Ci sono molte similitudini tra la Nazionale italiana degli ultimi anni e l’Atalanta.

Dal mondiale vinto nel 2006 fino a quello a cui non abbiamo partecipato sono cambiate molte cose, piu di tutto la rosa si è ringiovanita e si sono fatti largo nomi e volti sconosciuti ai più.

Nuove facce hanno indossato la maglia azzurra, e finalmente molti giocatori vengono da squadre meno blasonate, anziché le solite sette sorelle.

Penso a Barella, domenica autore di una prova super, penso a Biraghi che in sordina sta facendo vedere dei buoni numeri, penso a Lasagna che tanto bene fa nell’Udinese e l’altro ieri autore dell’assist nel finale.

Non arrivi a segnare allo scadere se non ci credi fino in fondo, lo sa bene l’esterno viola, autore allo stesso minuto, del 2-0 nell’amara sconfitta di Firenze.

Italia non qualificata al mondiale dopo averlo vinto, Atalanta uscita dall’Europa dopo due campionati fantastici.

Italia che ha paura di retrocedere dalla Nations League, che riprende a giocare un calcio piacevole, racimolando però poco o nulla e finendo sotto accusa per i risultati che stentato ad arrivare.

Atalanta che gioca, brilla, a tratti domina, ma non segna e di conseguenza nemmeno vince.

L’Italia di colpo, al minuto 92, allontana le paure e vince con merito, dando una svolta al proprio spirito, e sperando ora a Novembre di giocarsi un posto per le finali di queste nuove “amichevoli di valore”.

L’Atalanta per farlo, dovrà crederci, fino all’ultimo respiro, fino all’ultimo uomo…perché nel calcio un minuto può cambiare il destino di un anno.

Marzo sarà il nostro Novembre, e noi dovremo essere li, a giocarci un posto nei piani alti.

Le paure lasciamole a chi gioca con i soldi in campo…perché l’Atalanta ha un cuore che batte all’unisono sugli spalti e sul prato verde, e con quello, le battaglie, non possono essere che vinte.

NerAzzurri, Atalanta nostra Nazionale.