La stagione degli arbitri: Piero Giacomelli

15-06-2019 11:11 3 C.

La stagione di Piero Giacomelli , valutata dall’ex arbitro LUCA MARELLI

Piero Giacomelli, sezione di Trieste, settima stagione

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Stagione nel complesso positiva (dopo un 2017/2018 molto discusso, soprattutto per quanto accaduto nella celeberrima Lazio-Torino) ma anonima per le gare dirette.
Rizzoli, l’anno scorso, tentò di lanciarlo designandolo per il derby di Torino, probabilmente una prova generale in vista della scelta che avrebbe dovuto effettuare a fine stagione, cioè il nome da proporre alla UEFA come internazionale in deroga ai limiti di età vigenti in Italia.
Potrà forse apparire misteriosa questa affermazione ma non lo è per i cosiddetti “addetti ai lavori”: a dicembre 2017 Rizzoli decise di proporre un nome in deroga tra Doveri e Giacomelli, per evitare di perderli entrambi nel giro di due stagioni. Alla fine, sulla base di valutazioni soggettive, scelse il romano che, come detto, avrebbe dovuto lasciare l’attività il prossimo 30 giugno se non avesse ottenuto il paracadute della nomina internazionale. Giacomelli perse il ballottaggio e, pertanto, la prossima sarà l’ultima stagione in Serie A.
E’ un arbitro notoriamente amato dai calciatori, non tanto perché gli stessi possano far quel che vogliono con il triestino in campo ma per il suo atteggiamento sempre aperto al dialogo: è certamente la sua caratteristica principale, la capacità di non andare mai oltre le righe, la qualità di riuscire a tranquillizzare i giocatori senza ricorrere ai cartellini od alle urla autoritarie.
Mi piacciono gli arbitri di questo genere (non a caso ero un estimatore di Rizzoli che utilizzò questa linea di comportamento per diventare un fuoriclasse) ma Giacomelli spesso esagera, lasciando l’impressione di non essere in grado di modulare l’approccio alle diverse gare. Non credo che sia un caso se il designatore non lo abbia mai scelto per partite di cartello, proprio perché in alcune occasioni è necessario (se non fondamentale) avere un atteggiamento differente: non tutti gli impegni sono uguali e spesso questa incapacità di leggere una gara diventa una debolezza tecnica.
Nella prossima stagione non mi aspetto grandi novità: difficilmente troverà qualche designazione di prestigio anche se non è da escludere che, in mancanza di Banti e Mazzoleni, possa essere scelto per qualche impegno in più di prima fascia (leggasi: squadre top in trasferta).

fonte lucamarelli.it

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By marcodalmen


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