Intervista esclusiva ad Olaf Thorsen, musicista mondiale con la Dea nel cuore

13-10-2018 13:45 11 C.

olaf

  • Chi legge Olaf Thorsen può immaginarsi un gigante scandinavo vissuto in chissà quale era di Dei nordici. Invece sei toscano e ti chiami Carlo…com’è nato il tuo nome d’arte?

Una storia lunghissima da raccontare. Cercherò di essere breve: dopo avere inviato, giovanissimi, i nostri primi demo in lungo e largo e dopo aver ricevuto tutti rifiuti legati al fatto che “gli italiani non possono fare metal”, decidemmo di cambiare nome alla band, darci tutti nomi stranieri e riprovare.
Facemmo subito centro ed iniziammo a suonare e a fare dischi!
Il mio nome d’arte è stato semplicemente un applicare alla musica un soprannome che già mi apparteneva, tutto qui.

  • In Finlandia la musica metal è insegnata a scuola, come il rap è alla base della vita americana di ogni ceto sociale, quando in Italia riusciremo a farla diventare musica per tutti?

Non ci riusciremo mai, per motivi culturali.
Siamo il paese di Sanremo, lo stesso paese che alla Siae mette come presidenti Gino Paoli prima e Mogol poi, mentre in classifica troviamo Jovanotti, Ligabue, Laura Pausini.
Non abbiamo la minima speranza di poter un giorno vedere il Metal non dico in classifica, ma nemmeno nei principali media. Perchè i media generano introito, e quello se lo sono già spartito i soliti noti.

  • Il tuoi due gruppi sono i Labyrinth e i Vision divine, quali sono i tuoi progetti futuri?

Con Labyrinth siamo appena rientrati da una serie di date in USA e Sudamerica, adesso penseremo con calma al futuro.
Con Vision Divine invece stiamo terminando di scrivere il nuovo album e stiamo soprattutto per realizzare il primo video con un nuovo brano, realizzato con la nuova formazione.

  • A uno che non conosce la tua musica e i tuoi gruppi quali canzoni consiglieresti per battezzarli?

Beh, direi l’album “Return to Heaven Denied” per quanto riguarda Labyrinth e poi “Destination Set to Nowhere” per quanto riguarda Vision Divine.

  • Quali gruppi ti hanno ispirato nella tua carriera?

Tantissimi, non posso nominarli tutti, ma sicuramente Fates Warning e Yngwie Malmsteen sono stati una grande ispirazione, all’inizio.

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  • Ho visto personalmente i  Labyrinth in concerto a Fucecchio in apertura dei Dream Theatre… la cosa che però ricordo di più è averli visti sul palco con delle camice di forza…per essere atalantini in toscana, quanto bisogna esser matti?

In quel concerto io non ero presente perchè all’epoca suonavo solamente nei Vision Divine (ride nrd). comunque riguardo l’essere Atalantini posso solo dire che ho sempre avuto rispetto e riconoscimento, mai una volta che qualcuno mi abbia visto in malo modo.
L’Atalanta è una squadra piccola, che fa del gran calcio e che non da fastidio a nessuno. Per odiarla bisogna essere pazzi!

  • Tanti i toscani passati a Bergamo, dal compianto Chicco Pisani alla recente bandiera della difesa Masiello, ma qual’è il giocatore che per te rappresenta l’Atalanta?

Un solo nome, da sempre e per sempre: GLENN STROMBERG. Il Nostro Maradona!
In passato avrei aggiunto anche Doni, ma dopo gli eventi che tu sai bene, non voglio nemmeno più sentirlo nominare.

  • Ho scoperto della tua passione per l’Atalanta tramite un’intervista che hai rilasciato ad una radio cilena, anche quando si parla di musica, se l’intervistato è italiano alla fine si finisce a parlar di calcio?

Ovvio che si! Tieni conto che avendo vissuto anche in Chile, ho imparato a conoscere anche il loro calcio ( ancora più sanguigno del nostro, a livello di tifo) e non è un segreto che, dopo l’Atalanta, l’altra squadra del mio cuore sia il Colo Colo di Santiago.
Per questo, quando faccio interviste, mi è quasi impossibile non finire a parlare di calcio!

  • Cosa pensi dell’Atalanta attuale e qual’è la tua Atalanta migliore?

