Un bell’articolo di ultimouomo.com, su Charles De Ketelaere
Perché tifare per lui e per quello che rappresenta.
GRRRRRR fa Charles De Ketelaere verso la telecamera, la bocca piccola come una nocciolina da cui spuntano un paio di denti perfetti, di chi non ha mai sofferto nella vita. Chissà a chi è venuto in mente, di chiedere una faccia cattiva a questo cucciolo di centrocampista. A questo giocatore sembrato umanamente troppo fragile per il darwinismo del calcio contemporaneo. L’effetto, però, è comico; il manifesto dell’inadeguatezza un po’ sveviana di Charles De Ketelaere, arrivato in Italia per dipingere calcio con la gloriosa maglia rossonera, e un anno dopo cacciato via insieme ai dirigenti che lo avevano acquistato.
Ora viene presentato come nuovo acquisto dell’Atalanta, da qualcuno che non ha capito il suo mood. Qualcuno che sta provando a presentare questo poeta tisico dell’800 come un lottatore di MMA.
Che brutto anno deve aver passato Charles De Ketelaere, spesso a testa bassa, sbatacchiato sulla trequarti offensiva come una bambolina di pezza, a terra alle prime spintarelle dei difensori, confuso, disorientato come un labrador abbandonato in autostrada. «Ci aspettavamo di più da Charles, anche lui si aspettava di più da sé stesso» ha detto severo Stefano Pioli, che all’inizio ci ha provato con l’empatia, poi con la durezza, poi ha lasciato perdere e ha gettato CDK nello sgabuzzino insieme al ventilatore vecchio, alle racchette da tennis, agli sci e agli scarponi. Non ha messo De Ketelaere nelle partite importanti, e nemmeno in quelle meno importanti. Chissà cosa ha fatto, Charles De Ketelaere, la scorsa primavera, mentre il Milan si giocava la sua stagione senza contemplare l’esistenza del suo acquisto più oneroso.
Il suo talento è sembrato così nascosto da farci pensare che c’eravamo sbagliati. Lo avevamo ricoperto di speranza, di un’attesa un po’ onirica, persino delirante. Abbiamo cercato di sovrapporre la sua faccia a quella di Kakà, guardavamo l’immagine stringendo gli occhi, e poi tornavamo a ubriacarci con le compilation delle sue giocate. Abbiamo puntellato un’immagine quasi del tutto fantastica di CDK, e quando è finalmente arrivato lo abbiamo stretto così forte nel nostro abbraccio che quello si è sbriciolato come un fiore secco.
Eppure di fronte a quel video goffo di lui che digrigna i denti, che prova a essere ciò che non è, è impossibile non provare empatia per Charles De Ketelaere. È impossibile non sentire dentro il cuore il rinascere di una speranza, una fiammella che si alza di intensità piano piano, per questo flebile numero dieci. Non esiste racconto eroico che non passi per delle difficoltà e ci piace pensare che il suo primo anno al Milan sia stato un semplice problema di incomprensione. O meglio, un problema di traduzione, fra il calcio soffice di CDK e la brutalità anti-estetica della Serie A. I più grandi geni hanno bisogno di tempo.
Abbiamo esultato al suo gol contro il Sassuolo, all’esordio ufficiale con la maglia dell’Atalanta. Abbiamo esultato di certo più di lui, che sembrava come sempre troppo triste per godersi una gioia. Il suo primo gol in Serie A, arrivato con un colpo di testa rattrappito. Dopo che ne aveva già sbagliato uno appena entrato, perché è alto ma troppo floscio per colpire bene la palla di testa; e dopo aver preso una traversa con un tiro che invece sarebbe stato forse più adeguato come suo primo gol in Serie A. Una gioia strozzata visto che non è chiaro che la palla sia entrata fino al ‘bip’ della goal line technology – nessuna enfasi della rete gonfia, nessuna esplosione, una piccola felicità diluita.
Nella foto che celebra il suo gol sui social dell’Atalanta la bocca gli si piega in una smorfia schifata. De Ketelaere non sembra poter essere felice o leggero, ma nemmeno possiede quella rabbia agonistica necessaria a sopravvivere nel calcio. Ha una specie di grazia vegetale nella sua apatia, muta e incomprensibile per chi fa parte del mondo del calcio. Charles De Ketelaere è un alieno.
