Ricordi di Zagabria, parla Bigliardi. E senza sfumature alte

18-09-2019 12:50 20 C.

Pezzo in rete da anni che qualcuno settimana scorsa ha fatto suo, sfumandolo e rendendolo a pagamento. A noi invece piacciono i capelloni, “aggratis”…

 

“Controllai minuziosamente i parastinchi , soprattutto le stecche di vetroresina che erano infilati nelle guide di tessuto elastico , vi ci infilai il piede e lo feci scorrere fino a chè non coprì tutta la tibia e soltanto dopo aver sovrapposto il calzino , lo stabilizzai con una striscia di cerotto Cominciarono così i liturgici preparativi di quella che veniva definita una delle partite più a rischio “Violenza”del secolo scorso . Ad uno ad uno , uscendo dalla porta dello spogliatoio , ci dirigemmo verso il sottopasso che portava al campo da gioco , la tensione era altissima , eravamo disposti in una disordinata fila indiana , e continuando ad effettuare esercizi di straching ed a curare i tempi di respirazione cercammo di placare la tensione che era arrivata alle stelle . L’istinto sensitivo per l’adrenalina accumulata , faceva percepire qualsiasi sfumatura di natura uditiva o visiva , i riflessi erano allo stato di allerta la nausea cominciava a salire. L’olio canforato cosparso sulle nostre gambe e cosce usato da Renzo il nostro massaggiatore per scaldare i muscoli , emanava un nauseante odore dolciastro , ogni massaggiatore aveva la sua alchimia per prepararlo e quello di Renzo era maledettamente aromatico, non lo sopportavo , ma per evitare una vera e propria tortura dello sfregamento delle sue mani sulla pelle ed i peli degli arti non c’èra alternativa . Stranamente il silenzio dovuto alla concentrazione diventò quasi irreale , ognuno di noi ripeteva nella sua mente come uno studente prima degli esami , tutto quello che si era preparato in settimana, i movimenti , le diagonali ,la marcatura , guardai Renzo”Contratto”… mi rispose con un occhiolino rassicurante , come dire “io ci sono”, non avevo dubbi , a Sergio “Porrini” Gigi “Pasciullo e Renzo , avrei affidato la mia vita , mi fidavo ciecamente , mi avrebbero guardato le spalle come guerrieri Spartani ….erano dei duri . La brutta partita dell’andata , aveva sortito uno sterile 0 a 0 ,in compenso in campo li avevamo gonfiati di botte , sapendo che se anche fossimo stati dei chierichetti , a Zagabria ci avrebbero picchiati senza pietà , tanto valeva allora !!! Finalmente arrivò l’arbitro e dietro di lui a ruota quelli della Dinamo , anche loro tesissimi , lo si percepiva , anche se qualcuno esibiva un sorrisetto sarcastico , come dire , “non sapete cosa vi aspetta” , più per esercitare una superiorità psicologica che altro …..ma la posta in palio era troppo alta per quei giochetti ….lo sapevano benissimo che sarebbe stata battaglia . Mentre salivamo i gradini per guadagnare il campo da gioco , ognuno ultimò la liturgia preparatoria con dei personalissimi riti scaramantici ….”io ad esempio , facevo 3 segni di croce” , mi tirai su le maniche della maglietta per non dare appigli agli attaccanti avversari nei corpo a corpo “questo gesto è stato scambiato falsamente per anni come un atto di virilità e di tenacia “ e appena raggiunto il tappeto di erba , esplosi un paio di scatti e di balzi , cercando di cambiare direzione , per provare la tenuta dei tacchetti sul terreno di gioco e stabilire se la lunghezza era giusta . Soltanto quando entrammo in campo , rompemmo il silenzio , incitandoci a vicenda , sbattendo la mano contro quella dell’altro .L’arbitro fischiò l’inizio della gara e Come da copione ,nei primi minuti subimmo il pressing avversario ….fu una sofferenza , erano dei bastardi , le due punte stavano costantemente con i gomiti alti , simulavano in continuazione alla ricerca di punizioni dal limite …. Fu soltanto dopo 10 minuti che su un calcio d’angolo , sentii un colpo di impatto dietro di me , la palla fu spazzata via dall’area e mentre salivamo nel tentativo di allungare la squadra in avanti per dare respiro alla manovra , sentii Sergio , gridare ed incitarci a salire , non riuscivo a capire la sua veemenza era tutto sotto controllo , eppure continuava a gridare ed incitare , senza alcun motivo ,fu soltanto quando mi voltai verso di lui e lo vidi con un fiotto di sangue che veniva giù dal suo naso tumefatto che capii l’effetto di quel sinistro rumore sentito qualche attimo prima ,il loro difensore centrale venuto a saltare sul calcio piazzato gli aveva rifilato una gomitata e lui con un self control da veterano “Sergio era giovanissimo “ , invece di reagire direttamente