Quest’anno pensavo che saremmo partiti meglio, onestamente.
C’è ancora molto tempo e probabilmente non siamo ancora pronti per poter gestire un doppio impegno campionato-coppe.
Inoltre, siamo stati spesso abituati a partenze lente, per poi finire il campionato con ottimi risultati.
Attendo fiducioso il resto della stagione, sperando che alcuni giocatori come Ilicic possano finalmente rendere ai livelli che gli competono.

La mia Atalanta migliore?
Beh, non avendo potuto vedere per questioni di età quelle precedenti, per me la migliore rimane quella del sogno Europeo, arrivato fino alla semifinale contro il Malines.
Ricordo la formazione della serata, come se fosse la Nazionale del 1982 : Piotti, Bonacina, Gentile, Fortunato, Barcella, Rossi, Stromberg, Nicolini, Bonetti, Icardi e Garlini.

  • Sei mai stato allo stadio di Bergamo o comunque a vedere la Dea?

No, non ho mai avuto il tempo per recarmi fino a Bergamo.
L’ho sempre vista in trasferta, ma mi riservo di venire (in curva, ovviamente) quando ci sarà un’occasione in  cui ne varrà l’occasione.

  • Quanti rimpianti per l’uscita dalla coppa a Copenhagen? Potevamo fare di più?

Certo che potevamo fare di più.
È stato un vero peccato, abbiamo perso senza meritarlo, più per la partita di andata, che quella di ritorno a mio avviso.
Purtroppo, come ho detto prima, credo che si debba essere onesti e – a prescindere dall’occasione mancata – riconoscere che evidentemente non siamo ancora in grado di gestire un doppio impegno ( e infatti stiamo faticando in campionato, oltre ad avere perso subito l’Europa).
Personalmente mi concentrerei sul campionato, mirando a stabilizzarci come realtà da “qualificazione europea”, in modo da dare più sicurezza ai giocatori e magari anche in modo da poter attirare qualche giocatore un pelo più navigato.
I giovani sono da sempre la nostra fortuna, ma qualche marinaio esperto è sempre necessario.

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Di canzoni sull’Atalanta ne sono state scritte tante, dalle classiche come quella di Roby Facchinetti, allo storico inno cantato da Magrin, passando per le nostrane del Bepi. Recentemente anche qualche rapper si è cimentato a parlar della Dea in versi, hai mai pensato ad una bella ed epica canzone Power Metal sulle gesta dell’Atalanta?

Intanto c’è quello di Facchinetti, che per quanto un po’ troppo POP per i miei gusti, credo ad oggi sia uno dei più belli in circolazione.
Beh, il nome, il simbolo…tutto si adatterebbe perfettamente ad un bel brano nel mio genere, ma non credo che mi permetterei mai di scrivere qualcosa, senza il permesso di nessuno ( siano essi società o tifosi).
Credo sarebbe una mancanza di rispetto ed il rischio di fare una schifezza non gradita non mi entusiasma.
Se capitasse, però, sempre a disposizione!
E poi il Metal credo sia il genere migliore del mondo, per caricare i calciatori prima di entrare in campo.
Sempre meglio che qualche schifezza di Rap…

  • Un sogno nel tuo cassetto atalantino…

E me lo chiedi?
Campionato! Guarda cosa è successo in Inghilterra, con Ranieri in panchina…
Qua da noi, ovviamente, è improponibile: il nostro campionato è in mano a squadre che neppure con tanto di condanna in tribunale sono state cancellate dal calcio. Non cambierà mai, niente: tutto in mano a pochi e gli altri a raccogliere le briciole.

  • Se ti dico Atalanta…

Dici il nome della mia squadra del cuore fin da quando avevo pochi anni.
Sono fiero di tifare una piccola società, che viene regolarmente cannibalizzata e privata dei suoi migliori giocatori, ma che riesce sempre ad esprimere un bel gioco e a raggiungere i suoi piccoli traguardi, che – quando arrivano – valgono molto più di scudetti vinti di fila, ma con la solita dubbia mancanza di stile e correttezza.

Ringraziamo Olaf per la disponibilità e la gentilezza, e nella speranza di vederlo presto sui nostri spalti vi proponiamo le due canzoni da lui citate nell’intervista. 

Un saluto a tutti gli utenti di Atalantini.com

Forza Atalanta, sempre! Olaf Thorsen

 

 

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