Chievo-Atalanta: sfida da bollino rosso tra novità e necessità di vincere.

Chievo-Atalanta vedrà protagoniste due squadre che non hanno avuto vita facile in queste prime otto giornate di Serie A. La società clivense, reduce da 6 sconfitte e 2 pareggi e ultima in classifica a -1 punto (a causa della penalizzazione inflitta dalla Federazione per plusvalenze fittizie), ha già voluto dare una scossa alla propria squadra esonerando mister D’Anna e scegliendo l’ex Ct azzurro Gian Piero Ventura come nuovo allenatore, l’Atalanta dall’altro lato sembra aver accusato l’eliminazione ai preliminari di Europa League apparendo, in campionato, come la brutta copia di sé stessa, quartultima in classifica a quota 6 punti. Il terreno del Bentegodi sarà dunque un vero e proprio campo di battaglia perché nessuna delle due formazioni può più permettersi altri passi falsi.

Il Chievo ritrova l’entusiasmo con Ventura

Gian Piero Ventura è arrivato a Veronello una settimana fa con l’obiettivo di far “mantenere la serie A”alla squadra gialloblu, trovata sottotono e subito rinvigorita dalla sua “cura”: “Con lui il campo appare più lungo e troviamo una soluzione a ogni giocata. Sa ampliare la visione di un giocatore, ci ha dato entusiasmo e idee”, ha dichiarato Riccardo Meggiorini al Corriere di Verona. Tuttavia il ritorno in Serie A di Ventura è e sarà un’impresa ardua perché giunto a campionato iniziato, e pertanto con una rosa stabilita alla quale adattare un modulo e una modalità di gioco, e perché per il Chievo risorgere a nuova vita potrebbe per quanto possibile, non essere così semplice.

Già ai tempi della Nazionale Ventura sottolineava l’importanza di valorizzare i giocatori a discapito dello schema di gioco (“I moduli lasciano il tempo che trovano. All’interno di qualsiasi modulo è l’interpretazione che fa la differenza”) così l’allenatore potrebbe abbandonare 4-3-3 e 4-4-2 del suo predecessore per avventurarsi in un 4-2-4, modulo che non gli ha regalato grosse soddisfazioni in nazionale ma che potrebbe tornargli utile in gialloblu: in esso potrebbero assumere particolare importanza gli inserimenti di Pucciarelli, le giocate di Giaccherini, la duttilità di Birsa e le qualità di Meggiorini, giocatore quest’ultimo che Ventura ben conosce perché già allenato a Bari e Torino. Al di là dell’attacco, però, il tecnico dovrà concentrarsi anche e soprattutto sul reparto difensivo, un vero e proprio anello debole della catena con già 19 gol subiti (una media di più di due gol a partita).

L’Atalanta chiama il guru Bangsbo

Sul fronte opposto, l’Atalanta non ha reagito come ci si aspettava all’eliminazione in Europa League e giunti alla nona giornata con soli sei punti in cassaforte raccolti in 4 partite (l’unica vittoria, contro il Frosinone, e un pareggio sono precedenti lo schiaffo in coppa) e valsi la quartultima posizione in classifica, ripartire diventa un obbligo. Nessun errore è più ammissibile, ne è ben consapevole mister Gasperini che, approfittando della sosta nazionali, ha avuto il tempo necessario per esaminare ciò che non è andato. In suo soccorso è intervenuta la società che ha ingaggiato, par-time, Jens Bangsbo, a questi spetterà il compito di analizzare i dati tecnici e atletici di ogni giocatore e aiutare l’allenatore nella realizzazione di sistemi di allenamento più appropriati.

Definito un vero e proprio guru nell’ambito della fisiologia dello sport, Bangsbo ha sempre colpito per i suoi metodi innovativi, inoltre conosce bene Gasperini perché frequentato negli anni juventini: all’epoca l’attuale tecnico dei nerazzurri allenava nel settore giovanile bianconero, mentre il danese affiancava Ancelotti e Lippi in prima squadra. Una collaborazione questa che potrebbe essere la base della rinascita della Dea, ma anche il Bentegodi potrebbe essere un buon punto di partenza per i bergamaschi: nella stagione 2016-2017 la sfida contro il Chievo, a Verona, segnò praticamente l’inizio della scalata nerazzurra che potrò alla conquista dell’obiettivo Europa League con un brillante quarto posto.

fonte masport.it