È aliena la sua personalità, ma è alieno anche il suo gioco, così minuto, poco appariscente, legato a piccoli dettagli. De Ketelaere è uno di quei capi quiet luxury – tipo Zegna – che sembrano anonimi, finché non ci si concentra sulla loro qualità e sui dettagli. Una protezione palla ben fatta, un tocco di prima che libera una linea di passaggio. In un calcio in cui bisogna provare a confermare il proprio valore in ogni azione – nel calcio degli attaccanti onnivori di palloni e che sbrodolano statistiche come latte in eccesso – De Ketelaere è controculturale. Per questo abbiamo tifato per lui dal suo arrivo in Serie A, abbiamo provato a sostenerlo alle prime difficoltà, e anche a quelle che sono arrivate dopo. È per questo che non vogliamo arrenderci: non vogliamo vederlo fallire, perché sembra un ragazzo simpatico, perché è un giocatore delizioso, perché rappresenta un calcio in via d’estinzione fuori da ogni retorica. Un calcio elegante, anti-agonistico, dove la tecnica e l’inventiva hanno un ruolo ancora importante. Un calcio in cui essere più furbi, o avere l’idea migliore, o fare il tocco più preciso, è più importante di correre più veloci o avere le spalle più grosse. Un calcio in cui non si esulta dopo un tackle in rimessa laterale, non si celebra polemicamente un gol su rigore. Un calcio in cui non si grida. Un calcio indie, lo-fi, da cameretta, quasi.
Il calcio contemporaneo è già andato in una certa direzione, di intensità, ritmo, agonismo. Sta andando in quella direzione perché è espressione di una certa cultura, e di un gusto d’intrattenimento. Il calcio, oggi, va detto: è molto divertente. Lo è anche perché in mezzo a partite molto veloci, fra tempi compressi, ci sono giocatori che aggirano i problemi di questa velocità attraverso dei picchi creativi. Giocatori che sanno creare un tempo diverso rallentando e non solo accelerando. Oppure giocatori che surfano su questa velocità con improvvisi guizzi, come la favolosa rabona di Bruno Fernandes qualche giorno fa, nel calcio centrifugato di Tottenham-Manchester United. Charles De Ketelaere fa parte di quella categoria di giocatori che cerca di sopravvivere usando l’intelligenza, nella definizione concisa che ne dà Stefano Mancuso: saper risolvere problemi.
Mi rendo conto di fare un pensiero stupido e ingenuo, ma è emozionante pensare che Charles De Ketelaere potrebbe raccogliere l’eredità di Ilicic come grande genio sulla trequarti dell’Atalanta. Ilicic che come CDK sembrava antropologicamente inadeguato al calcio di oggi, troppo fragile ed estemporaneo. Ilicic che però proprio passando attraverso questa fragilità, dando fondo alla sua classe, era riuscito a esprimere un calcio fatto di luce. De Ketelaere è un giocatore diverso e bisogna star attenti a non forzare troppo questi paragoni impressionistici. Magari non raggiungerà mai i picchi fenomenali di Ilicic, ma fa parte di quella stessa categoria di giocatori. Ed è anche bello che un allenatore come Giampiero Gasperini abbia deciso di puntare su di lui, di scommettere sulla sua riuscita.
Da qualche anno ormai l’Atalanta cerca infruttuosamente dei sostituti di Gomez e Ilicic; Gasperini sa che il suo gioco si è inaridito e banalizzato senza quei due giganteschi cervelli calcistici. La Dea ha saputo reinventarsi in un gioco diverso due anni fa – esasperando l’importanza degli esterni e di Zapata – e anche l’anno scorso – con un gioco più difensivo e di transizioni. Gasperini sa che però ha bisogno di giocatori diversi per rendere il suo gioco più complesso, più vario, profondo. Per ritrovare quella splendida armonia tra spada e fioretto che aveva l’Atalanta qualche anno fa. È bello che non si sia arreso e che per ritrovarla stia puntando proprio su Charles De Ketealere, stupidamente innamorato forse come tutti noi.