sul picchiatore ,tentava di sfogare la sua rabbia in quel modo ossessivo . Dopo una 10 na di minuti , rischiammo grosso, un perfetto colpo di testa di un loro attaccante , su cross dal fondo con i giri contati, di Boban “giovanissima promessa” colpì il palo , non ci perdemmo d’animo , il loro pressing dopo la sfuriata iniziale , si era affievolito , controllavamo la partita , con una certa tranquillità , infatti non passò molto e pareggiammo il conto ,calcio d’angolo dalla dx , Bordin che era davanti a me , saltò con uno stacco talmente imperioso da sfidare la forza di gravità e quando il suo avversario cominciò la discesa , secondo la naturale legge di fisica , rimase ancora sospeso fra le nuvole , diede un’incornata potente e precisa ed il pallone andò a schiantarsi sulla traversa ,sulla ribattuta mi ritrovai il pallone fra i piedi , lo aggiustai come meglio potei e colpii quasi a colpo sicuro , soltanto il provvidenziale intervento in scivolata di un difensore salvò la porta .Avevamo il morale alle stelle , la partita aveva decisamente preso una buona piega e quando tutto lasciava presagire la disputa ai tempi supplementari Boban , con un miracolo balistico , su calcio di punizione , tolse la ragnatela dall’incrocio dei pali , trafiggendo Fabrizio “Ferron” …. Una mazzata incredibile , provai sgomento , ci guardammo tutti negli occhi perché sai che in quei momenti essenziali solo nei primi minuti successivi , potrai capire se c’è la forza di reagire , dipendeva solo dalla voglia e volontà della squadra . Eligio “Nicolini” in quei primi frangenti , fu immenso , prese il centrocampo per mano , era impossibile togliergli il pallone dai piedi , sembrava avere la colla , Renzo continuava a lottare , con quelle mani sempre addosso agli avversari ….sembrava una piovra , io Sergio e Gigi continuammo a far “legna” moltiplicando le forze …. La partita scorreva in un equilibrio totale , d’altronde era stata violata , soltanto da un colpo di un grande campione . Ma un grande campione ce lo avevamo pure noi , Claudio Caniggia ….cominciò a svariare sulle fasce , facendo letteralmente impazzire i difensori avversari che continuavano a menarlo in tutti i modi , interventi spesso al limite del codice penale , fino a quando un intervento dettato dalla foga e preoccupazione nella loro area di rigore su Claudio , ci procurò il rigore . Ricordo che Evair prese il pallone e lo depose sul dischetto , mi girai dall’altra parte , non ebbi il coraggio di guardarlo …. breve rincorsa e con una glaciale tranquillità , insaccò il pallone dove il portiere non poteva arrivarci . E’ fatta pensai , non ebbi più alcun dubbio sul passaggio del turno , a costo di sgonfiare il pallone . Batterono la palla al centro e da quel minuto in poi , fu l’inferno …. Cominciarono a pressare , a menare , a simulare ….in piena area di rigore presi un pugno sul labbro e si lacerò , non vidi neanche chi era stato a darmelo , le mischie diventarono spaventose e noi dovevamo stare sempre con le braccia alte per evitare i tentativi di simulazione che si susseguivano …. Fu durante un’azione di alleggerimento , con lancio sulla fascia dx per Claudio che successe l’irreparabile , l’Argentino superò l’avversario con una finta in velocità con quest’ultimo che per non farlo passare gli entrò da dietro stendendolo , sopraggiunse intanto un altro difensore in seconda battuta e mentre Claudio era ancora a terra con il gioco oramai fermo per l’intervento dell’arbitro , gli passò con i tacchetti da 17 sopra il braccio , rompendolo di netto . Sentii il craack dell’osso da una 50na di metri di distanza , andammo tutti a rincuorare lo sfortunato compagno sulla barella , con il braccio completamente a penzoloni e quando riattaccamo lo facemmo con una motivazione immensa . Ricordo perfettamente l’ultimo calcio di punizione calciato nella nostra area di rigore ….nessuno andò per colpire la palla , si sentivano le botte degli impatti , ognuno pensava a picchiare il suo …. Con il pallone che scorse senza che nessuno lo toccasse sul fondo . Finì praticamente qui la partita ….da lì a poco la ex Jugoslavia si trasformò in un inferno con genocidi e deportazioni di massa , noi perdemmo Claudio per qualche mese e la pagammo cara ….in compenso i tifosi fuori dallo stadio , festeggiando a Birra e Grappa poterono rientrare a Bergamo incolumi e felici per quella agognata qualificazione”.

(Tebaldo Bigliardi)

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By Staff di Atalantini.com


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