ginocchio avrei fatto sicuramente più di 20 gol quell’anno, altro che 49 in totale”.
 Però ne ha fatti anche pochi ma molto buoni, come al Milan.
 “Cinque reti e tutte decisive per vincere lo scudetto. Zaccheroni, che allenava quel Milan, deve ringraziarmi di brutto. Con l’Inter ne ho fatti di più, 26 e soprattutto ho vinto la classifica dei cannonieri della Coppa Uefa. Peccato però che quell’anno abbiamo perso la finale con lo Schalke a San Siro, mentre col Milan abbiamo perso la finale di Coppa Italia con la Lazio, ma lo scudetto è una sensazione unica”.
 E la Nazionale?
 “Beh grande soddisfazione e proprio con l’Atalanta, due convocazioni in azzurro con Sacchi, ma quando in Nazionale c’erano giocatori straordinari, non come adesso che giochi due partite bene e ti chiamano…”.
 Senta, ma “el segna semper lü” servirebbe molto a questa Atalanta che non trova il gol. Lei cosa pensa?
 “Dico che bisogna solo avere pazienza. Perchè Zapata è un ottimo attaccante e fa reparto da solo, ci vuole solo un po’ più di precisione. Il Papu lo conosciamo e fa sempre il suo. Barrow è arrivato in A portandosi tanti gol dalla Primavera, però in serie A la maglia è più pesante, ti controllano di più e la musica cambia. Rigoni farà gol importanti. Io non sarei pessimista, l’Atalanta è una squadra costruita bene, fa del buon calcio, manca solo un po’ di precisione e anche di fortuna. E poi sul momento pesa la mancata qualificazione al girone in Europa League, quella è stata un’eliminazione difficile da digerire”.
 Se la squadra c’è, ora il calendario con Chievo, Parma, Bologna potrebbe dare una svolta?
 “Non potrebbe: deve dare la svolta. Anche perché vedere l’Atalanta indietro in classifica fa male, bisogna stare attenti a non farsi trascinare giù. I prossimi sono punti molto pesanti”.
 Gasperini resta il valore aggiunto dell’Atalanta?
 “Direi proprio di sì, è anche un momento in cui i nuovi devono capire i concetti del suo gioco, poi a volte giochi meglio come contro Fiorentina e Sampdoria e però perdi. Ma tutto quello che ha fatto Gasperini non si può dimenticare e la squadra è ben costruita, certo serve più cattiveria davanti alla porta per fare gol. Poi con Gasperini non è necessario che il centravanti segni tantissimo, siamo abituati a vedere andare in gol tanti giocatori, come quando segnavano Caldara, Masiello e altri difensori”.
 Ma Ganz a 50 anni… a parte il fatto che se potesse giocherebbe ancora, cosa fa nel calcio?
 “Da quattro anni alleno in Svizzera e spero di avere presto una possibilità in Italia, in LegaPro o Serie B o, perché no, in Serie A… vedrete che arrivo. E comunque, a parte il beach soccer, il mercoledì e il sabato mattina gioco ancora: perché Maurizio Ganz sarà bomber per sempre”.

fonte bergamonews.it

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By marcodalmen


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