By marcodalmen

È uscito un altro articolo di Ultimo Uomo Guida all’Atalanta 23/24. Molto interessante. A parte un giochino forse evitabile. “Miglior scenario possibile L’Atalanta torna a una produttività offensiva paragonabile ai golden standard del ciclo Gasperini. La “Dea” rimane tutta la stagione tra le prime quattro, finendo la stagione terza davanti all’Inter. Rimarrà nella storia la vittoria per 4-0 al Maradona contro il Napoli campione d’Italia. Peggior scenario possibile L’Atalanta, ancora una volta, non si dimostra più all’altezza di poter alzare i giri dal punto di vista offensivo senza assorbire adeguatamente i rischi. La stagione inizia sinistramente a somigliare alla 21-22… Leggi di piu' »
È solo quel che è.
Bell’articolo, ci vorrà del tempo ma sicuramente il Gasp saprà indirizzarlo e diventerà un grandissimo giocatore.
Forza Atalanta
a proposito dei denti perfetti menzionati nell’articolo…. 😵💫🎶🎵🎶 don charles castoro don charles castoro don charles castoro don charles castoro [eeeh-eeeh-eeeh…] nella foresta grande avventura ma lui non trema niente paura nuota nei fiumi scava montagne corre felice per le campagne don charles castoro don charles castoro [eeeh-eeeh-eeeh…] se tra le fronde sussurra il vento charles lo saluta tutto contento quella è la voce della natura che non conosce cemento e mura don charles castoro don charles castoro va don charles non sa cos’avverrà-aah-aah-aah in fondo al fiume c’è una cascata don charles non trema l’ha già superata don charles… Leggi di piu' »
Da qualche parte il calcio romantico si annida ancora…dove la debolezza umana viene presa più in considerazione della massa muscolare!
Bell’ articolo, non sono d’ accordo sul fatto che il calcio di oggi sia divertente… Io se non gioca l Atalanta difficilmente riesco a vedere più di un tempo di qualsiasi altra squadra…come però non riesco più a guardare una gara di motogp o di F1 senza addormentarmi.. Quindi magari sono vecchio io😅
Siamo in due. Nel calcio di oggi c’è tanta enfasi telecronistica, come anche in motogp e formula 1 appunto.
Mio suocero gli avrebbe cagato ancora in testa a 80 anni a certi piloti di Moto GP che girano oggi
Un bel articolo scritto molto bene, un po enfatizzato l’anno di mm, si sa che a 20 anni sei ancora un pulcino bagnato, vai accudito e allevato con i giusti tempi, tempi che il mm ha ritenuto di non potergli dare, sai loro sono “una piazza esigente….” devono vincere subito, per fortuna esiste la Dea ed il Suo Vate, lasciate che i bimbi vengano a me, ci penso io a trasformarli in uomini e atleti veri.
Sempre forza Atalanta
Premetto che ultimo uomo di solito scrive articoli interessanti e scritti bene, anche dal punto di vista linguistico. Il caporedattore Atturo che ha scritto qui è un uomo di cultura, laureato in Semiotica. Detto questo, vado un po’ controcorrente. Articolo molto idealizzato/estremizzato e focalizzato su un punto di vista più sentimentale che tecnico. NB non sto dicendo che sia un brutto pezzo! Nello specifico nel paragrafo che parte con “il suo talento” e termina con “fiore secco” sembra scritto da un milanista (non sto dicendo che lo sia, non so che squadra tifi). “Ora viene presentato come nuovo acquisto dell’Atalanta,… Leggi di piu' »
leggendo l’articolo mi vengono alcune considerazioni da fare. l’intensità è diventata basilare nel calcio attuale. ma un calcio di sola tattica senza fantasia diventa geometria, praticamente un flipper e per quello quando hai squadre contro che si difendono con bus davanti alla porta (ed è legittimo), non passi. il calcio senza fantasia lo trovo anche scarno se devo dire la verità e confesso che nell’ultimo anno e mezzo con i nostri giropalla da destra a sinistra e da sinistra a destra con passaggi anche indietro per tenere il possesso palla ma senza l’inventiva di un genio che si inventa la… Leggi di piu' »
Stesse mie impressioni quando ho letto fiore secco, uguale. Il carattere dell’uomo lo conosce solo chi gli sta veramente vicino, noi ci limitiamo ad apprezzare e commentare cosa fa in campo e da parte mia quei 45 minuti di Reggio, tra tocchi di palla, difesa del pallone come sanno fare solo i grandi, tocchi di prima quando occorreva, pericolosità in area mi hanno solo confermato le potenzialità di questo ragazzo.
