Dal giornale genovese Il Secolo XIX
Prima l’Ucraina, per cercare di beffare l’Italia nella corsa all’Europeo. Poi il Genoa, per provare a fare uno scherzetto al Gasp. Oggi Ruslan Malinovskyi è annunciato protagonista del match contro la Macedonia del Nord, martedì sarà la volta di Malta. In attesa del confronto decisivo del prossimo 20 novembre contro gli azzurri. Domenica 22 ottobre, invece, la trasferta di Bergamo in rossoblù e sarà la prima volta per Malinovskyi da avversario contro l’Atalanta.
Contro il tecnico con cui ha avuto qualche scontro, anche nel momento del commiato, ma che ha difeso dalle accuse fatte da altri ex compagni di squadra che lo avevano definito «dittatore». Diversa la posizione del genoano: «Gasperini è duro ma abbiamo raggiunto tre volte l’Europa League e tre volte la Champions. Se vuoi raggiungere traguardi e risultati devi fare come le squadre grandi. Se non hai squadre da 300 milioni devi essere pronto fisicamente e essere più forte di altri». E ancora: «A Bergamo ho fatto una scuola di vita e di disciplina, dopo aver lavorato con lui nulla mi può più spaventare. Mi ha insegnato a ricoprire più ruoli, a non aver paura di nessuno, ad andare in campo sempre per cercare di imporre il mio gioco. Con l’Atalanta abbiamo affrontato squadroni come il Real Madrid, lo United, il Borussia, senza alcun timore. Lo stile conta, mi ha insegnato tanto e gliene sono grato».
La gratitudine resta intatta, come pure la voglia di fare uno scherzetto al suo vecchio maestro. Malinovskyi è rimasto legatissimo a Bergamo, ha ancora casa lì ed è probabile che torni a viverci con la famiglia a fine carriera. La moglie Roksana e la figlia sono in questi giorni a Bergamo per incontrare vecchi amici come la famiglia Toloi e la famiglia Zapata. «Non dirò addio, dirò solo che rimaniamo amici. Per sempre», scrisse Malinovskyi nel giorno in cui salutò l’Atalanta per trasferirsi al Marsiglia. Poi è arrivato il Genoa. Ed è iniziata una nuova avventura. Senza fretta, perché in estate ha iniziato tardi la preparazione e così ha saltato il turno settembrino della Nazionale ma anche alcune partite del Genoa. Gilardino lo ha schierato subito, poi ha deciso di inserirlo con calma restituendolo anche a un antico ruolo, quello del regista. Ha affiancato Frendrup, tornando così un po’ ai tempi del Genk quando sfruttava il calcio potente per organizzare il gioco. A Bergamo Gasperini lo ha reinventato trequartista, trasformandolo in centrocampista da potenziale doppia cifra ogni anno. Soprattutto grazie a una grande capacità balistica. Gasp lo rimproverava di tirare troppo dalla distanza. «Mi spiegava che è importante fare la scelta giusta, imparare a guardarsi intorno per capire se un compagno è posizionato meglio e, nel caso, servirlo invece di tirare», ha raccontato l’ucraino. A cui Gilardino ha dato grandi responsabilità, in una squadra ancora in evoluzione ma che lascia intuire di avere grandi potenzialità.
By Staff di Atalantini.com

Mec: “…. per quanto riportato, a conclusione della vicenda intera, nemmeno lui… (Mahlele n.d.r.)”
Infatti.
Si ha quai l’impressione che qualcuno (testate giornalistiche varie e/o altri) abbia “interesse” a screditare in ogni modo possibile Gasperini.
Potrebbe essere interessante capirne la ragione (o le ragioni ….)
Questo è dire la verità, è dura lavorare con Gasperini? Si. È giusto che sia così, se questo porta benefici a tutti, a giocatori, società e sostenitori? Si
Cento punti per le parole sul Gasp, ma in campo non allaccia nemmeno le scarpe al Koop. Cessione giusta.
Ti rimpiangerò in eterno.
Insomma a quanto pare, l ‘unico vessato frustato torturato messo in ginocchio sui ceci, fustigato flagellato imprigionato è stato solo il Mhaele e il dissidente turco…
per quanto riportato, a conclusione della vicenda intera, nemmeno lui…
Ennesima conferma
delle boiate della stampa
degli omini con amici dei cugini che lavano le 🚽 di zingonia
e delle boiate del finto vive a londra
Brao colonnello….. onesto e mai sopra le righe…in bocca al lupo tranne per domenica prossima….
Flop a Marsiglia, in panca al Genoa, ste fenomeno non è evidentemente.
Quanti fenomeni abbiamo in squadra oggi. Lui aveva doti incredibili. L’anno che segnava e faceva assist ad ogni partita è il periodo che ricordo con grandissima felicità e rimpianto.
Fate leggere a Demiral, ennesima figura di merda…
“Dopo aver lavorato con lui, nulla mi può spaventare” da scolpire
Sia sul murales che sul sentierone !
😢💔 ferita ancora aperta
bestemmie sempre in caldo
io non bestemmio mai..
ma se ci segna con la bomba farò una sacrosanta eccezione
A parte la bestemmia, ti capisco al 200%.