IL BAROMETRO – Depressione

15-10-2018 07:00 3 C.

Seconda pausa del campionato e secondo momento di rilfessione su quello che è lo stato di forma della Dea nonché bilancio sulle partite disputate.

Anche stavolta si respira aria pesante ed anche i tifosi atalantini di riflesso stanno subendo l’influsso negativo del momento della squadra, dopo un periodo di fasti e gloria si ritrovano d’improvviso a convivere con vecchi spettri del passato.

In queste settimane si è detto di tutto, sono state fatte analisi tattiche approfondite, gli esperti hanno analizzato le match analysis delle prime 8 partite, sono stato sentiti giocatori, allenatore, ex giocatori e chi più ne ha più ne metta insomma si è detto tutto o quasi tutto sul momento poco positivo della squadra.

Partiamo dai dati statistici di queste prime 8 giornate: 8 gare e 6 punti (4 in casa ed 2 fuori), 1 vittoria in casa, 3 pareggi (1 casa e 2 in trasferta) e 4 sconfitte. ma soprattutto solo 9 reti fatte ed 11 subite. Dall’analisi dei dati non c’è dubbio si tratta di una media retrocessione.

E’ chiaro che alla base di questo momento negativo il punto cruciale è la poca prolificità dell’attacco, se non segni non vinci e neanche pareggi ma non è l’unico problema dei neroazurri perché a parte l’esordio con il Frosinone, quando anche si è segnato (Roma e Milano) non si è vinto.

Un altro tema caro ai più è la convinzione che almeno per ora i sostituti arrivati quest’anno alla corte di Gasperini non sono all’altezza dei loro predecessori. Così si rimpiangono Cristante, Caldara, Petagna, Spinazzola ma anche Conti e Kessie. Eppure i sostituti arrivati quest’anno sulla carta non hanno niente da invidiare ai loro predecessori, ma i risultati non arrivano e allora ci si chiede se questi i giocatori sono adatti al gioco del mister? Sapranno inserirsi e diventare fondamentali per la squadra?

Per la verità l’avvento del cambiamento era già inziato due anni or sono, ma i sostituti hanno avuto più tempo per inserirsi gradualmente in squadra e negli schemi del mister neroazzurro grazie anche ad una gruppo base consolidato. Ecco un altro un punto su cui è bene riflettere, chiunque arrivi per poter diventare un titolare nella squadra di Gasperini ha bisogno di un discreto periodo di ambientamento e forse la base consolidata quest’anno è partita con qualche affanno, con un Freuler non al top della forma, con Ilicic fuori dai giochi, con un Gomez non sempre in forma, con il dubbio portiere, insomma più di un motivo di preoccupazione.

Ma c’è anche il partito di chi dice che non tutti i giocatori nella rosa sono stati utilizzati e che è arrivato il momento di provarli e ci riferiamo ai giovani Pessina e Valzania che tanto bene hanno fatto lo scorso anno in B e ad inizio stagione, ma anche a Reca titolare con la nazionale polacca che non riesce trovare spazio neanche per qualche minuto.

Ecco forse manca anche quello spirito garibaldino che aveva guidato il mister due anni fa, ora il tecnico di Grugliasco appare più guardingo e meno propenso alle scommesse tanto da schierare solo uomini di sicuro affidamento in attesa di provare i nuovi solo quando la situazione si sarà normalizzata. E’ questo un atteggiamento logico ma ben diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi due anni in cui hanno avuto modo di esplodere i vari Gagliardini, Conti, Caldara, Petagna, ecc. fino a Barrow ultimo prodotto del vivaio atalantino che l’anno scorso nel momento di maggiore difficoltà realizzativa della squadra ha risolto alcune partite e ridato certezza alla squadra. Rinunciare a qualche scommessa da sicuramente in partenza delle certezze maggiori, ma toglie anche molta imprevedibilità alla squadra che in questo momento appare un po’ leziosa e vittima di buone trame di gioco ma poco efficaci.

Altro tema che ha tenuto banco è quello dell’atteggiamento tattico della Dea, ci si chiede se si può continuare come gli anni passati se sono cambiati gli interpreti. Senza entrare in lunghe e noiose disquisizioni tattiche che lasciamo volentieri ai tecnici del calcio ci limitiamo solo ad evidenziare che i nuovi arrivati hanno sicuramente delle qualità di gioco che vanno sfruttate e qualcosa si è già intravisto sia per Zapata che per Pasalic e Rigoni soprattutto in trasferta dove potrebbero fare molto di più viste le loro caratteristiche tecniche e fisiche e se per questo si deve cambare assetto tattico in qualche gara ben venga se questo porterà a qualche vittoria.

Infine un pensiero al giocatore più talentuoso della Dea ovvero Josip Ilicic un giocatore che l’anno scorso ci ha deliziato e del quale non si può fare a meno soprattutto in un momento di difficoltà realizzativa come quello che sta attraversando la squadra neroazzurra. Il giocatore avrà sicuramente il suo carattere e d’altro canto non potrebbe essere diversamente dato che stiamo parlando di un top player per la Dea ma non solo, personalmente credo che da questo tipo di giocatori bisogna prendere il meglio e bisogna stimolarli e coinvolgerli il più possibile per farli rendere al massimo ma per questo occorre che siano al meglio della forma fisica altrimenti diventano giocatori normali. Quindi bisogna cercare di riportare Ilicic nello stato di forma dello scorso campionato e magari fargli rivedere le magie di Dortumnd per ricaricare le pile.

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By LuckyLu


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