Era per Soares
In alcuni punti un po’ sopra le righe, comunque bellissimo articolo.
Credo che in molti, vedendolo giocare domenica, non abbiano potuto fare a meno di correre con la mente a Josip…
Sono giocatori diversi, ma hanno in comune una fragile genialità. Ora sta a Gasperini gestire la fragilità e far esplodere la genialità.
Bell’articolo
Bellissimo articolo.
L’Articolo è molto bello. ..però. ..calma ragazzi anche meno (e detto da me rasenta la blasfemia calcistica dopo i fiumi di commenti fatti in questi ultimi quattro anni ) non comettiamo lo stesso errore dei Bilanisti. ..calma calma lasciamo tranquillo PrinceCharles che nell’ultimo anno ne ha passate tante calcisticamente parlando. ..segnalo una bella intervista di Clement (padre calcistico di PrinceCharles) fatta nei giorni scorsi che si può riassumere in due frasi ‘Milan squadra sbagliata e scelta sbagliata per il modulo in cui giocava Charles e per la posizione data al giocatore e filosofia di gioco’…. ‘ Atalanta squadra giusta e… Leggi di piu' »
Leggere questo articolo mi ha pacificato lo spirito… dovrebbero leggerlo certi pennivendoli…
Ce l’abbiamo solo noi DCC (grande Fara), ce l’abbiamo solo noi DCC gol…
Bellissima rappresentazione, un pezzo che restituisce molto più del tempo di lettura!!
Quasi al livello di Serina, quasi.
Detto questo io credo che ci vorrà pazienza e capacità di aspettare. È stata per il momento solo una prima, ma se non saremo ingordi e famelici ….. ne arriveranno tante altre e godremo dell’essere tifosi della DEA!!
Questo è un post da 100 commenti.
Ma non sarà cosi purtroppo.
Ciao pugliese, questo è un mix tra Michael Laudrup e il grande Le tissier. Se se ne accorge lui, o qualcuno glielo dice (Gasp), ne vedremo delle belle
Articolo davvero piacevole da leggere
Premessa, ultimouomo ha come sempre una gran penna. CDK sicuramente si merita tutto questo dopo l’anno che ha passato, ora però serve ritrovare la giusta misura per non incensarlo eccessivamente ma sono certo che noi non commetteremo questo errore. Con il Sassuolo, a parte il gol la traversa e il colpo di testa, nel mezzo ci sono state tante piccole cose fatte bene come dice l’articolo. Fisicamente non mi sembra così gracile e o poco strutturato come sembra, mi sembrava che i difensori del sassuolo facessero un bel po di fatica a nel portargli via il pallone (quasi mai infatti… Leggi di piu' »
Questa lettera potrebbe valere anche per MIRANCHUK
Quoto te e Aga, contentezza, speranza, talento, amore, certo; tutto quello che volete, ma Miranchuk aveva segnato alla prima di ogni competizione. Ma non è mai entrato nei giri. Speriamo sia diverso per CDK, e già sembra più attivo e deciso di Mira (a cui non voglio male; non so perché si debba sempre ripetere per non prendersi le furie di alcuni).
io sono stra contento del suo gol e ci credo, però…calma
Ogni tanto dei bei pezzi li fanno anche loro dai! 😊
Ma allora esistono forme di giornalismo intelligente anche sul pianeta calcio italico….😱sono tra l’essere esterrefatto e il commosso
Chapeau.
Ora però serve cambiare quell’esultanza del Charles che si trova sul sito della Dea.
Troppo infelice.
Bellissimo e intelligente articolo. Vero giornalismo.